18/06/08

BERLUSCONI E L'IMMUNITA': MA NEGLI ALTRI PAESI NON C'E'


“Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale”.
Così il premier Silvio Berlusconi in una lettera al Presidente del Senato, Renato Schifani, in cui annunciava che avrebbe proposto al Consiglio dei Ministri esprimere parere favorevole sull’emendamento Vizzini-Berselli sulla sospensione dei processi (fra cui quello Berlusconi-Mills) e avrebbe presentato un disegno di legge “per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato”. Ma non è vero che la situazione non ha uguali nel mondo occidentale: i capi del governo e i ministri nei Paesi europei e negli Stati Uniti possono legalmente essere chiamati a rispondere delle loro azioni penalmente e civilmente ed in diversi casi lo sono effettivamente stati. In Olanda il primo ministro e i ministri sono responsabili civilmente e penalmente per gli atti commessi fuori della loro funzione, mentre in Spagna ministri e capo del governo rispondono penalmente davanti ad un apposito tribunale. In Gran Bretagna i membri del governo possono essere chiamati a rispondere civilmente e penalmente anche degli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni. Diverse sono state le inchieste attivate nei confronti di Blair e di membri del suo governo anche per questioni di tangenti. In Germania il Cancelliere e i suoi ministri non godono di immunità per gli atti di governo, ma sono sottoposti al diritto comune specifico per i funzionari dello Stato, mentre per gli atti estranei all'attività di governo non godono di alcuna forma di immunità. In Francia i ministri possono essere indagati in qualsiasi momento. Il primo ministro Alain Juppé fu indagato penalmente durante il suo mandato per un appartamento di proprietà del Comune di Parigi occupato a canone di favore e dovette traslocare per ottenere l'archiviazione. Fra l'altro in Francia esiste la condanna all'ineleggibilità (ad es. a Juppé - alcuni anni dopo la prima inchiesta - furono comminati dalla Corte di prima istanza 10 anni di ineleggibilità, poi ridotti ad uno) e ciò permette quindi ad un Tribunale di intervenire sulla carriera di un politico se questi e' trovato colpevole di un reato. Negli USA il presidente (che è anche capo dell'esecutivo) e gli altri membri del governo non godono di una immunità sancita dalla Costituzione. La Corte suprema ha stabilito - è vero - che il presidente gode di un'ampia immunità funzionale legata alla sua doppia carica di capo dello Stato e di capo dell'esecutivo, ma negli ultimi trent'anni magistrati e autorità indipendenti hanno aperto inchieste contro i presidenti Nixon, Reagan e Clinton. In particolare negli USA esiste la procedura di impeachment, che viene adottata fra l'altro per un presidente che menta al Paese e che porta alle sue dimissioni forzate. Infine rileviamo che la Corte Costituzionale si e' pronunciata CONTRO e non a favore della legge ideata dall'attuale presidente del Senato durante il precedente governo Berlusconi (lodo Schifani) che garantiva l'immunità e sospendeva i processi in corso per le cinque più alte cariche dello Stato: presidente della Repubblica, premier, presidenti di Camera e Senato e presidente della Consulta. La Corte aveva infatti dichiarato l'illegittimità dell'art. 1 della legge, “perché viola gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della Costituzione”. Quindi non vi è stata condivisione in termini di principio da parte della Consulta. In ogni caso l'idea di Berlusconi è evitare i processi per reati che nulla hanno a che fare con le funzioni di governo. Ma non è pensabile, come abbiamo detto in passato, che un primo ministro possa commettere un qualsiasi reato impunemente, quindi eventualmente l'immunità potrebbe solo riguardare gli atti di governo (eccetto quelli contro lo Stato). Altrimenti ci si potrebbe trovare fra le più alte cariche dello Stato anche un assassino.

Rita Guma - Presidente Osservatorio sulla legalità e sui diritti onlus

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