Signor
Degodenz, ho letto sul blog la
Casa dell’Orco la sua
lettera di dimissioni. Anche se mi pareva ben strano, in prima ho
pensato a un suo slancio di generosità. Forse, mi son detta, si è
già pentito di rubare i soldi al popolo e vuol cedere la sua sedia
dorata di consigliere regionale al primo dei trombati in lista. Ma
dopo ci sono venuta sopra che non era uno da slanci di quel tipo e ho
ben capito che le dimissioni si riferivano soltanto al posto dentro
al comitato dei mondiali.
Le
scrivo perché in conclusione di quella lettera lei augura ai
volontari suoi sostenitori le migliori fortune, non ultima quella di
poter ottenere, “perché no”, per la quarta volta i mondiali di
fondo. Quelle parole mi hanno irritata molto e le dico e le scrivo
invece forte e chiaro perché
no! col punto
esclamativo. Dico no perché le cose dimostrano che alle precedenti
edizioni del 1991, del 2003 e del 2013 non è seguito nessun
miglioramento dell’economia turistica della valle e del Trentino. E
se anche mi dirà il contrario, perché non ammetterà mai di essersi
sbagliato, la realtà è la realtà e lei non può smentirla né con
parole false né con i giornalini propagandistici che non manca mai
di farmi arrivare a casa.
Dico
di più, a far le spese del suo finto altruismo è sempre stato
l’ente pubblico pagatore, il cosiddetto Pantalone, che mi pare lei
ha sempre ben usato a suo pro. Dei suoi ce ne ha messi pochini, sono
stati sempre i contribuenti a caricarsi i costi di realizzazione e
poi quelli di gestione delle inutili cose da lei fatte costruire.
Poi, tanto per farci passare ancora una volta per cretini, parlando
a Radio Fiemme ci rassicurava che però non saranno cattedrali
nel deserto, ma lo sono
eccome. Apra gli occhi. Legga un po’ di più, in proposito sui
giornali anche di recente ne troverà di tutti i colori. La cosa che
più mi fa rabbia è che voi, cioè lei e i volontari, non siate mai
stati capaci di dire e dare i numeri dei costi e dei benefici.
Chiacchiere sin che basta, ma numeri mai.
E
sinché lei faceva il consigliere comunale del paese e insieme il
presidente del comitato organizzatore questa superficialità si
poteva per modo di dire anche tollerare. Adesso però che è
diventato un politico di grado superiore no. Adesso in teoria
lei rappresenta molte più persone ed esse pretendono da parte di un
rappresentante di professione una visione della realtà un po’ meno
ristretta di quella a cui era abituato prima. Chi l’ha votata
vuole, penso, che lei capisca com’è la situazione dell’economia
e della società non solo in val di Fiemme, ma anche come minimo in
Trentino e magari un po’ più in là e perciò ragioni in modo
diverso e più ampio. Per questo suo nuovo ruolo pubblico io credo
che non dovrebbe permettersi di dire un’altra volta ancora:
“mondiali, perché no”.
Mi
dispiace dover fare la scortese, ma sto chiodo fisso dei mondiali,
dei mondiali e ancora dei mondiali a me la rende insopportabile e mi
fa credere che, tolte le grosse indennità percepite, di cui lei a
Trento si è subito occupato, la sostanza dei politici di questa
sladrata nazione è ben poca cosa.
Francesca
Vanzo - Cavalese
Ad una persona che ha il coraggio di mettersi pubblicamente in gioco con considerazioni sacrosante e pesanti sui Mondiali e sul suo deus ex machina (traduzione letterale dal latino: divinità che scende dalla macchina) non si può che dire BRAVA SIGNORA VANZO, ha centrato perfettamente la questione! Mondiali bastaaaa!
RispondiEliminaBrava,letto adesso sono d'accordo.
RispondiElimina