25/12/15

NOTTE SANTA

Che la coerenza non sia mai stata il punto di forza della bimillenaria impalcatura simbolico-dottrinale di Santa Romana Chiesa lo sapevamo da tempo. Ma anche a noi miscredenti fa specie osservare quanto tale deficit, in poco più di cinquant'anni (dal Concilio Vaticano II ad oggi), si sia abnormemente dilatato. Se è vero che per la maggioranza dei fedeli l'adesione alla religione cristiano-cattolica nell'ultimo secolo (e forse anche prima) coincise, nè più nè meno, con la semplice partecipazione ai momenti liturgici e al rispetto assoluto della simbologia a tinte forti di cui questi erano intrisi, oggi invece, venuta meno la puntuale frequentazione alle officiazioni rituali da parte degli adèpti del terzo millennio, ciò che distingue un cristiano da un non-cristiano è semplicemente l'aver o non aver ricevuto il battesimo, quindi, in pratica, avere o non avere in tasca la 'tessera' di appartenenza.
Non c'è dunque da stupirsi se le chiese sono vuote, se ormai nemmeno la forma è rispettata, se la messa di mezzanotte (tanto per ripetere un esempio banale), per comodità di qualcuno, viene anticipata alle ventidue, se il parroco è alla mercé di un consiglio parrocchiale qualsiasi, eccetera, eccetera, perché quell'unico tratto distintivo (il rispetto assoluto della simbologia...) non c'è più. Tutto è lecito e lo si fa con leggerezza disarmante.
Il Natale un tempo era una festa quantomeno suggestiva e i suoi significanti, curati ed allestiti nelle case con devozione, nel comune sentire si sovrapponevano esattamente ai loro corrispettivi significati. Oggi il Natale, con la sua notte che di still non ha più niente e di heilig men che meno, è una festa senza senso il cui vuoto di significato, raggiunto e superato il punto di non ritorno, viene colmato manco a dirlo... con ogni sorta di mercanzia.
Dunque, senza il benché minimo pudore, proprio in coincidenza con le celebrazioni del cinquantesimo di fondazione dell'associazione Amici del presepio l'insignificanza raggiunge il parossismo e il parroco, forse addirittura inconsapevolmente, benedice in una commistione blasfema l'imbenedicibile: il presepio e i mercatini di natale, allestiti per l'occasione ai piedi del simbolo della Natività.


Capiamo che l'acquisto compulsivo sia la cifra della decadenza in cui purtroppo ci tocca vivere, capiamo che allestire bancarelle natalizie sia ormai una consuetudine diffusa ovunque, capiamo pure che di questi tempi vada colta ogni possibile occasione per rimpinguare il conto corrente. Però anche per noi atei perduti non è un bel vedere e proprio a Tesero, insuperata fucina di sacerdoti dei bei tempi andati e centro di fede riconosciuto nel mondo intero, non ce lo saremmo aspettato. Che anche qui tutto, ma proprio tutto, si sia ridotto a un incessante rozzo cromerare
A proposito, ma che diceva quel tale brandendo inviperito la scürgia? Ah, sì: Fuori i mercanti dal tempio! E voi fedeli amici del presepio i mercanti e le loro cianfrusaglie glieli accostate proprio davanti alla sua casetta nativa? Eh, dai! Caro Presidente, visto che il parroco è in evidente difficoltà, se ci sei, almeno tu ripensaci e batti un colpo!

Ario Dannati

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

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