14/10/08

IL POSTEGGIO SOTTERRANEO DI VIA FIA. UNA IMPROBABILE SOLUZIONE.


Se, parlando di viabilità, chiedete a un qualsiasi cittadino di Tesero quale sia, a suo avviso, la più impellente urgenza per dare respiro al paese, potete scommettere che vi risponderà: posteggi! È opinione comune infatti che la soluzione del problema dovuto al traffico sostenuto all’interno del centro storico sia subordinata alla realizzazione di infrastrutture di sosta. Noi, che della questione abbiamo ampiamente e più volte ragionato su questo blog, sappiamo invece che non è affatto una deficienza infrastrutturale la causa del problema e che in verità i posteggi, sia di superficie sia sotterranei, il problema non lo risolvono affatto, anzi… Dire che la mancanza di posteggi sia la causa del traffico, spesso caotico, visibile in paese è una comoda scappatoia per evitare di affrontare il nodo vero della questione, che ripetiamo, è di ordine culturale e non fisico. Purtroppo siamo venuti a conoscenza che una parte dei finanziamenti destinati alle opere per l’approntamento della terza edizione dei mondiali di fondo, verrà impiegata nella realizzazione di posteggi sotterranei. Si parla addirittura di 500 posti auto interrati complessivi (su 2.800 residenti) distribuiti su tre nuove infrastrutture (l’assessore Barbolini ci ha informato successivamente che in realtà le ipotesi sul tavolo dell’amministrazione sono adesso solo due: Piazza Battisti e Piazzale scuole elementari). In ogni modo, anche se alla fine i posti in ballo fossero 50 di meno, la cifra complessiva ipotizzata resterebbe pazzesca! Tanto per rendere l’idea della sproporzione, abbiamo chiesto al Servizio mobilità del comune di Trento di sapere quanti posti auto sotterranei la municipalità del capoluogo provinciale avesse destinato ai suoi 103.000 abitanti. Tenetevi forte: Trento attualmente dispone di 691 posti auto sotterranei (Piazza Fiera 460, Pargheggio Duomo 201, Corso Buonarroti 30). Per capire meglio lo stato delle cose abbiamo quindi interpellato il sindaco e il vicesindaco di Tesero i quali ci hanno detto che delle due ipotesi in verità se ne sta parlando da tempo, ma allo stato non c’è ancora alcun progetto. Niente di ufficiale, insomma, soltanto idee. Comunque sia, col dovuto rispetto, pensiamo che un amministratore, affrontando questioni così importanti, debba mettere il massimo d’impegno nell’ analisi e nel ragionamento. Magari, sapendo “leggere” e capire i tempi, privilegiando scelte davvero lungimiranti e progressiste. Certo i posteggi, specie quelli ad alto tasso tecnologico come i sotterranei, danno opportunità agli studi tecnici di progettare e alle imprese appaltatrici dei lavori di “fare economia”. La grande opera, che ormai è prassi si accompagni all’evento sportivo di rilevanza mediatica internazionale, soddisfa infatti appieno proprio uno dei luoghi comuni più tipici, tanto caro a chi amministra, e che qui da noi di solito passa alla storia attraverso la locuzione “Quei là però valghe i ha fatto…”. Questa volta però ci piacerebbe che la valutazione sull’opportunità di fare e di dove fare non considerasse solo la seguente e altrettanto tipica frase “… pó almanco valgüni i laóra”. Sarebbe davvero troppo poco per giustificare opere, a nostro avviso, molto discutibili e generatrici di problematiche conseguenze. Negli ultimi anni l’Amministrazione comunale di Tesero ha affrontato l’argomento più volte investendo denaro pubblico in infrastrutture che nelle intenzioni avrebbero dovuto risolvere parzialmente la questione della mobilità automobilistica privata. Ma, all’infuori di una palese sottrazione di spazi fruibili dalla cittadinanza, in termini di tranquillità, diminuzione dell’inquinamento e sicurezza per i pedoni nulla è cambiato. Piazza Battisti è indecentemente zeppa d’auto, idem piazza Nuova. Mentre i cosiddetti posteggi d’arroccamento, strategici – secondo le intenzioni – per una riduzione sensibile di intasamento nel centro paese, salvo i brevi periodi di massimo afflusso turistico, sono poco usati. Ciò conferma che i Teserani non accettano affatto la prospettiva di dover compiere anche solo poche decine di metri a piedi. Noi, che il fenomeno lo abbiamo osservato interessatamente a lungo, vogliamo ricordare a chi si assumerà l’onere della decisione che comunque il tempo di sosta nei posteggi è mediamente molto breve. Dunque sarebbe una pia illusione pensare che, fatte le nuove infrastrutture, il paese per incanto tornerebbe ad essere ciò che da tempo non è più… Ci auguriamo pertanto che non si perseveri nell’equivoco (anche perché il danno conseguente, in questo caso, sarebbe irrevocabile) e ci si capaciti che la strada da percorrere è un’altra.
Analizziamo adesso brevemente le due o tre ipotesi progettuali di cui si parla. La prima si riferisce ad un posteggio sotto piazza Cesare Battisti. È l’idea più antica, se ne discute almeno da 30 anni, forse anche di più. Inizialmente, la si vagheggiava probabilmente soltanto con la speranza di potersi fregiare campanilisticamente di un’opera importante e qualificante. Via via però che il tempo passava, si pensò anche come risolutiva di un degrado urbanistico sempre più evidente. Ma non se ne fece mai nulla. Sostanzialmente per ragioni economiche, dato che i costi di realizzazione risultarono da subito proibitivi per le casse comunali, tanto da frenare gli slanci anche di quelli più entusiasti all’idea. Ora, con l’arrivo di probabili finanziamenti provinciali, potrebbe essere la volta buona. Di certo dei tre posteggi ipotizzati, il sotterraneo di Piazza Battisti sarebbe quello che avrebbe più senso. Vuoi per ragioni logistiche, in quanto adiacente alla statale, vuoi per la qualificazione della piazza stessa, che, finalmente acquisirebbe un decoro che in realtà non ha mai avuto. In piazza Battisti il bilancio urbanistico, tra ciò che verrebbe sacrificato (praticamente nulla) e ciò che si otterrebbe in termini di tranquillità pedonale in superficie (moltissimo), è assolutamente positivo. La seconda ipotesi (come detto sopra ormai scartata) riguardava Piazza Nuova. Anche in questo caso la sua eventuale realizzazione avrebbe eliminato la bruttura dell’area oggi destinata a semplice contenitore d’automobili. E allo stesso tempo il bilancio urbanistico tra il sacrificio ambientale e il beneficio che ne sarebbe eventualmente derivato, pur con la riserva di un accesso non certo ideale, si poteva accettare. L’ultima ipotesi – la più recente – fa riferimento al piazzale delle scuole elementari. La realizzazione di un posteggio sotterraneo in questa zona comporterebbe la definitiva eliminazione del verde pubblico residuo. Con l’abbattimento dei maestosi ippocastani e delle conifere superstiti. Non di meno al livello della sottostante via Fia si eliminerebbero il prato e le piante che la delimitano salendo a sinistra e probabilmente gli ultimi pregiati orti esistenti al suo imbocco dopo la "strenta del Fanin". In definitiva, dal punto di vista puramente visivo, se le prime due ipotesi progettuali per lo meno qualificherebbero le rispettive aree, quest’ultima, senza alcun dubbio, farebbe scempio della zona. Ma se tanto vale ai fini urbanistico-paesaggistici, peggio ancora sarà rispetto alla tranquillità e alla quiete pubblica e soprattutto alla sicurezza pedonale. Ricordiamo che stiamo ragionando su un luogo che sta esattamente sulla linea di confine col centro storico, antistante il palazzo scolastico e a 100 metri dall’asilo. Se quanto si dice verrà confermato significherebbe creare proprio lì, più o meno le stesse condizioni di invivibilità ora presenti in piazza Battisti! Il luogo diverrebbe un attrattore di traffico nel bel mezzo del Centro storico, con un numero di transiti in arrivo o in partenza dal parcheggio che, date le anzidette abitudini della cittadinanza a un ripetuto utilizzo dell’automezzo, sarà perlomeno triplo rispetto agli ipotizzati 160 -180 posti auto dell’interrato e che dunque verosimilmente si sostanzierebbe in 360 - 500 passaggi auto al giorno. Un via vai intenso di automobili (anche di notte), che andrebbe ad aggiungersi al traffico quotidiano ordinario procedente in direzione Fia - Restiesa. Autovetture in entrata e in uscita dai sotterranei (previsti su due livelli), che percorrerebbero la via, dalla stretta tra Casa Fanin e Casa Betta (larghezza metri 3,20!), sino alla svolta di via Delmarco. Autovetture in transito da Perós e da Cavada per recarsi al posto auto acquistato o al posteggio gratuito. Un perenne casino di motori accesi con relativo aumento dell’inquinamento proprio sotto le finestre delle aule scolastiche. Sarebbe semplicemente il caos. Ricordiamo ancora, tanto per completare il quadro, che nelle immediate vicinanze del piazzale, stanno per essere realizzati i 29 posti interrati di Via Noval che probabilmente assorbiranno i “senza garage” dell’area del teatro, ai quali si aggiungeranno a breve 7-10 nuovi posteggi in via Delmarco pertinenti alla nuova sede della Scuola Musicale, nonché un non meglio precisato ulteriore quantitativo di interrati in via Perós ad uso privato. Crediamo non ci sia bisogno di aggiungere altro.

L’Orco

1 commento:

  1. Due osservazioni. La prima: Trento non è un esempio di abile gestione urbanistica, i numeri di posteggi sotterranei sono ridicoli e non ci sono giustificazioni per una gestione urbanistica miope e deficiente, che intasa le strade e costringe residenti e pendolari a parcheggiare per strada. Potrei sfogarmi oltre, ma basta così. E' sufficiente, comunque, andare in una qualsiasi città tedesca, austriaca, nordica di qualche rilevanza per trovarsi migliaia di posteggi sotterranei con le relative disponibilità.
    La seconda: segue dalla prima che anche a Tesero servono parcheggi sotterranei, il tombon è l'ideale, lo si faccia e poi si costringa la gente a regole più ferree nell'uso della macchina in centro. Col bastone e la carota.

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