04/10/14

BI O CI?


A 240 giorni circa dalle prossime elezioni comunali i competitori pronti a sfidarsi per lo scranno di primo cittadino di Tesero stanno segretamente affilando i coltelli. Saranno in due a contendersi la cadrega più importante e, sorpresa, entrambi proverranno dalla frazione di Lago. Riguardo ai rispettivi equipaggi che si porteranno a bordo è ancora troppo presto per sapere. Di solito li si imbarca pochi giorni prima del voto, dopo aver soppesato negli ambienti culturali (il termine va inteso qui in senso molto, molto lato) e nelle osterie del paese le parentele e i giri di popolarità di ognuno. Gli attuali sondaggi da noi commissionati alla società Demò.Tés. danno in vantaggio di 11,5 punti l’attuale vicesindaco Alan Barbolini sulla meno popolare candidata Elena Ceschini. La partita apparentemente persa in partenza dalla giovane candidata sarà invece tutta da giocare considerato che l'ex valletta della banda risulterebbe patrocinata addirittura dal consigliere provinciale di Tesero, le cui capacità ricattatorie last minute sugli ambienti culturali di cui sopra sono ben note. Ergo, Alan, su con le orecchie! Chi entra papa in conclave spesso ne esce cardinale. Dai giochi sembra invece escluso l’ex sindaco Delladio che una precedente indagine demoscopica dava per certo in campo. Le fonti in nostro possesso spiegano che all’origine della sua stroncatura ci sarebbe stato un veto esercitato sull’UDC trentina dallo stesso consigliere provinciale per favorire la sua protetta, togliendole di mezzo un possibile forte concorrente e punire contemporaneamente lo stesso Delladio, reo di averlo ostacolato in qualche modo durante la campagna elettorale del 2013. Peccato, perché a Gianni l’esperienza non mancava e con lui la contesa sarebbe stata più appassionante e avvincente. Nulla si sa invece del quarto incomodo, l’ex vicesindaco Giovanni Zanon. Sembra però che dopo la bruciante sconfitta patita nel 2010 abbia deciso di non riproporsi. Dunque ad oggi la partita dovrebbe giocarsi tra il quarantaseienne assicuratore e la ventisettenne imprenditrice turistica. Una generazione o quasi di scarto, ma praticamente - e te pareva - lo stesso bacino d’utenza: Banda, Cornacci, Corte, Paese da vivere, Pompieri, Cori... Soltanto in prossimità del voto si capirà dove le associazioni orienteranno (dovranno orientare!) i propri affiliati.
A bocce ancora ferme però quella differenza di punti la fa la maggior esperienza del vicesindaco, maturata in 15 anni di attività politica. Barbolini nel 2010 con la lista Cambiare per Crescere fece il botto racimolando oltre 400 preferenze personali. