19/04/07

SUPERBIA


Seriamente parlando, l'Uomo è insuperbito dalle sue conquiste e avido di raccoglierne i frutti si ripromette di tesaurizzare a mille doppie i sensazionali progressi tecnologici e la rapida crescita eco­nomica. La paratonia di una spropositata rete d'informazione sotto­mette le coscienze al miraggio dell'avere senza limiti: più ric­chezza, più consumo, più felicità. Si favoleggia di un nuovo Mil­lennio senza povertà, senza guerre, senza malattie, senza inquina­mento. Poi, da statistiche e da proiezioni, balza fuori un'opposta re­altà: già adesso “quasi un miliardo e trecento milioni di indi­vidui vive con meno di un dollaro al giorno e quasi un miliardo manca del minimo fabbiso­gno alimentare.”; nei soli conflitti locali si pre­vedono pa­recchie centinaia di migliaia di vittime all'anno; frustrando i van­tati progressi in campo sanitario, raddoppieranno entro il 2020 i de­cessi per malattia non contagiosa ed entro il 2010 l'Aids mieterà 66 milioni di contagiati nei 23 paesi più colpiti; i danni all'ambiente in area mondiale, l'esteso inquinamento e la distru­zione degli ecosistemi son tali da avere conseguenze catastrofiche, salvo un'inversione di tendenza. A questo punto, se l'astrologo invece di crepare vede giusto, bisogna dire che l'Uomo ha seminato vento nel XX secolo per raccogliere tempesta nel XXI.
tratto da "La Coroncina dei Sette Vizi"

di Silvano Valenti

1 commento:

  1. pregiato Orco,
    di passaggio dall'uomo mantice ho sbirciato nel tuo blog e ho pensato di lasciarti breve traccia del mio pensiero.Sono d'accordo sul contenuto delle tue riflessioni, l'analisi sociologica non fa una piega; noto però un "vizio di forma" nel tuo stile di scrittura, che dal mio punto di vista è eccessivamente graffiante e, proprio per questa sua caratteristica, rischia di annullare l'effetto persuasivo che si era prefisso di avere. Mi fa un po' venire in mente il predicatore medievale che lanciava sulle folle spietati anatemi e esortazioni al pentimento affinché si mondassero dai peccati di omissione. Ordunque caro Orco, è pur vero che siam tutti peccatori, e ancor più oggi di un tempo, questo è certo, ma a volte con la furbizia di una carezza si ottiene di più che con la durezza del bastone. Che cosa ne dici? Con questo mi auguro comunque che tu continui a ragionare sullo stato delle cose, pensando magari un po' di più a strategie comunicative efficaci.
    Ti saluto e ti dico solo che ci conosciamo... non mi piace lo zafferano e nemmeno la patata bollita senza scorza.

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