10/10/14

PROVOCAZIONE? SÌ E NO


Non so, Orco, se la tua sia solo una provocazione, ma credo che comunque, essendo stato tirato in causa in prima persona, una risposta, seppur breve, sia dovuta. Preferirei darla privatamente, ma rispetto lo spirito del blog. Se davvero fosse una provocazione, essa non meriterebbe replica. In tal caso puoi tranquillamente saltare il resto del commento. Se non lo era, lasciami rispondere in una decina di righe.
In parte mi lusinga ed in parte mi diverte ciò che hai scritto, addirittura accreditandomi presunte conoscenze in materia di musica, filosofia e scienza, quando già l'essere un buon tecnico sarebbe un successo. Detto questo, il tuo post mi pare fuori luogo. A parte i seri dubbi sul fatto di possedere le qualità che mi riconosci e a parte le ragioni prettamente pratiche (distanza) che mi impediscono di dare un contributo concreto nel senso in cui tu lo auspichi, i miei interventi, se non fosse chiaro, sono solo un tentativo circostanziato di riportare un po' di razionalità quando noto che il "dialogo" esce un tantino dai binari della logica. Un modo, diciamo, per dimostrare il mio amore latente per Tesero, senz'altra ambizione. E spero che così siano percepiti.
Tutto ciò al netto di un mio estremo pessimismo di fondo, che credo di condividere con te, e che mi impedirebbe in ogni modo di agire più attivamente. E che è accresciuto, per esempio, dal vedere che il mio appunto è stato travisato dal secondo commento in calce al mio, dove l'impronta logica che ho provato ad imprimere è stata prontamente storpiata in maniera pseudo-propagandistica. Per concludere, prendo atto del fatto che evidentemente non mi conosci a fondo e che non sai che non apprezzo le sviolinate. Il tuo goffo elogio (sia esso un serio invito o una provocazione) non serve a nessuno, e sinceramente credo che non faccia onore alla qualità del tuo blog.

Saluti Lorenzo

08/10/14

DIAMO IL TERZO


Prima o poi doveva succedere. La reazione non poteva mancare. Ci saremmo stupiti del contrario. Sono sette anni che scriviamo, anche (spesso) ripetendoci. Qui però repetita non iuvant. Subentrano nuove generazioni, ma il risultato non cambia, come in un incantesimo tutto è cristallizzato, immoto. Dopo un po’ di inevitabile giovanile irrequietezza e di ardimento, il giovane subentra, si sostituisce al vecchio e pedissequamente poco dopo ne ricalca le orme. Questo virtuale registro con i suoi botta e risposta ne è la cartina di tornasole. Succede sempre così. Anche quest’anno, dopo due dozzine di scritti sui più vari argomenti, di interesse locale e non, letti o sbirciati in silenzio, appena t’azzardi a nominare di passaggio le Associazioni di Tesero ecco che qualcuno “di nascosto” (probabilmente un giovane… ormai maturo) come toccato su un nervo scoperto, si “sacrifica”, scatta e reagisce per magnificarne il valore e difenderne l’ “apolitica” essenza. Ma se l’intricata ragnatela del volontariato di questo paese fosse davvero apolitica e dunque neutra perché, addirittura nel sostenerla, dovrei nascondermi nell’anonimato. Cosa dovrei temere, manifestando il mio pensiero, firmandomi con nome e cognome? Casomai qualcuno potrebbe farmi un monumento! E per quale ragione, commentando positivamente un intervento di semplice buonsenso di una signora di Cavalese, un altro anonimo teserano parla del “coraggio di mettersi in gioco”? Coraggio di mettersi in gioco, per dire pane al pane? Ma siamo nel 2014 o ai tempi dell’Inquisizione? C’è da restare esterrefatti. Nell’Italia meridionale questa si chiama omertà. Altro che “apolitica”! Scrive e dice bene, come sempre, Lorenzo. Gli ha fatto bene in questi ultimi anni star via dal paesello, lontano dai suoi ristretti orizzonti mentali, e ritornarci solo di tanto in tanto. La sua è un’analisi chiara, sintetica, precisa, completa. Era da un po’ che ci mancava il suo contributo. Leggendolo abbiamo fatto un’immediata associazione (di idee, beninteso). Qualcuno, tempo fa, anonimamente ci chiedeva un suggerimento. Un nome da proporre come nuovo sindaco agli elettori scottati dall’esperienza fallimentare di questa amministrazione. Ecco dunque il nome: Lorenzo!
Giovane. Libero. Studiato. Conoscitore del Mondo e delle Lingue. Che legge e sa di Musica e di Filosofia, ma anche, soprattutto, di Tecnica e di Scienza. Dalla Visione moderna, che non rinnega il Passato. Capace - ne siamo certi - di rappresentare tutte le istanze della cittadinanza con Competenza e con Coerenza. Uomo di Pensiero e di Rappresentanza. Dialogante, ma anche all’occorrenza Intransigente. E con un trascorso (certo che sì!)… nelle Associazioni di Tesero! Serve altro? Trovatene uno migliore se ne siete capaci. Noi ci mettiamo la mano sul fuoco. Convincetelo e non ve ne pentirete.

