11/03/13

PASQUA O NATALE?



Tra quattordici giorni esatti, con la domenica delle Palme, inizia la settimana santa. Un turista fuori tempo massimo che per caso si trovasse a passare per il nostro amato paese non se ne renderebbe però conto. Siamo a marzo inoltrato, ma per le vie del borgo sono ancora disseminati numerosi moderni tabernacoli contenenti statuette e icone della sacra famiglia ai tempi di Betlemme. Perché? 

Perché la benemerita associazione degli amici del presepio, snobbando il calendario liturgico, quest’anno ha deciso arbitrariamente di confonderci dilatando il tempo a dismisura.

Caro presidente, per favore non ci faccia durare la stagione invernale più a lungo di quanto già non sia. Da noi il ‘clima natalizio’ inizia infatti a farsi sentire ben prima dei Santi, allorquando le luci delle botteghe dei mastri presepiai si accendono e cominciano le produzioni delle nuove collezioni, seguite poco dopo dalle immancabili grandi operazioni comunali di ‘abbellimento’. In un crescendo via via più kitsch e zingaresco di novellame reciso, babbi natale scalatori, bocce, luminarie lampeggianti, garnage appese, eccetera, eccetera. Tanto che il 25 dicembre i più sono già stufi e agri. Ma noi teserani, perfettamente simbionti con gli animali della sacra capanna, siamo un popolo paziente. Ci siamo abituati e tolleriamo senza problemi che l’ ostentazione dei significanti natalizi si protragga sino ai tre Re,  giunga alla Marcialonga e addirittura la oltrepassi. Però – permetterà – c’è un limite a tutto: che almeno dal mercoledì delle Ceneri si finisca di inciampare in alberi di natale e presepi, lo si potrà pretendere, no? Certo, sappiamo che avete un enorme bisogno di visibilità. Che, come accade per ogni (tossico)dipendenza, più ne ottenete, più ne vorreste. Che nel 2014 puntate a sbarcare a Manhattan e nel 2017 a Pechino. Che sopra ogni cosa vi gratifica il commento compiacente di M.F. in cronaca locale con richiamo in prima e l’elogio interessato del politicante in carriera. Ma per piacere ricordatevi ogni tanto anche del resto della popolazione. Il paese non è (non dovrebbe essere) solo a vostra disposizione. Come la metteremmo se ogni tre paesani si decidesse di costituire un’associazione ad hoc finalizzata a promuovere un’idea, una passione di qualsivoglia genere, ognuna delle quali, per insana smania di esibizionismo, pretendesse poi di usufruire di ogni spazio pubblico per esporre in apposite edicole questa o quella raccolta di mercanzia? Che so: attrezzatura apistica, scacchiere preistoriche, fumetti porno, strumenti musicali, crocefissi, trapani che fanno i buchi quadrati, sementi agricole arcaiche, maschere diaboliche, raccolte minerarie… Cosa succederebbe? Ovviamente un caos ridicolo. E però teoricamente ciò appartiene al possibile. Dunque, siccome in paese ci sono, oltre a voi, altri 2500 abitanti che, senza nulla pretendere in cambio, hanno lasciato crescere indisturbata la vostra voglia di apparire, per decenza e giusto rispetto della maggioranza silente della cittadinanza, sarebbe ora grana di chiudere baracca e burattini. Siamo gente civile, ma non esasperate oltre ogni limite la pazienza. Grazie.



A.D.

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