04/03/08

A UN AMICO (PRIMO BILANCIO DELLA NUOVA VIABILITA')


Con abbondante ritardo ti scrivo. Mi avevi invitato a farlo un po’ di domeniche fa, anche se tu, chiaramente, sfottevi. Raccolgo però la provocazione ed esaudisco il tuo desiderio. Pur ribadendoti che non mi va più di disturbare. D’altronde, come hai ben capito, io i miei interessi li ho già fatti!! e dunque che senso avrebbe a questo punto insistere? Ti informo che sto ancora aspettando un cenno da “la tiesera” che finora non s’è fatta viva e, preparando la documentazione che mi ero ripromesso di farle eventualmente avere, ho riletto un po’ di roba vecchia di quasi vent’anni. Ti ricordi il Comitato pro Val di Fiemme? Volantini e scritti di allora? Rileggendo quelle cose posso, se non altro, menar vanto di non avere (insieme ad altri ed anche a te) detto e scritto fregnacce, visto e considerato che quasi tutto quello che avevamo previsto allora si è poi effettivamente verificato. Una cosa sola è andata diversamente. Pensavamo infatti che l’aumento del costo della vita in valle, causato dalla grande spinta turistico-speculativa che allora si stava per lanciare, avrebbe fatto scappare molti residenti per l’impossibilità di sostenerne le conseguenze. Invece no. Non è scappato quasi nessuno. Si sono adeguati e, stoicamente, sono rimasti in questa valle che nel frattempo s’è trasformata in una sorta di bengodi. Il tutto naturalmente non gratis et amore Dei. Si sono messi a correre. Le nuove coppie corrono (in senso proprio e pure metaforico). Corre lui e corre lei. Per “starci dentro” perché per arrivare alla fatidica 4ta settimana uno stipendio (medio) non è più sufficiente. Sarebbe interessante se qualcuno proponesse uno studio sul cambiamento socio-economico provocato dalle ripetute “occasioni irripetibili”. E quanto questa innaturale e imposta accelerazione economica si sia ripercossa sullo stile di vita, sui rapporti interpersonali, sulla perdita dell’identità locale, sulla sempre più frequente disgregazione delle nuove famiglie, sull’uso sempre più preoccupante di psicofarmaci e droghe da parte soprattutto dei giovani, eccetera. Si potrebbe fare un interessante confronto con realtà a noi vicine come la Valsugana, o la val di Cembra. Ma è certo che non si farà. Meglio far finta che tutto vada bene. Anzi benissimo! Gli studi su commissione pubblica si fanno sempre quando c’è la volontà di fare qualcosa, mai quando ci sarebbe la necessità di disfare. Nel 1988, ricorderai, a Cavalese la P.A.T. fece monitorare il grado di inquinamento in centro paese per giustificare la strada di fondovalle. Adesso il traffico è triplicato e nei paesi ciò che allora era causato dal transito turistico è provocato dal traffico interno ma a nessuno viene in mente di rifare la prova! Il rovescio della medaglia meglio non vederlo. Comunque ho capito che anche tu ti sei adeguato all’andazzo. E che ti piace pure. Vabbè, tu sei un uomo al passo coi tempi. Bravo, così si fa! Questo, d’altronde, è il pensiero dominante… Ah, dimenticavo: sai di quanto sono aumentati qui i prezzi degli immobili in poco più di un decennio? Quarant’anni fa, qui una famiglia di sei persone viveva con un solo stipendio molto più modesto di quanto lo sia mediamente uno attuale, le mamme di allora facevano le mamme e non le globetrotter e i bambini erano molto più tranquilli, meno viziati e più gioiosi. E un capo famiglia (con un reddito da dipendente) con cinque persone a carico riusciva da solo (con un sacrificio relativo) ad acquistare una casa intera (non un singolo appartamento) spendendo in proporzione molto meno di adesso. Eppure nessuno fiata. Scusa se sono categorico ma credo ci sia un inconsapevole moto di diffusa imbecillità. Almeno tanto sembra a me che però – come scriveva bene “la tiesera” – non sono al passo coi tempi. Quando, di fronte all’evidenza dei fatti, c’è chi mi dice che comunque noi siamo dei privilegiati, perché possiamo goderci strutture ed eventi che soltanto a 30 chilometri da Tesero se li sognano, non riesco a non pensare all’imbecillità. Ma di queste evidentissime assurdità te ne freghi perché ci hai fatto l’abitudine. Forse nemmeno te ne accorgi. Sei talmente convinto che a questa impostazione delle cose non