24/04/16

DALLE FERITOIE AGLI ECOMOSTRI


C'era una volta l'allegra commissione edilizia comunale, composta da semplici concittadini scelti più o meno a caso dal Consiglio e spartiti tra maggioranza e opposizione, quasi sempre sulla base di competenze e sensibilità del tutto assenti. Nelle intenzioni avrebbe dovuto essere l'organo amministrativo di tutela preposto a verificare e poi eventualmente licenziare le richieste di fabbricazione che rispettassero i regolamenti urbanistici vigenti. Oltre alle verifiche tecniche di conformità, quell'improvvisata assise esprimeva anche un parere estetico sui progetti al suo vaglio e non di rado li rimandava al mittente con la prescrizone di una qualche revisione degli elaborati. Teoricamente, con quell'organo, l'ente pubblico intendeva evitare arbìtri e soprusi da parte dei richiedenti licenza, nonché, in caso di ristrutturazioni, disarmonie architettoniche rispetto al preesistente.

In realtà le disarmonie e gli arbìtri potevano comunque verificarsi, anzi spesso si verificavano, non già per colpa della committenza bensì perché quell'organo, succube del tecnico che lo sovrintendeva e che rappresentava l'unica 'voce dòtta' presente al suo interno, anziché elaborare dopo attenta valutazione un'equanime sintesi dei pareri dei suoi membri, si sottometteva alla volontà o alle bizzarrie del professionista. A volte poteva capitare che il tecnico pro tempore della commissione fosse in conflitto d'interesse con i professionisti incaricati del progetto in esame e che di conseguenza intorno a quel disegno si scatenasse una sorta di 'guerra tra studi'. Così, al termine degli avanti e indietro e delle innumerevoli modifiche dell'elaborato, questi conflitti si scaricavano puntualmente sulla committenza con penalizzazioni e costi aggiuntivi a carico di quest'ultima.

Ad ogni modo, di rigore e zelo censorio ce n'erano da vendere, tanto che non di rado si sarebbe potuto addirittura confonderli con vera prevaricazione. Non erano affatto rari i casi in cui il professionista di riferimento della commissione s'impuntasse e pretendesse rettifiche e variazioni che superavano di gran lunga il buonsenso, imponendo astrusità progettuali e architettoniche o l'uso di materiali incongrui che per lo più peggioravano il risultato finale dell'opera.

Adesso invece pare che in commissione la filosofia di fondo sia cambiata: il nuovo verbo è fantasia & spregiudicatezza! Semplicemente.


Dunque, crescono nel paese gli ecomostri, a dimostrazione, fuor di ipocrisia, che l'urbanistica nulla ha di scientifico e la materia è di fatto alla mercé di chi in quel determinato momento la manipola e degli interessi in gioco.

Strutture abnormi e disomogenee rispetto agli stilemi architettonici esistenti si insinuano nel contesto paesano senza un'apparente ragione logica. L'arbitrio è macroscopico e insopportabile. Recentemente due alberghi, all'interno dell'area paesana di massimo rispetto urbanistico, cioè del cosiddetto Centro Storico, sono stati sopraelevati oltre ogni decenza, quasi a voler far marameo a quei poveri censiti che loro malgrado furono sottoposti alle forche caudine dalla precedente intransigenza.


Ma la sindaca che fa? E il consiglio comunale che dice? E la minoranza dov'è finita? Ma in che mani siamo? Animo, rappresentanti del popolo! ché di quindici balbettanti comparse il paese non sa che farsene. Dite qualcosa. Battete un colpo. Se ci riuscite, tutelateci! Questo paese sta rotolando velocemente verso la barbarie. Avevamo proprio bisogno dei giovani al comando per ridurci così... Bravi!


Certo, de gustibus et coloribus non est disputandum. Ma per favore d'ora in poi non si rompano i coglioni a chi in una qualche oscura corte paesana chiede di aprire un abbaino meno angusto di uno spiraglio per poter far entrare in casa un raggio di sole...

L'Orco


10 commenti:

  1. Ben detto. Piace ciò che piace, ma cavoli il brutto è brutto per tutti!!!

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  2. Quando pensi di aver toccato il fondo..... senti qualcuno che da sotto bussa !! mi sa che di questo passo il "bello" dovra' ancora arrivare poro Tiezer!-(

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  3. Esatto! quando sarà attivo il "nuovo" (si fa per dire) P.R.G. ne vedremo delle belle! @:)> @:)> @:)>

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  4. Hai ragione , i cittadini semplici che chiedono una ristrutturazione rispettando magari l'armonia dell'ambiente vengono sempre ostacolati da qualcosa che non va , mentre quelli che costruiscono i mostri no. Qualcuno , però dovrá pur leggere e approvare i progetti e questo qualcuno dovrà render conto pubblicamente ogni giorno se negli occhi delle persone e sulle loro labbra non ci sará nessun sorriso :espressione sincera verso la bellezza.

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  5. Ah ah ahh ahh che brutto l'albergo della sindaca ahh ahhh....
    Forse il suo karma le sta ridando i frutti di quello che semina, poverina.

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  6. Ah ah ahh ahh che brutto l'albergo della sindaca ahh ahhh....
    Forse il suo karma le sta ridando i frutti di quello che semina, poverina.

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  7. Brutto o bello non pensavo che Tesero puntasse verso l'alto ...

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  8. Non c'è nessuna "altitudine" solo buonsenso, si fa peccato?
    W.R.

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  9. Però bisogna amettere che la sindaca di Tesero nutre una certa simpatia con il comune di Panchià dal colore che ha utilizzato per quella specie di struttura alberghiera.
    Anche se il nostro rosso è più acceso

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  10. Magari il colore l'ha scelto la sorella, l'albergo non lo gestiscono in comunione?
    Povera Valentina oscurata dalle scelte politiche della sorella, magari fa comodo che accollino le colpe delle scelte per l'albergo Cornacci a lei, d'altronde ad ogni incarico le sue responsabilità.
    Cara Valentina, non per niente, fatti sentire o sarà sempre così.
    Oppure la colpa delle vostre scelte ricadranno su papà e mamma.

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