19/05/16

AGLI AMICI DEL NO


Domenica si vota e le pecorelle credulone, plagiate dalle fasulle argomentazioni a sostegno della fusione concertate dalla Provincia, fatte proprie dalla Giunta comunale cònca, e divulgate urbi et orbi attraverso i suoi soliti canali telematici dal nostro campione da 190 mila €, per l’ennesima volta, convinte per un giorno di essere sovrane, staranno già lucidando corona e mantello dorati pronte a invadere i seggi e crociare un chiaro e limpido SÌ...

Siamo alle solite, spettatori desolati di una becera messinscena tra miserabili capipopolo e un elettorato disinformato e cialtrone che nei confronti di referendum ben più importanti di questo si è sempre distinto per indifferenza e bassissima partecipazione. Eccolo ora quel popolo gonzo improvvisamente virtuoso e zelante accingersi a correre trafelato a votare! Che schifo!

Ma non è un caso! Qui ci troviamo di nuovo davanti a un voto di scambio do ut des pseudo mafioso. Non si spiegherebbe altrimenti la promessa dazione, in caso di affermazione del SÌ, di un’imprecisata somma di denaro a titolo risarcitorio o di regalia, fatta dalla PAT al nostro Comune. A maggior ragione se si considera che la fusione amministrativa, a chiacchiere, intenderebbe risparmiare proprio risorse finanziarie. Speriamo vivamente non si raggiunga il quorum.

Purtroppo per noi il SÌ (questo SÌ governativo), per la nota legge delle pecore e dei pecorai, qui a Tesero sistematicamente applicata, sarà giocoforza maggioritario.


Ergo, per sperare di non far passare questa fusione intercomunale c'è un'unica (remota) possibilità: NON ANDARE A VOTARE!

Vi sembra strano? Non lo è. La spiegazione è semplicissima e matematica. Posto che gli aventi diritto al voto sono esattamente 2342 (1186 femmine e 1156 maschi) e considerato che l'asticella del quorum per l’occasione è stata truffaldinamente abbassata al 40%, il referendum sarà valido se si recheranno a votare esattamente 938 elettori (937 + 1).

Come si ricorderà furono 820 (contro gli 811 barboliniani) i votanti che il 10 maggio 2015 dopo una giornata di bagordi e ubriacature trascorsa sotto il tendone di Lago concessero con entusiasmo la loro preferenza all'attuale sindaca e alla sua corte.

Ora, ammettiamo (ottimisticamente) che i pro Sì e i pro No corrispondano più o meno alle due fazioni che si contesero palazzo Firmian l’anno scorso e cioè che i ceschiniani, stimolati dagli immancabili SMS del signor P, votino SÌ e i barboliniani, per ripicca o per convinzione, votino invece NO.

Quindi, poiché, fuori da ogni ragionevole dubbio, la stragran maggioranza dei ceschiniani lusingata via telefono del nostro campione, ubbidirà, si recherà ai seggi e voterà SÌ, i voti pro fusione dovrebbero attestarsi più o meno intorno quota 820, ma non raggiungerebbero il quorum (938). Per validare il referendum ‘ballerebbero’ ancora circa 120 voti.

A quel punto il pallino del gioco passerebbe in mano ai fautori del NO. Ma attenzione! Dato che, altrettanto sicuramente, i NO nei seggi non riuscirebbero a superare i SÌ, per non rischiare di convalidare la votazione (e far vincere il SÌ) la festa del Padrino gliela si potrà rovinare solo e se chi è contrario alla fusione tra Tesero e Panchià, NON ANDRÀ A VOTARE!

Quelli che invece pur contrari andranno al seggio per votare NO, faranno paradossalmente il gioco del SÌ alzando il numero dei partecipanti che così potrebbe raggiungere e superare quota 938 e convalidare la consultazione. A quel punto, con buona pace di WR e degli altri amici, sarà il trionfo del SÌ, della sindaca, del Signor P e dei suoi 800 farisei.

Meditate gente e passate parola.

L’Orco


DUBBI


Spettabili
Amministrazioni Comunali
Tesero e Panchià



Con richiesta di divulgazione



Tesero, 17 maggio 2016

Spettabili membri dei Consigli Comunali di Tesero e Panchià
 
Purtroppo impossibilitata a partecipare agli incontri proposti alla cittadinanza, causa motivi lavorativi e di salute, mi sento in dovere di esprimere il mio punto di vista per quanto riguarda il progetto di fusione fra i Comuni di Tesero e Panchià. innanzitutto mi spiace notare come la scarsa informazione fornita nel corso di questi mesi di preparazione al referendum abbia portato nelle teste dei cittadini l'idea errata sull'inutilità della votazione, in quanto ormai tutto sembra deciso. Il concetto passato è assolutamente dannoso e mi auguro che questo non porti ad un voto forzato (perché ritenuto inutile) oppure addirittura ad un massiccio assenteismo alle votazioni. C'è da dire inoltre che le informazioni fornite sono state purtroppo a senso unico verso la fusione, non so se per scelta politica o altro. Credo che un doppio binario avrebbe certamente aperto maggiormente la mente degli interessati verso un dibattito, nonché verso una scelta consapevole del voto, qualunque esso sia. Marcando il mio forte attaccamento al paese di Panchià per legami di sangue, e soprassedendo sul tono intimidatorio e quasi fastidioso dei flyer propagandistici, vorrei in ogni caso esprimere alcune perplessità sul progetto della fusione. Premetto che i miei sono solamente degli interrogativi e delle considerazioni da cittadino medio, che non vogliono essere ritenuti esaustivi o impeccabili.


Come già espresso da altri prima di me, condivido il dubbio sull'utilità di una fusione fra piccoli centri. Ritengo che sarebbe stato certamente di miglior funzionalità una fusione di Valle in quanto purtroppo, (anche se so che le amministrazioni non condividono questo concetto), agli occhi di tutti la Comunità di Valle in questo momento non copre quel punto di riferimento per il quale è stata formata. Non vorrei che, fra qualche anno, questo pensiero trovi una condivisione di massa e si passi ad un secondo referendum per unire la Valle in un unico centro, con un nuovo investimento di risorse.
 
Nutro forti dubbi anche su quanto riguarda il risparmio economico. È vero che ci sarà una riduzione degli amministratori, ad esempio, ma come possiamo immaginare che un assessore che già oggi a fatica riesce a condividere famiglia, lavoro e impegni amministrativi, riesca a coprire le esigenze di due paesi? Doppio lavoro a stesso prezzo e con gli stessi tempi liberi? Come possiamo parlare di "miglioramento dei servizi"? Ovviamente i paesi risentiranno di questa mancata presenza, così come ne risentiranno le aziende e le associazioni.
 
Nessuno parla inoltre di spese logistiche, quelle più semplici e comuni, quali la toponomastica, cartine, segnali stradali, indicazioni, aggiornamento software e anagrafiche, gps, google maps, siti internet, tanto per fare degli esempi. E parlando di spese mi collego a quello che è il mio lavoro. Mi piacerebbe sottolineare i costi che le aziende dovranno sobbarcarsi a seguito della fusione. Se è vero che, per quanto riguarda le ditte individuali, i dati saranno comunicati automaticamente alla Camera di Commercio la quale provvederà alle variazioni di ufficio, è altrettanto vero che la cosa non funziona per i soci. È bene ricordare alle imprese costituite in forma associata che dovranno provvedere loro stesse alle modifiche presso la Camera di Commercio ed enti equiparati, modifiche che avranno ovviamente un costo più o meno alto in base al tipo di società. La notizia è certa, e fornita direttamente dalla Camera di Commercio meno di un mese fa. Inoltre si fa cenno al mancato obbligo di modificare la carta intestata a seguito della fusione. Parliamoci chiaro: non esiste nemmeno l'obbligo di AVERLA una carta intestata, a dire il vero! Ma io mi chiedo, tralasciando i piccoli artigiani, quale azienda di un certo spessore non procederà alla variazione dei propri documenti fiscali? E non solo carta intestata, ma anche registri, timbri, sito web, merchandising? Fa sempre parte del proprio biglietto da visita, della propria immagine. E nessuno di questi servizi sarà a titolo gratuito.
 
Poca chiarezza è stata data anche in merito ai contributi forniti quale "premio" alle fusioni. Se è vero
che per dieci anni la Provincia fornirà un incentivo, è anche vero che la stessa Provincia non naviga nell'oro. Mi chiedo, dove saranno tolti questi contributi? A quali progetti? A quali soggetti? Quali capitoli di bilancio saranno intaccati? Per quale motivo la Provincia spinge così tanto al progetto di fusione se lo scopo finale è il risparmio? Inoltre, valutando la situazione di Valle, e non escludendo la possibilità che Tesero e Panchià possa essere l'unica fusione che andrà a realizzarsi, vado ancora a chiedermi: siamo proprio certi di essere gli unici due paesi così intelligenti da sfruttare questa grande opportunità offerta ci, oppure siamo davanti ad un misterioso Vaso di Pandora? E siamo proprio certi che tutti gli altri paesi della Valle ne risentiranno economicamente?

Non voglio entrare nel merito di concetti che non mi convengono e dei quali conosco poco, ma, vista così, questa fusione sembra un progetto fatto a metà. Fusione sì, ma modifica dei diritti d'uso civico no. Fusione sì, ma unificazione dei diritti zone di caccia no. Fusione sì, ma modifiche sui permessi di transito no. E non dimentichiamo: Tesero e Panchià sì, Predazzo e Ziano no! Non riesco a non vedere il progetto come una cosa incompleta. Non dimentichiamoci che i paesi da Tesero a Predazzo hanno iniziato un ambizioso progetto di gestione associata dell'ufficio tributi già qualche anno fa. Progetto che ha faticato a partire, questo è vero, ma che ha investito denaro e forza lavoro non indifferente. Che fine farà questo sforzo organizzativo? Rimarrà in atto (e qui torno a chiedermi che senso abbia se poi Tesero e Panchià scelgono la fusione, e Predazzo e Ziano no) oppure sarà smantellato buttando all'aria un sacco di risorse? Da quello che si sente in giro sembra che le gestioni associate continuino per la loro strada e quindi torno a chiedermi: allora, perché fare la fusione?

Tutto ciò premesso domenica 22 il mio voto sarà NO. Un NO che non è un'opposizione al progetto di per sé, ma che è il risultato dei troppi interrogativi e dubbi scaturiti da una informazione purtroppo scarsa e unilaterale. La mia posizione non voglia essere considerata come una presa di posizione contro le amministrazioni, che ammiro e ringrazio per il lavoro svolto, ma come frutto di una approfondita meditazione personale sulla splendida realtà in cui abbiamo la fortuna di vivere.

Concludo augurando a tutti voi amministratori un buon lavoro e auspicando un buon futuro per la nostra bella Valle, qualunque sia il risultato del referendum.


Cordiali saluti

 
                                     Flavia Vinante

INCANTO NOTTURNO

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Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

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Bepi Zanon

TESERO 1929

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Foto Anonimo

PASSATO

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Foto Orco

ANCORA ROSA

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Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

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foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

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LA BAMBOLA SABINA

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LA VAL DEL SALIME

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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