13/11/08

VETTE SOLARI IN VAL DI FIEMME


A Carano è in funzione da qualche mese uno degli impianti fotovoltaici più grandi d’Italia. A 1200 metri di quota, tra il verde dei boschi e dei pascoli, a latitudini che pochi ritengono “idonee” per questo genere di infrastrutture. Eppure la comunità di Carano e la sua amministrazione hanno vinto una sfida che è politica prima ancora che tecnica, e che fa del paese della val di Fiemme un esempio da seguire; anche per questo abbiamo fatto un po’ di domande all’ingegner Coser, “padre tecnico” dell’impianto e al sindaco Ciresa, che ne è invece il “padre politico”. Ingegner Coser, quello di Carano è davvero uno dei più grandi impianti fotovoltaici Italiani? Il parco fotovoltaico di Carano, della potenza nominale di 500 kWp, è senza dubbio uno dei più grandi impianti della tipologia a terra costruiti fino ad ora in Italia da un Ente Pubblico; questa tipologia di impianto prevede la collocazione dei pannelli fotovoltaici su strutture ancorate al terreno. Per avere una idea della dimensione si pensi che la superficie occupata complessivamente dall’impianto è di circa 15.000 mq, pari a 4 campi da calcio (la superficie occupata dai soli pannelli fotovoltaici è invece di 3.740 mq. Quanta energia può produrre? La produzione di energia elettrica stimata in fase di progettazione e confermata nei primi 9 mesi dall’entrata in esercizio dell’impianto è di 630.000 kWh, equivalente al consumo energetico di 210 famiglie italiane di 4 persone ciascuna. Il comune di Carano conta circa 1000 abitanti; quindi l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico in un anno equivale a soddisfare il fabbisogno energetico di oltre l’80% della popolazione residente. Qual è la convenienza di installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa propria? La funzione principale di un impianto fotovoltaico installato sulla copertura della propria abitazione e che fruisce degli incentivi previsti dal D.M. 19 febbraio 2007, è quella di ridurre o azzerare il costo della bolletta dell’energia elettrica. In questo modo, oltre ad incassare l’incentivo previsto dalla legge, si è al riparo dagli aumenti dell’energia elettrica legati al costo delle materie prime. Ma qual è l’impatto visivo ed ambientale dell’impianto? L’impatto visivo dell’impianto è veramente minimo, in quanto il parco è collocato ad una altezza di oltre 1200 m, ed è schermato sui lati nord est e ovest da alberi. Per quanto riguarda invece il minor impatto ambientale, ogni anno di funzionamento equivale ad evitare l’emissione in atmosfera di 450.000 kg di anidride carbonica con un risparmio 150.000 kg di petrolio. Se è un’esperienza da replicare in altri comuni, quali consigli vorreste dare? Il mercato del fotovoltaico è giovane e in rapida evoluzione. Occorre quindi porre attenzione e valutare attentamente le ultime “novità del mercato” sia in termini di performance dei pannelli sia per quanto riguarda le nuove tipologie (ad esempio: celle fotovoltaiche a concentrazione solare). Inoltre, è consigliato, in impianti di grosse dimensioni, valutare attentamente il rapporto costi/benefici (rientro del capitale investito) attraverso la redazione di apposito business plan. Qual è lo stato del fotovoltaico in regione? Nella sola Regione del Trentino Alto Adige, alla data del 1° agosto 2008, sono installati impianti per una potenza nominale di 15,93 MW, pari al 10% della potenza complessivamente installata in Italia (158 MW). Si tratta di cifre importanti, ma ancora lontane dall’obiettivo nazionale che prevede di installare, entro il 2016, una potenza nominale fotovoltaica di 3000 MW. Sindaco Ciresa, come è successo che il più grande impianto fotovoltaico italiano fatto da un committente pubblico sia stato costruito in un piccolo paesino di montagna della val di Fiemme? L’Amministrazione Comunale di Carano, dopo un’attenta valutazione, ha deciso di realizzare un impianto fotovoltaico di 500KW. sul suo territorio in località Corozzi con l’obiettivo di dare una risposta ai problemi ambientali che purtroppo altre fonti per la produzione di energia non sono in grado di dare; anzi in modo particolare le fonti fossili, stanno fortemente inquinando il nostro pianeta (gli scienziati che studiano i problemi dell’inquinamento atmosferico lo hanno definito ai limiti dell’irreversibile) con le imissioni di CO2 nell’atmosfera. Come è stata recepita l’idea dell’impianto dai cittadini? Avete incontrato opposizioni? La maggior parte dei cittadini di Carano ha subito condiviso l’idea dell’impianto, mentre una piccola parte per convincersi ha dovuto aspettare la fine dei lavori. Oggi siamo convinti che il nostro impianto sia un esempio per tutta l’Italia di come un piccolo comune, se lo vuole, può realizzare grandi idee a beneficio di tutta la collettività. Quanto è costata alle casse comunali? Per il finanziamento, abbiamo il “conto energia” che ci dovrebbe consentire di ammortizzare il costo dell’impianto in circa 10-12 anni; speriamo poi nell’intervento di un piccolo contributo Provinciale che ci è stato promesso, visto l’alto valore aggiunto ai fini promozionali del nostro impianto, e poi abbiamo anche da conteggiare i proventi dalla vendita dell’energia prodotta. Che cosa ci farete con i guadagni? Prima di parlare di guadagni, dobbiamo pensare al pagamento dei mutui che abbiamo dovuto fare per pagare l’impianto, poi pensavamo di proporre incentivi per chi come noi persegue obiettivi ecosostenibili sia nelle costruzioni che nei comportamenti di vita quotidiana, non dimenticandoci poi gli interventi di aiuto alle classi sociali più deboli.

Matteo Rizzolli

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