È
partita stamane all’alba una delegazione teserana alla volta della
Cina. La missione di pace, di studio e di piacere durerà una decina
di giorni. Nel Celeste Impero i nostri ‘ambasciatori’, su invito
dell’amministrazione comunale, recheranno alcune preziose icone del
nostro paese (tra le quali una miniatura del presepe esposto
recentemente in Piazza San Pietro, una foto del centro del Fondo di
Lago, un souvenir di Pampeago). Per quanto il tempo di soggiorno non
giochi a loro favore, tenteranno - e questo è il vero motivo della
spedizione – di approcciare alla dolce lingua mandarina, quel
tanto, visto l’incremento delle attività commerciali cinesi anche
qui in valle, da potersi poi arrangiare
in caso di bisogno.
I
nostri novelli Marco Polo visiteranno e soggiorneranno per qualche
ora in quattro tra le più importanti città del colosso asiatico: 上海
Shànghǎi, la
capitale 北京
Běijīng, 香港
Xiānggǎng (Hong Kong)
廣州
Guǎngzhōu (Canton).
P.S.
I
partecipanti alla trasferta intercontinentale, tutti ferventi
cattolici praticanti, non potendo assistere in quella lontana terra
alle celebrazioni quaresimali comandate, hanno ottenuto, con
procedura curiale d’urgenza, una speciale dispensa temporanea.
Sono
trascorsi più di quindici anni (la nostra sindaca all’epoca
giocava ancora con le Barbie) da quando il ricovero Giovanelli si
trovò ad essere improvvisamente
inadeguato. Nessuno se ne era accorto, poi, inaspettati, iniziarono a
girare tra gli addetti ai lavori e addirittura tra il volgo più
lontano i primi sommessi pettegolezzi. In breve il venticello innocuo
della chiacchiera si trasformò in tempesta impetuosa e in men che non si dica
lo storico edificio di Pedonda apparve ad ogni
vero paesano
fatiscente, privo degli standard minimi previsti dalle normative, non
funzionale alle nuove esigenze… tanto che i soliti immancabili
poveri di spirito credettero davvero che se non si fosse costruita
con immediatezza una nuova moderna struttura ospedaliera molti degli
anziani ricoverati avrebbero corso il rischio di venire gettati sotto
al ponte.
Ricordiamo
i lunghi servizi speciali di Radio Fiemme (non esattamente in British
style) dedicati
all’argomento con gli interventi del sindaco pro
tempore e della
dirigenza della casa di riposo di allora, messi più volte in onda
per suscitare quel climax emotivo collettivo capace di trasformare
quel problema, risolvibile
semplicemente con una buona ristrutturazione,
in una assoluta
impossibilità!
Fu
così che l’oggetto dell’insana smania di passare alla storia
dell’allora (nonché attuale) presidente dell’Ente divenne una
necessità condivisa da tutti ed i lavori per la nuova struttura,
dopo gli espropri di rito, ebbero
inizio!
Ebbene,
a distanza di tre lustri e passa, vecchi ospiti, nel frattempo non
ancora passati a miglior vita, e nuovi degenti bisognosi di cura e di
assistenza trascorrono tuttora le loro purtroppo tristi e lunghe
giornate nella vecchia casa nobiliare nel centro del paese, mentre
l’orribile ecomostro
de le Valene (vero
e proprio moderno reclusorio) subappalto dopo
subappalto, fallimento dopo fallimento, svetta incompiuto e
nottetempo spettralmente illuminato, nella sua abnorme densità
cementizia, nel
perfetto rispetto dell’antica tradizione di deturpazioni
paesaggistiche, sperperi e malaffari italiani.
A
Palazzo il clima non è buono. Si respira un’aria pesante. I due
reggenti, da mesi saldamente al timone, anziché ragionare sulle vere
questioni del paese e cercare di darne soluzione, stanno programmando
passo dopo passo la prossima campagna elettorale, che in un giorno sperabilmente
radioso dovrebbe catapultarli a duettare in Provincia. Più che la
metafora di un calcistico bomber – usata impropriamente da un
lettore della prima ora – il Nostro sembra il gemello di Unabomber
e, se tanto ci dà tanto, prima di venire ri-plebiscitato con la sua
allieva e sodale tra gli Eletti trentini, disseminerà di macerie il
paese.
L’opposizione
consiliare guarda attonita al triste spettacolo offerto sin qua dai
‘nuovi’ detentori del potere. Il voto giovanile per
tesero e la sua gente,
ricolmo a suo tempo di belle speranze e di rancoroso revanscismo nei
confronti della controparte elettorale, è già stato ampiamente
tradito. La Giunta, azzerato il credito iniziale di fiducia è in
ambasce e attende con impazienza l’arrivo della nuova
stagione dei tendoni,
dei biceri
offerti a gratis
e
delle pacche sulle spalle, che di fiducia gliene faccia riacquisire
almeno un po’; l’assessore e consigliere anziano – ci informano
ignoti delatori - pare sul punto di una imminente crisi di nervi,
preso tra la soverchiante presenza del segretario comunale e
l’insignificanza politico-amministrativa della sindaca e dei suoi
giovani colleghi assessori.
Possiamo
dirlo: non è
– ci si conceda la ancorché forse impropria citazione – un
esecutivo di lotta e di governo,
ma appena appena un manipolo di rappresentanza, abile soltanto con il
microfono in mano, a cazzeggiare e a ribadire, sui tanti palcoscenici
paesani, logori e triti luoghi comuni.
L’Orco