26/05/16

NON VA


L’occupazione nazionale, checché ne dica mitraglia Renzi, langue. Il giobatt non sembra capace di riavviare l’auspicato ciclo virtuoso. Il Sole 24 ci informa stamane che però la stagione delle riforme non è ancora finita. Poi sì che l’Italia ricomincerà a correre… E’ un vecchio refrain, tanto per rassicurare, detto e ripetuto ogni giorno che passa, a cui crede ormai solo il governo. Nel 2011 si accorsero che per tranquillizzare i mercati mancava la riforma delle pensioni. Fatta. Poi l’anzidetto Mitraglia s’accorse che per liberare le aziende dal ricatto sindacale, e dunque rimettere in moto la macchina produttiva, mancava quella del lavoro. Fatta. Infine s’accorse che era necessaria ed improcrastinabile la riforma istituzionale per tranquillizzare l’Europa e garantire all'Italia stabilità politica. Fatta anch’essa (referendum di ottobre permettendo). Però dopo tutto questo insistito 'ammodernare' la nazione e riformare tutto il riformabile la situazione del ‘paese reale’ non cambia. Anzi. I dati ISTAT ballano sui toni del grigio, un giorno su di uno zero virgola, il giorno dopo giù di un altro zero virgola. La verità è impietosa. Qualcuno, sulla base di non si sa bene quali calcoli, profetizza il ritorno alla situazione ante crisi non prima del 2025! Evviva.

Intanto le aziende arrancano e anche nella nostra piccola realtà paesana l'andazzo corrisponde più o meno a quello nazionale. Dopo il taglio dei negozi di vicinato, anche molte aziende artigiane e commerciali sono in ambasce; alcune hanno chiuso i battenti, altre sono lì lì in precario equilibrio pronte a farlo… Insomma, se il quadro e fosco, e lo è, un po’ di ottimismo per fortuna ce lo dispensa la nostra amministrazione. Quella sì, solida, in salute, produttiva!
La sindaca, di tricolor vestita, dopo il referendum fallito proclama a mezzo stampa che il risultato delle urne non è stato una bocciatura e l’esecutivo non vacillerà. E se non è una bocciatura ci dica allora che cos’è, perdiana... Ma la capiamo, ora che la piramide di comando è ben organizzata, sarebbe stupido abbandonare la partita. Pur dispiaciuta per il milione e trecento andato a farsi benedire a causa della mancata fusione, con il quale avremmo potuto comprare ancora qualche tendone per le imminenti feste di piazza e qualche altra motosega per i prossimi ritocchi arborei, la prima cittadina vuole proseguire. Però, fatti alla mano, gentile sindaca, una domanda ci sia consentita: ma a cosa serve questo esecutivo? Ah saperlo… A un anno dalla rivoluzione di maggio non lo abbiamo ancora capito. O forse sì:  per ritrovarsi tra amici una volta in settimana al cospetto del dispotico segretario per verificare ed eseguire gli ordini di servizio del Nostro. Ecco, sì, probabilmente è proprio questa l’unica sua ragion d’essere.

Beh, l'unica forse no. Un'altra ce n'è di sicuro e non meno becera. L'attesa del prossimo 27. Ogni mese ne passa uno, che piova o splenda il sole, che grandini o tampesti, dal Primo a san Silvestro, per anni quattro ancor. Elisir di lunga vita, capace di lenire le quotidiane amarezze dell'ingratitudine dei sudditi. La gioia più grande per chi a Tesero come a Trento dell’occupazione immeritata di cadreghe ha fatto il suo lavoro. Pazienza, ce ne faremo una ragione. Intanto l’Avisio ormai da giorni è una cloaca a cielo aperto e la Misconel ha ricominciato a espandere nell’aria i suoi fumi avvelenati come se nulla fosse, il verde pubblico è stato diradato, per le strade ci si 'ngamberla nei bolognini, e di assessori in giro a controllare che qualcosa funzioni nemmeno l’ombra.

E’ passato appena un anno e già in paese il rimpianto per Barbolini è forte. Ci vorrebbe una spallata…

Ario

22/05/16

NON PASSA! ALÉ!

Nonostante la mobilitazione generale delle forze ceschinian-degodenziane (financo il reverendo don Daprà, in un disperato tentativo di rimonta,
si era recato al voto!) il quorum non è stato raggiunto.
Tesero non si fonde. La sindaca invece sì, e  pare abbia già rassegnato le proprie dimissioni. A Degodenz, per non aver saputo assolvere il compito impartitogli, la Provincia comminerà invece una multa salata: il suo stipendio passerà dagli attuali 190 mila a 90 mila €.
Questi i primi risparmi della mancata fusione con Panchià. 

L'Orco

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
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MINU

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