Per la seconda volta, a distanza di una settimana, due consultazioni referendarie non hanno raggiunto il quorum e sono state annullate, grazie alla furbizia di chi, per interesse personale, è riuscito a istigare un vergognoso assenteismo ai seggi. Il referendum provinciale sulla scuola e quello comunale a Daiano sulla realizzazione del campo da golf sono stati affossati dalla totale mancanza di senso civico degli elettori. Il vescovo di Trento prima e le lobbies economico-politiche fiemmesi poi hanno vinto la partita e in questo momento si staranno probabilmente fregando le mani in vista dei futuri guadagni che in prospettiva garantirà loro l'infausto esito dei referendum. E, non di meno, rideranno degli elettori (o meglio dei non elettori) che tanto facilmente si sono lasciati convincere a disertare i seggi, rinunciando così al privilegio di decidere direttamente su questioni diverse ma entrambe importanti per il loro futuro. Non credo che si possa essere più cretini!
A mio ricordo questa è stata la prima volta che si è ricorsi qui in valle a un referendum comunale ma, nonostante l'eccezionalità dell'occasione e l'importanza della posta in gioco, la maggioranza degli elettori non ha esercitato il proprio diritto di voto. Ma se si verificasse lo stesso assenteismo anche alle elezioni provinciali del prossimo anno che cosa direbbero i signori candidati? Quegli stessi candidati che oggi, in vesti politiche diverse, hanno promosso l'assenteismo ed hanno disertato in prima persona le urne, dando così una pessima lezione di educazione civica. Credo che non sarebbero affatto contenti! Io invece mi divertirei un sacco nel vedere le loro facce sconsolate per la mancata elezione. Ma quelle facce non temono affatto questa eventualità: conoscono bene il loro elettorato, sempre distratto e disinteressato e quindi facile da pilotare nel momento in cui serve la sua delega. E' certo dunque che alle prossime elezioni provinciali ci saranno , come sempre, lunghe code ai seggi e i “cavalli di razza” locali in gara riusciranno nuovamente ad accaparrarsi una sedia in consiglio. Ma, se escludiamo quell'esiguo numero di sostenitori blasonati che ogni candidato che si rispetti deve avere e che sarà sicuramente lautamente ricompensato, direttamente o indirettamente, dal neoeletto consigliere, assessore o governatore che sia, quando verranno ascoltate le esigenze della maggioranza degli elettori anonimi? L'esperienza mi dice che questo accade raramente e che, invece, una volta ricevuta la delega i cosiddetti “rappresentanti del popolo” diventano arroganti e si dimenticano di ascoltare chi li ha legittimati a governare. Alla luce di ciò mi chiedo come mai i referendum popolari siano diventati negli ultimi tempi così impopolari! A rigor di logica si sarebbe dovuto verificare l'opposto: la diserzione alle elezione delle varie assemblee politico-territoriali e l'afflusso di massa ai referendum. Forse ciò non è accaduto perché la democrazia sta vacillando, essendo riposta nelle mani e nelle teste di chi non ragiona più né di politica, né di diritti, né di problemi locali o nazionali. Nulla di nulla! Ma che diritto hanno di votare queste persone? Io non voglio che l'ignavia di chi si è svuotato il cervello davanti al televisore condizioni così pesantemente la mia vita e quella di coloro che ancora sono in possesso di un minimo di senso civico. Io voglio riprendermi il diritto di essere ascoltata alle consultazioni referendarie e voglio che il quorum venga abolito in omaggio a coloro che ancora pensano, si preoccupano e agiscono per un futuro accettabile.
A mio ricordo questa è stata la prima volta che si è ricorsi qui in valle a un referendum comunale ma, nonostante l'eccezionalità dell'occasione e l'importanza della posta in gioco, la maggioranza degli elettori non ha esercitato il proprio diritto di voto. Ma se si verificasse lo stesso assenteismo anche alle elezioni provinciali del prossimo anno che cosa direbbero i signori candidati? Quegli stessi candidati che oggi, in vesti politiche diverse, hanno promosso l'assenteismo ed hanno disertato in prima persona le urne, dando così una pessima lezione di educazione civica. Credo che non sarebbero affatto contenti! Io invece mi divertirei un sacco nel vedere le loro facce sconsolate per la mancata elezione. Ma quelle facce non temono affatto questa eventualità: conoscono bene il loro elettorato, sempre distratto e disinteressato e quindi facile da pilotare nel momento in cui serve la sua delega. E' certo dunque che alle prossime elezioni provinciali ci saranno , come sempre, lunghe code ai seggi e i “cavalli di razza” locali in gara riusciranno nuovamente ad accaparrarsi una sedia in consiglio. Ma, se escludiamo quell'esiguo numero di sostenitori blasonati che ogni candidato che si rispetti deve avere e che sarà sicuramente lautamente ricompensato, direttamente o indirettamente, dal neoeletto consigliere, assessore o governatore che sia, quando verranno ascoltate le esigenze della maggioranza degli elettori anonimi? L'esperienza mi dice che questo accade raramente e che, invece, una volta ricevuta la delega i cosiddetti “rappresentanti del popolo” diventano arroganti e si dimenticano di ascoltare chi li ha legittimati a governare. Alla luce di ciò mi chiedo come mai i referendum popolari siano diventati negli ultimi tempi così impopolari! A rigor di logica si sarebbe dovuto verificare l'opposto: la diserzione alle elezione delle varie assemblee politico-territoriali e l'afflusso di massa ai referendum. Forse ciò non è accaduto perché la democrazia sta vacillando, essendo riposta nelle mani e nelle teste di chi non ragiona più né di politica, né di diritti, né di problemi locali o nazionali. Nulla di nulla! Ma che diritto hanno di votare queste persone? Io non voglio che l'ignavia di chi si è svuotato il cervello davanti al televisore condizioni così pesantemente la mia vita e quella di coloro che ancora sono in possesso di un minimo di senso civico. Io voglio riprendermi il diritto di essere ascoltata alle consultazioni referendarie e voglio che il quorum venga abolito in omaggio a coloro che ancora pensano, si preoccupano e agiscono per un futuro accettabile.
Lancillotta
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