L’Orco

07/10/14

ACHTUNG GEFAHR!


Se volé pònti strenti e, so 'n Porina, strade che va ‘n slavina, votà democristina (Mario Zen, 1951). Durante le dispute elettorali paesane dell’immediato dopoguerra si battagliava e si cercava il consenso anche così. A dimostrazione di quanto in quegli anni lontani fosse sentito dall'intera comunità il problema della buona viabilità intercomunale di servizio. Allora l’agricoltura e la zootecnia erano la prima economia del paese e le strade che conducevano agli arativi (ogni metro quadrato veniva sostanzialmente coltivato) dovevano essere tenute al meglio per garantire il transito sia ai carri a trazione animale, sia ai caridié a trazione umana. Adesso in campagna per lavoro e non per spasso ci vanno solo pochi irriducibili stacanovisti, ostinati coltivatori di un campetto qui e uno là, nonostante le rese economicamente sconvenienti. Forse è per questa ragione, o forse per atavica trascuratezza, che la manutenzione dei collegamenti dal paese alle due principali località agricole, Saltogio e Porina/Milon, da tempo non è più una priorità per le nostre amministrazioni comunali. Di tanto in tanto, quando proprio un minimo di aggiustamento è improcrastinabile, vi si manda una squadra di manutentori recuperata attraverso le cooperative per l’impiego temporaneo, senza un ordine di servizio preciso e attrezzata alla bell’e meglio, così tanto per far giornata. Di solito la squadra si arrangia e lavora "a sua discrezione", senza cioè che il capo omeni del comune ‘l sé 'nfestidie di fare un salto sul posto per darle un’occhiata. Ed è proprio a seguito di quelle sistemazioni improvvisate e ad libitum che per l’utente occasionale di passaggio il rischio d’incidente aumenta. Se sei stato informato dei lavori appena eseguiti, prima di recarti nel campo ti conviene fare una scappata in chiesa e recitare almeno cinque "Angelo di Dio...". Se invece nessuno ti ha avvisato e ti rechi soprappensiero, per esempio te Milón, per cavare un paio di solchi di patate, rischi se ti va bene di ritrovarti con l’ammortizzatore anteriore dell’Ape in cabina e gli attrezzi riposti nel cassone so par i óri. La settimana scorsa il caso volle mi trovassi proprio su quella strada. Stavo salendo a piedi dalla vecia di Porina quando giunto al trivio con la növa e quella per Tradü m’imbattei in un Ape che scendeva. Fu una fortuna (per il conducente) incontrarmi in quel punto. Riuscii così ad avvisarlo di fare attenzione alle nuove canalette di scarico (semplici ma fonde trasversali tagliate di piccone) che avrebbe trovato in sequenza da lì in avanti. Proseguì quindi cauto e pochi metri dopo riuscì a fermare il mezzo prima di affossarsi nella prima della serie. Se l’avesse presa appena più velocemente si sarebbe probabilmente scassato il motocarro.
Dunque, egregio vicesindaco, ti scrivo nella speranza tu abbia la compiacenza di recarti in zona in sopralluogo e adottare le conseguenti misure riparatorie. La sede stradale, per come versa - e non solo a parer mio - andrebbe fresata completamente. Adesso ci sono tratti in cui il colmo interno della carreggiata è di 20 - 25 centimetri più alto dell’esterno. E’ pericoloso e il rischio che la ruota sterzante di un Ape scivoli da una parte o dall’altra spingendo il mezzo fuori strada è alto. Con l’occasione potrai vedere le canalette di scarico dell’acqua piovana, di fresco escavate dalle squadre di manutenzione. Sono dei veri capolavori di (in)competenza e (in)perizia, con i relativi pozzetti che scaricano la ghiaia dello sterrato direttamente sui prati privati sottostanti. E se per sfortuna ne prendi una a sette all’ora ti viene su la prima, la seconda e anche la terza comunione…

Lo so sono lavori che non portano granché in termini di voti, perché poco visibili e ormai, purtroppo, di residuale interesse economico. Però converrai che l’incolumità di chi percorre le strade del paese, interne all’abitato o di campagna poco importa, dovrebbe essere tutelata a prescindere da qualsiasi altra valutazione. Grazie per l'attenzione e saluti.

A.D.


INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

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