19/01/18

A RIECCO 'L COMUN GENERAL


Scrive bene l'anonimo. Si sarebbe portati a pensare che un signore pagato dalla collettività 20.000 €uro al mese dovrebbe, come minimo, ragionare un po' e non spararle a vanvera come si fa nei bar dopo la quinta media. Invece non è così. Per 'fregarsi' 20.000 €uro (benefit esclusi) ragionare è, evidentemene, un optional non richiesto. Per fare il consigliere regionale e garantirsi quella paghetta, basta presenziare di tanto in tanto alle sedute del consiglio e apparire con una certa frequenza sui giornali e sui media locali azzardando qualche trovata estemporanea. Non è richiesto nulla di più. Né serietà, né saggezza, né responsabilità.

Ad libitum vi si può aggiungere qualche comparsata mondana, che peraltro, di solito, a tali personaggi non pesa affatto, tanto per soddisfare gli ammiratori in estasi. Poi, dopo i bagni di folla, può essere opportuno non disdegnare l'immancabile invito di qualcuno, voglioso di ospitare a casa propria un V.I.P. per un pranzetto o una cena. Di lavoro, come si dice, ovvio. Il lavoro delle forchette, soprattutto...

E' stato probabilmente in conseguenza di una di queste occasioni mondane che è scaturito il sogno della valle unita esternato urbi et orbi e prontamente finito in cronaca locale.




Chissà, forse il Nostro aveva mangiato oltre il lecito ed annaffiato il tutto con un eccesso di vernaccia. Chissà. Fatto sta che la concomitanza del ritorno a casa un po' annebbiato, dell'alcaselzer scaduto e della prolungata incapacità di prender sonno, riducendo di brutto le normali fasi REM, gli partorisce quello strano sogno.

E al risveglio, accortosi che quella magnifica visione stava ancora lì, nel suo cervello, limpida, ammiccante e cristallina, decide di convocare a casa il fido pubblicista, per raccontarglierla. E in fretta fargliela pubblicare. Per i suoi fans, naturalmente, che in coda davanti all'edicola non aspettano altro.

Fare di questa valle un solo Comune! Bello davvero! Sulle prime, appunto, credi che all'origine di questa onirica pensata vi sia un'improvvisa, inconscia e inaspettata cosapevolezza che amministrare costa, e che ridurre il costo della 'macchina' sarebbe cosa buona e giusta. Basta sprechi, ché non è più tempo di buttare denaro pubblico a mantenere uomini e carrozzoni: consigli comunali, sindaci, assessori, uffici tecnici, anagrafi, tributi... Basta! Non ne servono 11. Ne basta uno. E tanto ci voleva? Bene, bravo, bis! Gli avremmo fatto un monumento in piazza!

E invece non è questa la ragione. Figurarsi. Sarebbe stato come mettere il culo nelle pedate. Proprio lui a parlare di sprechi. No, non è lo sperpero da mettere in rilievo e far cessare. E che? Mica c'ha scritto Giocondo? Sarebbe il primo a rimetterci. In immagine, e non solo! Lui che da che esiste altro non fa che succhiare, direttamente e indirettamente, risorse pubbliche e da che siede sullo scranno di Trento se ne impippa annualmente 240.000 (rimborsi e benefit esclusi). Giammai!

No, la valle non va unita per fare economia. Le ragioni son ben altre e ben meno prosaiche. Qui si fa filosofia. Siamo nel tempo delle unioni. Economiche, civili, religiose e perché no, adesso anche amministrative. E allora giù a parlar di distanze raccorciate, di coscritti uniti, ubriachi e solidali, di scolari che da Panchià vengono a Tesero, di Comunità maestra di vita, di Obereggen e di Pampeago presto sposi (e ti pareva!) e di casse rurali fuse e di parrocchie sfatte. Così, appena scacciato proprio dalla porta della Comunità (con apposito referendum), ecco tornare dalla finestra il Comun General!

Un unico regno. Da Predazzo a  Tesero, da Cavalese alle Ville, da Lago a Molina, da Castello a Capriana e su su fino a Trodena (o forse no, che là i è todeschi). Insomma: un solo ovile, sotto un solo pastore!
 
L'Orco

LO STATISTA



Da un gentile lettore riceviamo l'intervento, qui di seguito pubblicato, in merito alle esternazioni del consigliere provinciale di Tesero pubblicate due giorni fa dal quotidiano l'Adige. Per maggiore chiarezza ci siamo permessi di inserire le note d.r. tra parentesi.

A proposito del Nostro, avete visto le motivazioni per le quali bisognerebbe istituire un comune unico in valle? Se l'idea potrebbe essere valida, le ragioni per questa grande operazione mi sembrano siano uscite più che da un consigliere provinciale, da una discussione tra amici dopo la quinta media (birra naturalmente).
Forse non sa (il Nostro consigliere n.d.r.) che le scuole sono state chiuse per volere dell'assessorato all'istruzione della P.A.T.
Parla (il Nostro consigliere n.d.r.di coscritti!!! Come se la festa per l'ingresso nell'età da "voto" sia determinante per la buona riuscita dell'operazione.
Accenna (il Nostro consigliere n.d.r.) alle associate definendole dissociate, forse questo nuovo nome è corretto, ma siamo arrivati in questa situazione per l'incapacità e la non volontà di alcuni amministratori di perseguirlo questo obbiettivo, come peraltro deciso dai cittadini di Tesero e Panchià e di Cavalese e Castello nel referendum ormai già entrato nella cartella "dimenticatoio". 


 

 
 

A dar man forte agli amministratori per la creazione della "dissociata" anche taluni dipendenti spaventati dal trovarsi di fronte a situazioni dalle quali sono scappati. Tira in ballo (il Nostro consigliere n.d.r.) anche la Magnifica che, se storicamente è stato il fulcro ed il volano per mantenere viva la nostra valle, ora (i numeri del referendum sullo statuto parlano chiaro) è divenuta solo un'azienda, un po' di folclore e purtroppo poco altro.
Non accenna (il Nostro consigliere n.d.r.) ai risparmi che si potrebbero avere togliendo i compensi agli amministratori attuali e mantenendo solo un consiglio comunale. Avremmo, a spanne, un risparmio di circa 45.000 euro al mese, 540.000 euro all'anno!!!

Anonimo

18/01/18

L'ABUSIVA

Dal capogruppo della minoranza comunale di Tesero - Uniti per crescere -  riceviamo e volentieri pubblichiamo in versione integrale il comunicato stampa pubblicato oggi dal quotidiano l'Adige.


Sull’Adige del 2 gennaio 2018 è stato pubblicato un articolo in cronaca locale riguardante, tra le altre cose, alcune affermazioni della Sindaca di Tesero Elena Ceschini, relative alla doppia convocazione del consiglio comunale dello scorso 21 dicembre, sulle quali non possiamo non esprimere il nostro pieno disappunto.

Ci riferiamo in particolare alla parte virgolettata (ndr. riportata fedelmente da dichiarazioni ufficiali) che qui di seguito trascriviamo: “siamo stati costretti ad adottare la doppia convocazione [….] perché non ci sono i tempi tecnici (ndr. dal 21 dicembre a fine anno ci sono 10 giorni e più di 5 giorni lavorativi liberi richiesti per un’ulteriore convocazione) per organizzare un altro consiglio comunale entro la fine dell’anno e gli argomenti trattati non sono più derogabili”...

Le argomentazioni addotte dalla sindaca, palesemente infondate, intendevano invece nascondere una mossa studiata a tavolino dalla maggioranza, per far slittare il consiglio in seconda convocazione. Fatto gravissimo mai avvenuto nella storia consiliare di Tesero. Tutto ciò per poter approvare con i soli sette voti della maggioranza, la variante al piano attuativo P.L. 9, di iniziativa privata al fine di favorire, niente di meno che un proprio consigliere di maggioranza, che in riferimento alla realizzazione di tale piano è probabile sia incorso anche in un abuso edilizio.






Nel consiglio del 21 dicembre, l’unico punto non derogabile semmai era la nomina del revisore dei conti – si legge, scaduto già da settembre –. Ma perché allora non pensarci prima nei precedenti consigli del 28 settembre e del 6 novembre, anziché attendere gli ultimi giorni dell’anno?


Nessuno ha costretto nessuno… La maggioranza ha i numeri per approvare tutto quello che vuole senza la presenza della minoranza. Infatti i consiglieri di maggioranza sono 9 e per approvare le deliberazioni in prima convocazione il quorum richiesto è di 8 voti, salvo astensioni che non c’erano nei punti previsti nell’ordine del giorno del consiglio del 21 dicembre, ad esclusione del punto relativo all’approvazione della variante al piano attuativo del consigliere di maggioranza Lucio Varesco.

Il consiglio è convocato dal Sindaco, che solitamente sente la sua maggioranza e quindi sa già se ha i numeri o meno. La “costrizione “ in questo caso è una scusa bella e buona, propinata a tutti i cittadini di Tesero, che evidentemente la Sindaca considera dei creduloni incapaci di valutare la veridicità delle sue continue repliche a mezzo stampa. Ma questo è veramente troppo. Da queste dichiarazioni ci sentiamo tutti offesi ed ingannati.

Ribadiamo che è noto ormai a tutti quale fosse lo scopo del rinvio del consiglio in seconda convocazione: solo ed esclusivamente l’approvazione della variante al piano attuativo P.L. 9 del consigliere Lucio Varesco! Se così non fosse stato, i punti considerati inderogabili dalla maggioranza sarebbero stati inseriti ed approvati all’inizio della seduta consiliare del 21 dicembre, perché i consiglieri presenti in prima convocazione erano 12 e quindi non c’era bisogno di ulteriori convocazioni. Invece è stato fatto esattamente il contrario. E’ stato messo come prioritario il punto che interessava il signor Varesco. Chiara dimostrazione che la maggioranza stessa non aveva interesse che i punti inderogabili venissero approvati.

Anche se la maggioranza poteva pensare che non ci saremmo presentati, essa aveva i numeri sufficienti per approvare i punti inderogabili già in prima convocazione (nove consiglieri). Ovviamente non avrebbe potuto essere approvata la variante Varesco perché due consiglieri di maggioranza (lo stesso Varesco e la cognata Vaia) si sarebbero dovuti astenere. In questo modo però non sarebbe stato possibile rinviare alla seconda convocazione il solo punto della 'variante Varesco', cosa che la maggioranza non voleva succeddesse.

Noi della minoranza avremmo fatto mancare il numero legale solo al punto in questione e lo avevamo anche anticipato al Segretario comunale che nonostante ciò, - con grossi dubbi sulla legalità di questa procedura amministrativa - ha sciolto il consiglio rinviandolo al giorno successivo.

Solo rinviando tutti i punti posti all’ordine del giorno convocato in prima battuta si legittima la trattazione degli stessi in seconda convocazione, dove il quorum di voti favorevoli richiesti per l’approvazione dei provvedimenti scende a sette. E sette sono stati i fedelissimi consiglieri della maggioranza che venerdì 22 dicembre a mezzogiorno hanno approvato la discussa variante al piano attuativo P.L. 9 del consigliere Varesco.

Il nostro intento con questo comunicato, che esamina e riporta in modo oggettivo quanto successo, è di fare chiarezza ed informare senza inganni i cittadini di Tesero su quanto accaduto.

Alla luce di quanto da noi esposto le dichiarazioni del Sindaco perdono ogni fondamento di verità.



Alan Barbolini

17/01/18

16/01/18

AL VOTO, CON FIDUCIA.


Se tutto andrà come deve andare, sarà una pacchia. E io per prepararmi, ho già programmato la mia giornata tipo. Dopo il 4 marzo, e una volta che le promesse di tutti i candidati premier saranno com’è prevedibile mantenute, io mi alzerò tardi. Che è già un ottimo inizio. Non avendo impegni incombenti, per la verità non avendone proprio, passerò la mattina guardando la Tv (senza pagare il canone, me l’ha promesso Renzi). Al pomeriggio prenderò la mia auto (senza pagare il bollo, me l’ha giurato Silvio) e mi dirigerò con calma all’Università per seguire qualche lezione (senza pagare le tasse, me l’ha detto Piero Grasso). Sono ancora indeciso tra Paleontologia e Ingegneria spaziale. Magari entrambe, tanto lo farò unicamente per passione personale. Perché al lavoro, quasi sicuramente, non ci andrò. Avrò un reddito minimo garantito da 780 euro al mese, mi ha assicurato Luigi Di Maio. Se poi avrò una moglie e un marmocchio in casa, addirittura 1.250, mi ha confermato Berlusconi. Non avrò fretta.
Se poi per noia o per curiosità mi farò assumere da qualcuno (perché il lavoro non mancherà, mi hanno detto tutti), sappiate che malissimo che vada sarò pagato 10 euro l’ora (parola di Renzi).

Non verrò certo licenziato (che tanto il Jobs act, promessa, verrà abolito) e i soldi che guadagnerò, tutti ma proprio tutti, saranno tassati al 15% (me l’ha giurato Salvini).
Se non l’avrò fatto prima, lascerò il lavoro a circa 60 anni, mica più a 67 (come mi ha assicurato Berlusconi). E lo farò con una pensione minima di mille euro (sempre il Berlusca, in gran forma). Tanto mi basterà per viaggiare il mondo intero e organizzare una grigliata a settimana con gli amici. Alla fine di una vita tranquilla e bellissima, non so ancora se il mio funerale sarà pagato dal mio marmocchio (che spero a sua volta percepisca già il reddito minimo e si alzi tardi al mattino) o mi verrà gentilmente offerto dallo Stato. E anzi, approfitterei di questo contesto per invitare i candidati a formulare una proposta su tale problematica rimasta irrisolta.
Gli economisti dicono che il mio stile di vita, e quello di tutti gli italiani, costerà 200 miliardi l’anno in più allo Stato. Cioè circa 50 mila euro l’anno per ogni singolo contribuente italiano. Cioè più dei soldi che guadagnerò col reddito minimo e quelli che risparmierò non pagando praticamente niente. A parte la casa. E la birra. E il cibo per le grigliate. Ma quelli sono i tecnici, pignoli, saputelli e pure un po’ invidiosi. In realtà andrà tutto come deve andare e vedrete che sarà una pacchia. Me l’hanno promesso tutti.

Anonimo


14/01/18

L'ACCHIAPPABUGIE


Novità in arrivo a Palazzo. Su insistita richiesta della Minoranza consiliare di Tesero, pare che l'amministrazione comunale, pur con qualche mugugno, si sia convinta all'acquisto di un Ballometro. Meglio tardi, che mai!
Si tratta di un nuovo strumento che misura l'affidabilità dei governanti pro tempore al potere. Senz'altro utile nelle realtà amministrative dove è uso corrente dire le cose per dare aria alla bocca, o peggio, per nascondere la verità dei fatti, ordire imbrogli e fare gli affari propri anziché quelli della collettività. Qui a Tesero, in particolare, questa moderna bocca della verità servirebbe, altroché! Da quando il palazzo è stato occupato dalla prestanome del Nostro, se ne raccontano quotidianamente di tutti i colori, con la leggerezza tipica dei bugiardi patologici. Quelli che mentono incessantemente per loro esclusivo tornaconto, senza troppo curarsi delle conseguenze che tale comportamento può avere sugli altri, fossero anche 'solo' conseguenze emotive. Un fatto evidentemente molto grave e ben noto alla Minoranza che appunto, rompendo gli indugi, ha preteso l'acquisto di questo marchingegno.
Nel Celeste Impero, dove il Ballometro è stato inventato e lo si produce, viene di solito sistemato negli atri dei palazzi governativi. Funziona attraverso sofisticatissimi sensori collocati direttamente dentro le stanze del potere, capaci di cogliere ogni nuovo input cerebrale alla menzogna. 

La balla in partenza dalla fantasiosa mente dell'amministratore o del politico di turno viene immediatamente bloccata e fatta affluire all'interno del Ballometro prima che possa concretizzarsi e far danni. Il mentitore patologico a quel punto dovrà cogitare qualcos'altro. Finché, esaurita la carica cerebrale di bugie, sarà costretto a dire la verità. Essendo made in China costa, ovviamente, molto poco e la nostra amminstrazione non avrà certo difficoltà ad acquistarlo. L'onere per il nostro paese che più inciderà nella sua gestione deriverà dagli altissimi costi di svuotamento...

L'Orco

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

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