ci sia alternativa che ti pare tutto ovvio e scontato. E tu continui a correre. E, grazie anche a te, il sistema si consolida perché esso si struttura sullo stile che i singoli comportamenti individuali adottano. Tutto è frenesia, superficialità, rumore, stress, nervosismo, mascherato da un sedicente benessere. E proprio per questo poi palesi la tua insofferenza nei confronti di una mia proposta: che la Municipalità, e non io, ha fatto propria e messo in pratica! Tu sfottendo insisti, ma in verità non c’è nessun interesse personale. Caso mai l’interesse procurato è generale! E dunque, a quasi tre mesi dall’avvio della nuova viabilità, mi permetto di fare un piccolo bilancio dell’iniziativa. Come avevo previsto e fatto notare alla Giunta comunale, attraverso il mio insistito carteggio, la situazione nel centro storico, specie nelle ore serali e notturne, è migliorata di gran lunga. Tolto il viavai del traffico gratuito ed insistito dei residenti nella zona alta del paese (via Rododendri, Cerin e Stava) il movimento autoveicolare degli abitanti del centro adesso è pressoché nullo. Si nota, finalmente, gente per strada che conversa e cammina e che lo può fare con discreta tranquillità e maggior sicurezza. A proposito – per non equivocare – sottolineo che il piano viario non è stato fatto per diminuire l’inquinamento come sento che taluni (contrari) argomentano, bensì, soprattutto, per ragioni proprio di sicurezza stradale e di tutela della quiete pubblica. Specificando meglio ti dico che se prima ogni incrocio autoveicolare comportava l’arresto di uno dei due automezzi con manovre correttive e lo scansarsi dell’eventuale pedone in transito a ridosso dei muri delle case adiacenti, adesso il flusso auto (che comunque è la metà di quello di prima!) è più seguente e i pedoni possono tranquillamente camminare mantenendo il passo senza doversi fermare. Certo nel centro storico la nuova viabilità ha anche ridotto l’inquinamento (ovviamente). Tu (e molti altri) ribatti che però è aumentato da qualche altra parte. Ti rispondo con una domanda: prima di adesso quanto ti preoccupavi (tu e molti altri) dell’inquinamento che provocavi a danno di chi sta in centro storico? Come mai questa improvvisa premura? Fatte salve le ottime ragioni anzidette, adesso, perlomeno, l’inquinamento aggiuntivo si diluisce su un territorio più vasto e con meno conseguenze dirette sulle persone. Ma l’auspicio, in prospettiva, se il piano riuscirà a far rinsavire anche i più ostinati abitudinari dell’auto forever, via via lo ridurrà un po’ ovunque.. Dunque in conclusione devo dire che il piano è migliorativo e lo sarà ancora di più quando verrà “metabolizzato” da tutti i residenti. Di ciò ringrazio in particolare l’assessore Barbolini che ha avuto il coraggio di portare avanti un provvedimento impopolare. Lui per fortuna il problema lo ha capito. D’altronde, come diceva qualche giorno fa un famoso architetto italiano, le cose, in mancanza di un forte substrato culturale, non si riesce mai a farle partire dal basso. Ci vuole che qualcuno le imponga d’imperio. Così come accadde per la raccolta differenziata (di cui tanto si parla in questi giorni causa il disastro campano) che proprio il nostro sindaco difese all'epoca convintamente. Ricordo quanta resistenza ci fu anche allora da parte di molti paesani e valligiani, mentre adesso invece tutti ne riconoscono la bontà e la lungimiranza.
Caro Amico, concludo con la speranza che tu riesca a fartene una ragione e che capisca che un futuro a misura d’uomo, giunti ormai al parossismo del consumismo, sarà caratterizzato da parole d’ordine che a te suoneranno certamente strane come decrescita, lentezza, risparmio, moderazione. Ma, volente o nolente, se vorremo sopravvivere a questa ondata di diffusa stupidità, così dovrà essere. Non c’è alternativa possibile.
Ciao.

euro

1 commento:

  1. Caro Orco, ti lascio un informazione a proposito di ecologia e biocarburanti, prova a fare una ricerca nella rete digitando "olio di colza" (Jacopo Fò ci ha scritto anche un libro) e vedrai quante cose interessanti ci sono da scoprire, naturalmente ostacolate dalle multinazionali del petrolio.
    Uomomantice

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