Il sonnambulo masochista che l’altra notte fosse inciampato davanti a un televisore acceso avrebbe visto sul primo canale il capo del governo sovrastato dall’immagine di Grillo. Sul secondo l’inchiesta di Minoli relativa a Grillo. E sul terzo un dibattito intorno a Grillo, inframmezzato dall’annuncio che il programma di Santoro si occuperà di Grillo. Al sonnambulo non sarà sfuggita l’originalità di questo conflitto asimmetrico fra politici & giornalisti che usano le armi convenzionali - tivù e carta stampata - e un ex comico che li controbatte dal blog, sfuggendo al famigerato teatrino della politica per far cadere dall’alto e dal basso della Rete le sue scomuniche all’olio di ricino. L’ultima delle quali - dare del malato d'Alzheimer a Prodi - ha già ridotto le sgommate da bullo di Calderoli passatempo per educande. Il sonnambulo avrà anche avuto modo di riflettere sulla smania famelica con cui Rai e giornali si sono gettati addosso alla novità Grillo: la mancanza di sussulti di un quadro politico che da 15 anni è animato dallo stesso sinedrio di notabili scampati alla gogna dei boss della Prima Repubblica. Ai quali si sono ormai sostituiti nella percezione annoiata del pubblico, nonostante il tentativo di scomporsi e ricomporsi in partiti già vecchi prima di diventare nuovi. Avrà infine notato, il sonnambulo, con quale silenzio assordante le tivù di Berlusconi abbiano fatto stecca sul coro dei grilli, ligie al comandamento del loro patron, per il quale esiste solo ciò che appare in video. Ma un giorno la Brambilla lo allaccerà finalmente a Internet. E allora persino l’eterno Dorian Gray, specchiandosi nel computer, potrebbe accorgersi di avere le rughe.
di Massimo Gramellini (da La Stampa 19/09/07)
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