15/11/09

TOSTE O NON TOSTE?


Spettabile redazione de l’Avisio,

abbiamo letto con stupore (non tanto per la verità) le 'toste' domande che sull’ultimo numero il vostro periodico ha formulato al sindaco di Tesero. In fondo ce lo aspettavamo. Abbiamo sempre pensato che un giornale che vive sostanzialmente di pubblicità e che dunque, per assecondare gli sponsor, deve farsi leggere dal maggior numero di persone possibile, abbia per così dire le mani legate, dato che esternare un giudizio critico, ancorché in forma interrogativa, è cosa ovviamente incompatibile con la pretesa di accettazione 'ecumenica' dello stesso. Ci stava quindi - e potevamo anche metterlo in conto - che qualcuna delle nostre domande potesse anche venire cassata. Ma lo stupore di cui sopra dicevamo, deriva dal fatto di non averne vista pubblicata nemmeno una! Non di meno, dal fatto che le vostre 10 domande non sono toste come avevate chiesto a noi di predisporre: il dizionario Garzanti così definisce l’aggettivo tosto: solido, energico, risoluto / difficile, impegnativo. E quelle da voi pubblicate non rispettano affatto questi requisiti. Tutt’altro! Sono domandine semplici semplici (qualcuna posta male, qualcun'altra, come la terza, formulata su un presupposto errato, o ancora, come la numero 10, ridicola e pettegola) che di sicuro non imbarazzeranno né impegneranno più di tanto nelle risposte un politico navigato come il sindaco Delladio. Domande appunto fatte da un periodico che all’interno di un panorama informativo locale piuttosto desolante si è creato a fatica una nicchia di sopravvivenza e che, per la ragione anzidetta, non può non essere funzionale al suo sistema di riferimento e il cui target, sostanzialmente e conseguentemente, riconduce a un’ utenza giovanile piuttosto spensierata e dal senso critico molto basso.
Per i nostri 4 lettori proponiamo quindi le 10 domande che insistentemente l’Avisio ci aveva commissionato, che noi abbiamo formulato e inviato alla sua direzione, e che poi la stessa ha ritenuto di non pubblicare.
L'Orco
1 – Signor Sindaco, l'idea di benessere della sua gente passa necessariamente attraverso la politica del fare fino al paradosso del disfare come pretesto del fare? (Chi lo dice, per esempio, che un’antica pavimentazione di una piazza sia meno bella di una nuova, che una nuova fontana 'decorativa' faccia migliore figura di uno storico brenzo con lavatoio, o ancora che l’abbattimento e conseguente eliminazione dal paesaggio urbano di una maestosa e profumante latifoglia possa venire compensato con la posa, in sostituzione, di una fioriera?).

2 – Lei pensa che l'attenzione privilegiata riservata al mondo turistico-alberghiero attraverso l'adozione in deroga di indici edificatori sproporzionati per il contesto urbanistico ambientale, sia interno al paese che in periferia (leggi Residence Montebel in via Delmarco, Residence Bernard in via Roma, impianti a Lago, alberghi a Stava, speculazione di Piattìs), sia il presupposto per un effettivo stare bene, non solo economico, dell'Ospite ma, soprattutto, del Paesano?

3 – E' opinione comune che la figura di Sindaco sia di gran lunga la più importante di una città o di un paese, nella quale si riconoscono sia quelli che a quel sindaco hanno dato il consenso sia coloro che non l'hanno dato. Non pensa che la presenza della medesima figura per un tempo di 15 anni risulti opprimente per gran parte dei cittadini?

4 – Mentre da più parti, anche tra chi tradizionalmente vive vicino all'ambiente sportivo sciistico, si percepiscono profonde perplessità sulla prossima edizione dei mondiali di fondo, la sua amministrazione si è resa pienamente disponibile a 'mettersi in gioco' e, addirittura, ci risulta un suo impegno diretto come vice presidente dei Mondiali del 2013. Non pensa che la sua carica in seno a quel direttivo sia incompatibile col suo ruolo di primo cittadino quale rappresentante di tutti, ma in particolar modo, di quelli che non l'hanno votata e quelli che nutrono opinione negativa sui mondiali? Si ricorda che al momento del suo insediamento come Sindaco aveva espresso l'intenzione di esserlo soprattutto per quelli che non le avevano riservato il consenso?

5 – La pressione edificatoria che si è registrata in questi ultimi anni e attualmente in corso con la costruzione del Nuovo Ricovero e di Piattìs, non ha paragoni nemmeno col periodo cruciale risalente agli anni ’70 – ’80 del secolo scorso. Nonostante lei abbia sempre sostenuto che le basi di ciò furono poste da chi l’ ha preceduta su quella poltrona, non ritiene che le amministrazioni da lei presiedute durante questi tre mandati abbiano ampiamente messo del proprio mettendo a nudo la reale volontà edificatoria dell’Amministrazione e l'incapacità di ascoltare le ritrosie sempre evidenti che spingevano verso un uso più parsimonioso del territorio?

6 – Qual è la sua previsione urbanistica per i prossimi 5 – 10 anni a Tesero e quale sarebbe ragionevolmente la cosa nel merito più giusta e urgente che il Comune dovrebbe fare? Non le pare evidente che la continua concentrica espansione periferica del paese vada nella direzione opposta rispetto alla volontà di qualificazione del centro storico, a parole tanto perseguita in questo ultimo quinquennio amministrativo, e che ogni nuova casa esterna sia un moltiplicatore del disagio di chi vive nel nucleo storico del paese?

7 – Ci sarà un momento, precedente all’esaurimento delle disponibilità fisiche del territorio, in cui l’Autorità amministrativa pro tempore imporrà per necessità superiori uno stop definitivo all’espansione, o tendenzialmente l’autorizzazione all’espansione finirà solo con l’esaurimento fisico della risorsa territorio?

8 – È possibile che né voi (nella veste di puri amministratori) né i professionisti in materia (architetti, geometri, ingegneri) poniate in maniera forte il problema del limite delle risorse? Che neppure le persone competenti ragionino nel merito della finitezza del territorio e che la questione sia sempre posta (quando è posta) da 'non addetti ai lavori'?

9 – Considerata la limitatezza del territorio disponibile e l’importanza paesaggistica del territorio vergine, non le pare indecente che La sua amministrazione continui a concedere nuove licenze di fabbricazione a prescindere. E cioè anche a chi già ha disponibilità immobiliari in paese e potrebbe tranquillamente rinnovare quel patrimonio ad uso personale anziché, come spesso accade, cederlo alla speculazione? L’idea invalsa tra la popolazione di avere villa, fuoristrada, prato inglese e barbecue con panorama sull’urbe, perché così fan tutti, può far da alibi alla miope e irresponsabile politica del laissez-faire?

10 – A proposito delle recenti edificazioni immobiliari che vedono presente sul logo dello studio di progettazione anche il suo nome come geometra, non ritiene imbarazzante l’ accostamento del ruolo di sindaco-controllore con quello di progettista-controllato?

Nessun commento:

Posta un commento

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog