17/09/16

... MA AMMINISTRARE È UN'ALTRA COSA

Sono passati 495 giorni dal 10 maggio 2015, data di inizio di questa consigliatura e al netto del flop referendario e della burrascosa vicenda tra il segretario e la giunta, sostanzialmente, sono state due le questioni di interesse generale approdate (e approvate) in consiglio comunale. La prima, il via libera alla progettazione e alla costruzione della pista di ski-roll e la seconda, la recente conclusione dell'iter burocratico della variante del P.R.G.(Piano Regolatore Generale). Due questioni di notevole peso specifico in termini di impatto ambientale, sulle quali speravamo si levasse almeno da parte della minoranza consiliare una qualche voce di critica se non di aperto dissenso. Invece, niente. Sulla pista di ski-roll l'intero gruppo dell'opposizione ha deciso di astenersi, il che in politica equivale di fatto a un comodo assenso. Nel merito l'unica voce contraria, paradossalmente, è venuta dal consigliere di maggioranza Danilo Vinante che ha espresso la sua opinione, e dunque, per rappresentanza, quella dei suoi elettori, in piena autonomia di giudizio e senza farsi intimorire dalle pressioni che forse gli saranno piovute addosso dai suoi stessi compagni di lista. Così vorremmo si comportassero sempre gli eletti di qualsiasi colore e di qualsiasi appartenenza: schiena dritta e autonomia! A Danilo, per questo, va il nostro plauso.
Sul P.R.G. l'Opposizione ha addirittura votato a favore della revisione. Ci saremmo aspettati ben altro. E sì che anche su questa questione di stranezze & incongruenze meritevoli di un qualche appunto ce ne sarebbero state a gogò.

In pratica quella variante approvata placidamente, stravolge e capovolge addirittura il senso etimologico della locuzione P.R.G. Da Generale (cioè di interesse di tutti) a Particolare (cioè ad personam, come qui di recente correttamente qualcuno ha commentato). Tesero dunque sarà inondato da nuove colate di cemento. La relazione accompagnatoria agli elaborati (64 pagine fitte fitte di begli aggettivi e premurose prescrizioni) di ritorno dalla verifica tecnica redatta dalla commissione urbanistica provinciale – una decina di super architetti di fama – serve, come sempre in questi casi, soltanto ad addolcire la pillola. La verità di quest’ulteriore concessione al sacrificio territoriale la scopriremo concretamente quando si attiveranno gli escavatori sui luoghi delle nuove costruzioni ed importanti parti di paesaggio spariranno per sempre, per lasciare il posto a nuovi edifici con relative nuove strade di accesso, nuove automobili che le percorreranno e nuovo traffico che si genererà.
In pratica tutte le richieste di fabbricazione (residenziale e non) sono state accettate ed incluse nel piano senza valutarne e considerarne a sufficienza le conseguenze. Ogni nuovo insediamento esterno, si sa, comporta inevitabilmete un peggioramento generale della vivibilità (e del traffico) del paese in maniera direttamente proporzionale alla distanza tra il nuovo e il vecchio abitato, moltiplicando in modo esponenziale i costi a carico dell'amministrazione.
Si pensi a tal proposito e per esempio come il recente provvedimento giuntale di istituire un divieto di transito temporaneo in via Fia (un'ora al giorno, mezz'ora al mattino e mezz'ora a mezzodì) durante il periodo scolastico per un tratto di strada di 70 (settanta) metri! sia stato percepito da molti come un insormontabile problema. Ebbene, se continueremo a espandere le zone residenziali senza prevedere i relativi sbocchi viari alternativi che diluiscano il peso del traffico e non lo convoglino sul solito paio di strade interne, detti provvedimenti oggettivamente di facile metabolizzazione, appariranno sempre più intollerabili e insuperabili.
Proprio valutare e ragionare su queste cose dovrebbe essere il compito di chi amministra una comunità, ma il sospetto è che anche in questo caso ancora una volta anziché l'interesse generale sia prevalso il proprio esclusivo tornaconto: concedere a tutti in fondo permette di non inimicarsi alcuno e ciò, per coltivare il consenso, è la cosa più tranquilla e semplice da fare.
Purtroppo stiamo pagando l'inconsistenza di amministratori che al di là della facciata e degli schieramenti sono quasi tutti esattamente sovrapponibili e interscambiabili. Non è possibile e non può essere accettato da chi ha votato la lista Uniti per Crescere che essa si azzuffi e faccia il diavolo a quattro solo sulle cosiddette cazzate residuali. Lo sperpero dei bolognini gettati alla malora in località Pertegari grida vendetta, ma non è il problema del paese. Così come non lo è la presunta malversazione legata all'appropriazione degli scalini dell'ex caseificio comunale.
Chi a suo tempo votò quella lista e quegli uomini pretendeva ben altro. Per esempio, almeno un intervento in aula sulla questione Misconel a sostegno di quanti (e non sono pochi) in paese hanno potuto verificare obtorto collo quanto i fumi provenienti dall'asfaltificio siano tutt'altro che una cazzata residuale.
Ecco quindi che avere amministratori comunali assisi in quel consesso solo per interesse personale, ovvero per curare le proprie attività economiche, approfittando di un posto strategico, o per garantirsi una carica in qualche modo remunerativa, o ancora per sentirsi importanti e godere di un presunto prestigio sociale, o, in ultimo (pur non sporcandosi direttamente le mani) per garantirsi a vita un posto al sole in Provincia, è un costo sociale niente affatto marginale che la collettività paesana sta pagando da tempo e pagherà per chissà quanto ancora.

L'Orco



INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
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MINU

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