E
pensare che un'edizione dei mondiali di fondo venne addirittura
dedicata alla qualità sopraffina dell'aria di Fiemme... Madonna
quante balle ci siamo lasciati raccontare!
Oggi,
14 dicembre 2015, per l’ennesima volta le emissioni velenose dalla
Misconel hanno messo a dura prova i polmoni della popolazione di
Fiemme. Da Panchià a Cavalese, con massima diffusione, ovviamente,
a Tesero una coltre sottile di fumo giallastro ha opacizzato
l'orizzonte e reso irrespirabile l’aria per tutta la mattinata. Lo
avevamo già scritto e quindi, visto il perdurare del problema, qui
lo riscriviamo: ma
l'amministrazione se ne sta preoccupando seriamente? O pensa basti
una telefonata in Provincia per lavarsene le mani?
Degli slogan promozionali non ce ne facciamo niente. Qui è urgente
intervenire con fatti concreti. Sì, la Misconel è una potenza
economica che in valle e in provincia sponsorizza la politica che
conta e dunque, per la perversa “logica” democratica, di fatto
risulta intoccabile. Capiamo dunque che per dei tremebondi
amministratori insediati a palazzo e assisi sui loro scranni non già
per risolvere i problemi del paese, bensì, sostanzialmente, per
curarne sotto dettatura l'immagine, sia oltremodo difficile agire
autorevolmente e in autonomia sulle questioni di sostanza. Ma a
tutela del primario diritto alla salute della cittadinanza è
necessario intervenire senza ulteriore indugio.
In
verità si dice che la sindaca, sollecitata da alcuni compaesani
preoccupati abbia informato del fatto l’APPA provinciale. Sin’ora
però niente è cambiato.
Non accettiamo pertanto che si accampino scuse. Se da Trento a
Tesero, per le verifiche del caso, L’Agenzia Provinciale per
l’Ambiente si sposta a cavallo di lumaca, la prima cittadina non
venga a dirci che la colpa non è sua. Prenda
la prima corriera per Trento e vada a conferire col presidente Rossi!
Invitiamo
nel frattempo tutto il consesso comunale (maggioranza e opposizione
come un sol uomo) a prendere immediata posizione su questo grave
problema.
Se
ci preoccupassimo in
primis
dell’aria, dell’acqua e dell’ambiente tutto invece di pensare
solo alla (stucchevole) difesa dell’ospedale, eviteremmo forse di
incrementare la già folta schiera dei terminali
prossimi venturi che ringraziano post
mortem
l’ineffabile dottor Melo per le amorevoli cure prestate.
L’Orco