19/04/15

BEATI I PAOPERI


Beato nòss Süttirol, diceva sospirando un po' d'anni fa il buon Guido Spinel da Fascia, a proposito della dilagante corruzione e del malcostume italico. Riducendo di molto l'orizzonte gli facciamo eco sospirando e dicendo Beati i Paoperi,
 
in questo caso per l'annichilente dabbenaggine di cui è prigioniero il nostro povero Tesero, se, stando alla vox populi paesana, l'esito elettorale che portò al soglio di Pietro la giovane speaker della banda, fu determinato dal differente titolo di studio tra lei e Barbolini. Laurea in giurisprudenza contro licenza media. Perbacco! Avendolo saputo prima avremmo cercato di convincere il nostro amico ingegnere a candidarsi: un tócco 27 da sindaco di questi tempi gli avrebbe fatto un gran comodo... E noi stupidi pensavamo invece che un buon amministratore dovesse soprattutto essere onesto, avere buone idee, metterci impegno e roba di questo genere. Beata ingenuità. Adesso conta il titolo accademico. E infatti, pensandoci bene, l'Italia "va da dio" perché in Parlamento di laureati non ce n'è nemmeno l'ombra... Pazienza, scusateci, non eravamo aggiornati. Comunque ormai è andata. Non pensiamoci più. Però, però, però ci sarebbe piaciuto vedere come avrebbe governato Barbolini, pur con quel suo misero titolo di studio, se quel 10 maggio 2015 non fosse stato per lui così infausto. Forse si sarebbe ispirato al sindaco Vanzetta (Gracco) di Ziano (pure lui sprovvisto ahinoi di laurea): un progressista illuminato libero pensatore fuori dai luoghi comuni e dalle logiche locali. Preso possesso delle stanze municipali zianesi tra l’incredulità o lo sgomento di molti suoi paesani (e di gran parte dei benpensanti valligiani), in soli due mandati, rifacendosi proprio a quella piccola buona amministrazione soltanto in minima parte attuata dall’appena cessata amministrazione di Tesero, ha cambiato (in meglio) i connotati al suo paese. O forse, più verosimilmente, vincolato da un esecutivo non particolarmente effervescente e motivato, il buon Alan avrebbe dovuto barcamenarsi alla bell’e meglio, senza slanci ideali, attuando una politica di piccolo cabotaggio, ripercorrendo i passi, né più né meno, di chi lo aveva preceduto. O forse ancora, attraverso un suo percorso originale, galvanizzando anziché no la sua squadra di governo, sarebbe riuscito a cambiare finalmente volto a questo spento paese. Chissà.
Sappiamo invece come governerà la nuova sindaca Ceschini. Non perché indovini capaci di leggere il futuro, ma perché nolenti ed obbligati assaggiatori del menu che il suo mentore, il suo tutore, il suo santo in paradiso e ora anche il suo tele-comandante ci propone e apparecchia senza varianti da 30 anni in qua. Sarà la politica del panem et circenses tanto cara a questo popolo senza memoria e tutto sommato indifferente sia alla buona che alla cattiva amministrazione (chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce 'o passato, simmo 'e Tesero, paisá).
Una politica fatta di tante “occasioni culturali” che impegneranno “le migliori energie” delle tante associazioni paesane. Con messe e campanili illuminati, tende, tendini e tendoni, palchi e conchiglie, cori e coretti, bande e bandini, gróstóli e cròfeni, polenta e lüganeghe, premi, medaje e giacche a vento. Così che il popolo, la gente (la sua gente) divertita e distratta possa accorgersi delle malefatte amministrative perpetrate a ripetizione sempre con qualche annetto di ritardo e soprattutto poi possa dimenticarle subito, tornando senza indugio ad osannare il suo unico e vero profeta.
Su questa falsariga è andata avanti l'azione politica teserana negli ultimi 30 anni, i primi trent’anni del signor P, da costui in parte direttamente “curata” e in toto suggerita. Azione amministrativa esercitata attraverso ricatti, sotterfugi, finzioni, illusionismi e inganni, più o meno coperti e nascosti dal caratteristico clima festaiolo permanente e dall'anzidetta dabbenaggine dilagante di questo paese, che ha prodotto in questi tre decenni un considerevole numero di porcate a danno della collettività e a beneficio di pochi.
La stessa politica che tra l'entusiasmo generale la nuova sindaca riproporrà da qui al 2020 contribuendo a far assimilare per bene anche alle nuove generazioni il cosiddetto Pensiero Unico Teserano rubricato sull’Elenco Generale dei Misfatti (del quale un giorno pubblicheremo uno stralcio) all’acronimo simil culinario CO.PRE.LA.PA.STA. (Corte d.T. – Presepi – Lago Centro d.f. – Pampeago – Stava). Evviva.

 
L’Orco

INCANTO NOTTURNO

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Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

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PASSATO

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ANCORA ROSA

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VIA STAVA ANNI '30

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TESERO DI BIANCO VESTITO

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LA BAMBOLA SABINA

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LA VAL DEL SALIME

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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MINU

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