21/01/09

THE PATRIOT


In quei giorni di fine autunno il signor Eduard (detto Gloria Patris per via dei suoi trascorsi in seminario e della sua fede profonda) era furibondo. Forse soffriva di meteoropatia e stava “speando” il sopraggiungere delle copiose prime nevicate. Chissà. Sta di fatto che ogniqualvolta, entrando in biblioteca, i suoi occhi si posavano su quei fogliacci sparsi qua e là sui tavoli, non riusciva a trattenere uno sbuffo di rabbia: “Maledetti comunisti. Sono dappertutto” pensava. Temeva fobicamente che qualcuno potesse sovvertire lo status quo. Ma l'uomo era caparbio. Attese per lunghi giorni, con la calma dei forti, il momento propizio e alla fine il dies irae arrivò. Alle 18,47 di venerdì 21 novembre 2008, approfittando dell’assenza di pubblico, scattò dalla sedia e avvicinatosi velocemente al bancone si rivolse senza preamboli alla responsabile dicendole: “Non ne posso più di trovarmi ogni giorno quelle “gazzette” di propaganda politica sopra ogni tavolo, faccia qualcosa altrimenti a leggere me ne andrò nel paese di Rio Bò.” La donna, di un'asciutta bellezza leggermente austera, impietrì e riuscì a balbettare soltanto un “Mah signor Eduard…” marcando una erre dolcemente trascinata. “Mah un bel corno!” la interruppe l’uomo avvampando di rabbia e rincarando la dose. “Lei, cara la mia signorina, ha il dovere deontologico di garantire a tutti i lettori giornali acconci alla loro fede politica. Questa robaccia comunista mi fa schifo. Veda di rimediare con sollecitudine, altrimenti mi farò sentire in altre sedi. Arrivederci.” E, risistemato in testa il suo inseparabile cappello, sbattendo violentemente la porta, se ne andò. La povera bibliotecaria rimase per qualche istante interdetta e non riuscì a realizzare. Si guardò intorno: sui tavoli di gazzette ce n’era una soltanto, poi c’erano una Repubblica, un Corriere e un Sole. A cosa alludeva Gloria Patris? Restò col cervello in manette e fu sul punto di cadere in una crisi di nervi, poi la donna (detta Miss Browny per via del suo caschetto bruno) si ricompose e riprese la sua consueta maschera indecifrabile. Quella notte però dormì poco. Sogni agitati la svegliarono più volte e nel dormiveglia strani presagi, molto confusi, la inquietarono. Ma il buio, com’era prevedibile, non riuscì a chiarirle alcunché. Qualche giorno dopo però capì. In biblioteca infatti arrivò una raccomandata con avviso di ricevimento firmata nientemeno dall’assessore alla cultura in persona. Senza perifrasi la lettera intimava perentoriamente a Miss Browny di predisporre con procedura d’urgenza la pratica di abbonamento al quotidiano Libero. Un atto dovuto – spiegava nello scritto l’assessore o chi per lui – emergenziale e per par condicio, visto che già due circostanziate segnalazioni giunte ai reggenti comunali paventavano che quelle “gazzette” indicassero la presenza in quel luogo di una base politica sinistrorsa con intenti sediziosi. La donna ripiombò nell’affanno. Riuscì comunque a telefonare all’assessore Gypsy (detto Red-trousers per via di un suo vezzo) per informalo, qualora non ne fosse ancora a conoscenza, che a quelle “gazzette” (i quattro più importanti quotidiani nazionali) la biblioteca era abbonata sin dall’inizio della sua attività e che in Italia, per quanto le constava, esse venivano ancora considerate giornali a-politici. Ma Red-trousers non sentì ragione o forse, più probabilmente, non ragionò affatto. La povera Miss Browny sbiancò e a quel punto credette per un attimo che la sua carriera professionale fosse appesa a un filo. “Oh Gloria Patris, come hai potuto farmi tutto questo” pensò. Fu in quel momento, forse per quel pensiero, o forse per una strana coincidenza astrale, che il suo cervello si liberò e la luce si riaccese. Realizzò che il signor Eduard, come aveva minacciato, si era fatto sentire in altre sedi e aveva informato della rischiosa situazione in divenire sia Red-trousers, responsabile politico di competenza, sia gli ineffabili membri del consiglio di biblioteca. Le sovvennero improvvisamente quelle voci rimosse che aveva sentito sussurrare tempo prima: qualcuno stava attentando alla Libertà, che dal lontano anno di grazia 1992, a furor di popolo, era stata ristabilita in Italia, dopo cinquant’anni di ininterrotto regime stalinista. Capì che Gloria Patris, uomo di cultura a tutto tondo, aveva dunque intuito con buon anticipo il pericolo incombente ed ora stava difendendo quella suprema conquista. Quell’uomo era probabilmente un patriota, pensò Miss Browny; ma certo, sicuramente doveva essere così. Tra qualche anno gli avrebbero eretto con riconoscenza un busto in bronzo sul sagrato della parrocchiale… “A Gloria Patris, uomo probo e giusto che difese questa comunità dalla barbarie”. “Che stupida”, si disse, come aveva fatto a non capirlo subito. Miss Browny nel suo intimo se ne vergognò. Fu presa quasi da sgomento pensando con quanta sufficienza e inconsapevolezza avesse lasciato fare e non invece preteso da subito adeguati contrappesi a quei “fogliacci” così schierati e pericolosi. Per lo scampato pericolo decise di festeggiare organizzando alla bell’ e meglio un veloce rinfresco di riconciliazione, con tartine, salatini, tarallucci e vino, e chiese scusa a tutti. A Gloria Patris per primo, a Red-trousers per secondo e agli ineffabili membri del consiglio di biblioteca per ultimo. Finalmente si sentì sollevata. Adesso la parità culturale in quell’importante luogo di formazione sociale era stata ristabilita e la verità delle cose garantita. La biblioteca fu riconsacrata con solenne cerimonia e da quel giorno Gloria Patris potè ricominciare a frequentarla, presentandosi raggiante al cospetto di Miss Browny e soprattutto ricominciare a gustarsi con compiacenza la Libertà ritrovata ora che il suo Libero, facendo bella mostra di sé sul tavolo, lo informava veramente per bene.

Ario Dannati

p.s.

Si informa il lettore che ogni eventuale riferimento a persone e/o a fatti reali è puramente casuale.

1 commento:

  1. hha,hha,hha.
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,
    hha,hha,hha,hhhhhaaaaa.

    RispondiElimina

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog