21/06/16

... E IL SEGRETARIO SCOMPARSO


Mentre da alcuni giorni un colorato cartellone alle porte del paese annuncia con gioia il ritrovamento di un antico prezioso tamburo, risalente al 1801 o addirittura al 1804!, il Comune s’è perso il Segretario. Reperto evidentemente meno datato, ma anch’esso di un certo valore storico. Se non altro perché testimone vivente di un’amministrazione ormai del tutto impalpabile, nei cui uffici regna sovrana la legge del si salvi chi può e i cui impiegati,  uno alla volta, levano le ancore tentando miglior fortuna presso altri enti.


In verità, il funzionario capo è stato sospeso, pare per un abuso d’ufficio, ricorrendo per l’occasione a un’inedita procedura disciplinare mai messa in pratica in precedenza in Trentino. Siamo davvero unici. Ci distinguiamo sempre!
L’uomo resterà a pane e acqua nelle segrete comunali per 40 giorni, così  imparerà a non fidarsi degli amici. Eh sì, gli amici… Proprio quelli che soltanto tre anni fa, quando in Consiglio recitavano la parte dell’Opposizione, lo avevano encomiato e salameleccato per la ‘brillante’ gestione dell’ingarbugliata contabilità delle strutture mondiali laghère. Poi, cambiata la parte in commedia, i rapporti fiduciari tra il primo funzionario e i componenti dell’ex minoranza, nel frattempo subentrata al timone dell’ingovernabile vascello teserano, si sono via via deteriorati sino ad arrivare a quest’ultima definitiva, insanabile rottura.
A Palazzo Firmian, rinominato  Palazzo dei Fantasmi, il clima è surreale. Gli uffici sono vuoti o chiusi. E’ netta l’impressione di abbandono.
E pensare che soltanto un mese fa lorsignori ci  parlavano di fusioni, di opportunità, di razionalizzazione dei servizi… Macché fusioni, macché opportunità, qui siamo ormai alla disgregazione generale. A questo punto, prima che qualcuno colto da attacco d’isteria si butti giù da un ponte, sarebbe opportuno uscire subito con un’edizione straordinaria del giornaletto comunale mettendo al corrente la cittadinanza di cosa sta realmente succedendo in via 4 Novembre.


P.S.
 
Non tutto comunque vien per nuocere e l’attuale temperie,  propizia tanto a inaspettati ritrovamenti quanto a sorprendenti sparizioni, potrebbe favorire la ricerca, appunto!, anche di nuova classe dirigente. Senza illudersi troppo, beninteso, consapevoli che con la scarsa qualità del materiale umano disponibile i tempi per farne maturare una in grado di amministrare decentemente il nostro povero paese saranno giocoforza lunghi assai.
  
L’Orco

19/06/16

ATTENZIONE ALLA RIFORMA PROVINCIALE DELLE CASE DI RIPOSO E DELL’ASSISTENZA!

Alcuni giorni fa un quotidiano locale ha dato notizia delle dimissioni del direttore della nostra Casa di Riposo, dott. Luca Nicolelli. In tale occasione sono state riportate alcune considerazioni che lo stesso Direttore ha voluto rendere note sul futuro delle Case di Riposo: «NON È POSSIBILE - ha detto Nicolelli - ACCETTARE QUELLO CHE SI STA VENTILANDO PER IL FUTURO DELLE CASE DI RIPOSO DEL TRENTINO, METTENDO A RISCHIO LA FUNZIONALITÀ E LA STORIA DELLE NOSTRE STRUTTURE, CON LA PROSPETTIVA CHE VENGA SGRETOLATO IL MONDO DELL’ASSISTENZA. Certo, mi dispiace lasciare la Casa di Riposo proprio nel momento in cui, dopo anni di lavoro, sta finalmente per trasferirsi, probabilmente all’inizio del prossimo autunno, nel nuovo edificio lungo la val di Stava, MA NON ME LA SENTO DI SUBIRE UNA SIMILE POLITICA DI DISGREGAZIONE di una storia che ha rappresentato e rappresenta in modo degno ed efficace le nostre realtà».

Finalmente qualcuno che ha il coraggio di esprimere i propri dubbi, per una proposta di riforma delle Case di Riposo e dell’assistenza, “necessaria” come sostiene la Provincia, ma che forse può far sorgere qualche perplessità. Si legge sui quotidiani che in Trentino ci sono più posti letto per gli anziani rispetto al resto d’Italia. L’hanno confermato anche gli esperti, nientemeno che dell’università Bocconi di Milano, incaricati dalla Provincia di studiare i nostri servizi di assistenza agli anziani.
Ma tornando alle Case di Riposo, ora chiamate Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, (A.P.S.P.) o Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) sembra che per loro la Provincia veda un futuro solo se sottoposto ad una regia provinciale. E’ prevista anche l’unificazione delle Apsp per farne una in ogni ambito di Comunità di Valle. Potrebbe addirittura verificarsi che per ridurre i tempi di attesa ci sia una sorta di “migrazione” degli anziani non autosufficienti e che non abbiano una particolare urgenza, in case di riposo più lontane dalla loro residenza.
Si legge sempre sui quotidiani, che alle nuove RSA potranno essere affidate tutte le competenze socio sanitarie-assistenziali e quindi si troveranno (se la riforma verrà approvata) a gestire in maniera coordinata e integrata tutti i servizi per la non autosufficienza. Un componente del consiglio di amministrazione dell’UPIPA (Unione provinciale Istituzioni per l’assistenza) scrive: unificare, coordinare ed estendere i servizi per la non autosufficienza, sia quelli residenziali come quelli domiciliari, è una sfida complessa che va condotta condividendo le modalità di applicazione, una sfida che va condotta bene con grande attenzione e coinvolgimento di tutti gli attori sul campo: Enti Locali, Apsp, terzo settore e Provincia. Questo ultimo punto è stato oggetto di un interessante intervento pubblicato sull’Adige di oggi (19.6.) a firma delle sigle sindacali CGIL- CISL –UIL.
Cosa possiamo chiedere noi cittadini ai nostri politici locali? Che prestino la massima attenzione a questa riforma e che riflettano attentamente sugli accorpamenti. Che sia una riforma sostenibile che regga all’aumento delle domande di servizi, visto il costante aumento delle non-autosufficienze e l’invecchiamento della popolazione e che presenti dei presidi in grado di rispondere in maniera adeguata ai bisogni degli utenti. 


Giuliana Iellici

BUON SENSO? SÌ, CERTO, MA NON A SENSO UNICO!

Alla fine, dopo un po' di resistenza, siamo riusciti a convincere il nostro editore a pubblicare una sua lettera del luglio 2013 inviata all'amministrazione comunale di Tesero. Essa analizzava nello specifico il disturbo provocato dalla cosiddetta Baby Dance alla quiete pubblica, tutelata dall'articolo 659 del Codice Penale: "Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche (...) disturba le occupazioni o il riposo delle persone,(...), è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro.". Un intervento argomentato e di buon senso che invitava l'amministrazione, guidata al tempo dal sindaco Francesco Zanon, a valutare l'opportunità di trasferire in localià Val tutte le infrastrutture di supporto e dunque gli appuntamenti serali fissi della sempre più densa e rumorosa Estate Teserana. La risposta però, anziché entrare nel merito della questione, confutando eventualmente le argomentazioni addotte, si limitava semplicemente (e comodamente) ad elogiare quell'iniziativa e a minimizzarne gli 'effetti collaterali', a dimostrazione che con le nostre amministrazioni il dialogo e il buon senso non 'pagano' quasi mai.

L'Orco





Gentile Francesco, in estate, di sera, sarebbe bello poter lasciare le finestre aperte e godere quella quiete che una località di montagna, quantomeno in questa stagione e a quelle ore, dovrebbe avere tra le sue prerogative. Purtroppo nel nostro paese non si può. E' invalso l'uso, qui più di altrove, di "riempire" le serate della stagione calda con rumori outdoor di ogni genere in aggiunta a quelli "naturali" sempre presenti. Ormai qualsiasi intrattenimento deve essere supportato da una qualche "colonna sonora" che affatichi ulteriormente l'orecchio. E' una vera dipendenza. C'è sempre bisogno di condire i ritrovi di popolo con sottofondi amplificati e microfoni aperti. Forse siamo di fronte a un cambiamento antropologico e il rumore o la musica intensamente amplificata sono diventati necessità comuni. Specifico, per non venir etichettato come inveterato censore di tutto, che per me c'è musica amplificata e musica amplificata: quella che per qualche mezz'oretta può dilettare e quella che infastidisce da subito. Per intenderci, mentre i concerti rock appartengono al primo tipo, la baby-dance appartiene al secondo. Anche perché, nelle fattispecie in parola, sono diversi il dosaggio e la qualità. E in ogni caso qui a Tesero il rock lo si smaltisce in un paio di serate, la baby-dance imperversa per due mesi interi, da inizio luglio sino a fine agosto, per due sere a settimana. Tu mi dirai che per bon ton, per non passare per retrogradi e fondamentalisti, in questo mondo così strambo e globalizzato sarebbe cosa buona tentar di capire le ragioni di tutti e dimostrare maggior tolleranza nei confronti delle esigenze delle giovani mamme e delle aspettative degli amatori di musica dal vivo. Certo, hai ragione, così dovrebbe essere. Però ... come si dice, il diritto di Tizio cessa là dove inizia quello di Caio. E ciò maggiormente se ci riferiamo a questioni fondamentali e primarie, come sono la quiete e la tranquillità. Tesero conta 2800 e rotti abitanti, tra cui anziani, meritevoli più di tutti della quiete serale, e meno anziani, che col caldo e la fatica della giornata lavorativa preferirebbero senz'altro respirare aria fresca nel silenzio piuttosto che doversi chiudere in casa con i tappi di cera nelle orecchie (e tanto nemmeno basta). La mia e di coloro che qui rappresento non è intolleranza e non per caso esiste un articolo del Codice Penale (il 659) preposto proprio alla tutela del rispetto della quiete pubblica e del diritto al riposo delle persone ... Ma non mi dilungo oltre nell'analisi del costume locale e passo al merito dell'argomento in oggetto.

Dunque nel tentativo di ridurne il più possibile l'impatto acustico, venerdì scorso chiesi all'assessore Trettel di intercedere affinché il palco adibito allo spettacolo (non ancora montato) venisse spostato o orientato in modo da evitare il rimbalzo violento delle emissioni sonore sul palazzo scolastico e il ritorno sulle sottostanti abitazioni di via Fia. Ma lunedì sera - primo appuntamento stagionale dello spettacolo - constatai con sorpresa che quella struttura non era stata spostata di un metro rispetto all'anno precedente. Casualmente sul piazzale incontrai il tecnico audio/luci Elia Degodenz. Allora, dopo avergli esternato il mio disappunto per il mancato spostamento del palco, lo invitai ad abbassare almeno di un po' il volume dei diffusori che di lì a qualche ora sarebbero stati accesi. Ma fu inutile anche questa seconda richiesta: due ore dopo, a prova di timpani, l'intensità sonora emessa dalle casse acustiche confermò il solito forte impatto sonoro, superando di gran lunga i limiti empirici previsti dal sopracitato articolo del Codice Penale. Evidentemente il cortese tentativo di manifestare il disagio mio e del vicinato non era stato ritenuto degno di considerazione da quei due interlocutori.

Ho deciso quindi di informarti direttamente, nella speranza che la tua maggior anzianità anagrafica corrisponda anche a maggior saggezza e sortisca miglior risultato. Perché la tolleranza e il rispetto non possono essere unilaterali. Possibile che a Tesero tutto si faccia senza chiedere permesso, dando per scontato che "gli altri" debbano sempre adeguarsi alle smanie di una parte, quasi sempre minoritaria?

Per ottenere una concessione edilizia, come sai, da qualche anno il comune pretende venga esibito anche un certificato di idoneità acustica di ogni nuovo fabbricato con precisi limiti di emissione sonora diurni e notturni, proprio per rispettare il diritto alla tranquillità del vicino. E allora ci prendiamo in giro? Passi la sagra di San Liseo, con la no-stop del Ciccio-one-man-band. Passi anche la Sky-race con le sette ore di microfono aperto a piena voce. E passino anche quelle altre tre o quattro occasioni con musica al seguito che in quel piazzale si tengono in estate. Come vedi, per sopportare, in via Fia si sopporta, eccome! In questo caso però il disturbo è di gran lunga maggiore, supera la soglia di tollerabilità. Perché non è diurno ma serale/notturno e reiterato nel tempo, per cui non si tratta di sopportare, in aggiunta al resto, anche il battere selvaggio dei subwoofer (che anche se ti metti i tappi nelle orecchie lo senti nello stomaco!) e gli strepiti delle conduttrici una tantum, bensì due sere alla settimana per due mesi consecutivi.

Qui la 'leggerezza' dell'amministrazione si dispiega evidente, non avendo essa affatto ponderato i pro e i contro della sistemazione in quel luogo di quella manifestazione. Ma poi diciamocela tutta, il problema all'interno del paese non è risolvibile né lì né altrove e tanto lo dimostra il fatto che già da Piazza Nuova, causa l'insofferenza dei residenti, il circo dell'infantile-danza qualche anno fa dovette levare le tende. Non è più tollerabile che si effettuino all'interno dell'abitato, con cadenza fissa ravvicinata, spettacoli all'aperto amplificati. Se non se ne può proprio fare a meno è necessario trovarvi un'area preposta fuori paese. La soluzione, a mio modesto avviso c'è e volendo è già bell'e pronta per l'uso: lo spiazzo a Sud-Ovest adiacente il centro di raccolta differenziata in località Val. Lì di spazio per il palco e il tendone degli Alpini, oltreché per il pubblico, ce ne sarebbe in abbondanza. E pure parcheggi a volontà per gli autoveicoli di chi vi si recasse eventualmente auto-trasportato. Soprattutto però, lì non si disturberebbe nessuno visto che la zona non è residenziale e di sera e nei festivi non vi sono attività produttive in esercizio. Per esperienza diretta sappiamo bene che a Tesero le iniziative (tutte) sono preda dell'incantesimo della serialità e dell'infinità. Fatta la prima edizione di qualcosa si può star certi che per cent'anni minimo essa sarà riproposta ed ampliata. Di conseguenza interferire nel merito a fin di bene pubblico per modificare o correggere o - perché no - archiviare definitivamente ciò che, appunto, per incanto diviene subito consolidata tradizione in questo paese è molto difficile. Dato però che in questo caso le possibili argomentazioni per decidere di cambiare sono del tutto evidenti, confido che Tu e i tuoi assessori riflettiate nel merito ed arriviate alla sperata decisione di spostare tutte le manifestazioni di grande impatto acustico fuori dall'abitato.

Grazie per l'attenzione e saluti. 

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

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Foto di Sabina

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