Teoricamente, se la democrazia funzionasse, dovremmo essere in una botte di ferro. Il problema Misconel, con i suoi fumi avvelenati che anche ieri, per quasi tutta la giornata, e stamattina hanno 'asfaltato' l'aria della valle da Panchià a Masi, avrebbe dovuto risolversi in quattro e quattr'otto
se la
catena della rappresentanza politica,
con le sue relative responsabilità, avesse un senso compiuto.
Perché? Ma perché a Cavalese, terra natia dei Misconel, abita e
vive l'assessore all'ambiente della Provincia di Trento (Gilmozzi),
il quale - come noto - è sodale e amico del nostro campione in
Provincia (Degodenz), che abita invece tra i pini e gli abeti di
Propian. Il quale, a sua volta, è il mentore e il co-pilota della
nostra sindaca (Ceschini) che vive nella silenziosa e tranquilla Lago e che
comanda la giunta comunale di Tesero, che ha - quale vicesindaco - il
presidente della Comunità di Valle (Zanon) che dimora vis-á-vis
agli impianti dell'anzidetta Misconel. Poiché questi signori sono
legati dal comune filo rosso del potere, de
relato o
direttamente,
senza alcun dubbio sono a conoscenza del problema.
Dunque,
come giustamente segnalava Secondo in un recente commento,
"17
ottobre un bel profumo denso si innalza dal camino Misconel
innondando Tesero, i suoi locali e i polmoni di tutti i paeseni,
compreso i bambini portati a spasso dalle mamme (i porton a ciapar en
cin de aria bona le dis ste mame o sti noni)ma ca..... ‘n comune no
i lo sentelo sto tanfo. Bastava che stamatina la nossa brava giunta
la ciame i carabinieri e ‘l comandante dei vigili urbani, i li
portava sul parcheggio panoramico con inalazione sopra il cimitero,
la ghe faseva veder e anca snasar, dapò far na bela denuncia i ghe
meteva i sigilli all'impianto sin che no l'è sta fatto tutte le
indaggini, che va via segur 2 agni, dapò se vedrà. No serve a niente
tirar su firme e mandarle a Trento. BASTERIA
NA GIUNTA CON 2 PA..... MA GNANCA TANTO GRANE”
non
occorrerebbe nessuna raccolta di firme e nessun esposto alla Procura
della Repubblica per dare una scorlata
a chi sta avvelenando sistematicamente l'aria di mezza valle. Con due
telefonate degli anelli principali di quella catena (Gilmozzi -
Degodenz), perlomeno un fermo impianto, per il tempo di un
accertamento fatto come si deve, avrebbe dovuto già esserci stato.
E
invece... Invece niente. Questa "catena
democratica" che
a noi
contribuenti costa la bellezza di un settantamila euro al mese
come
minimo, non produce assolutamente un cazzo. I fumi continuano a uscire
dalle ciminiere e noi siamo ancora ad inviare inutili mail all'APPA,
che
nonostante la segnalazione della sindaca Ceschini di fine settembre
(effettivamente fatta, come ci ha confermato ieri un responsabile
dell'Agenzia) non
si è ancora mossa.
Anzi,
proprio quel responsabile ci ha invitati a sollecitare ed informare
nientemeno che l'assessore Gilmozzi di Cavalese. Bella questa. Siamo
di fronte al più classico dei corto circuito. Perché?
Semplice.
Perché per quei signori ciò che conta è il potere e il denaro che
da esso deriva. E il potere per essere raggiunto e soprattutto
mantenuto necessita di un ‘racconto’ ammaliante che non faccia
pensare (la nota strategia provinciale dell’immagine) e di due
generi di elettori: i 'grandi elettori' come Misconel, ai quali la
politica fa i servigi, si inchina e con i suggerimenti dei quali
definisce in sinergia le priorità dell’agenda politica del
territorio; e i piccoli elettori, il popolino minchione, che serve
solo a
far numero:
sovrano un solo giorno, quello delle elezioni, e coglione tutti gli
altri. Della salute pubblica, e di tutte le altre istanze plebee, al
potere e a chi lo rappresenta non importa proprio niente.
L’Orco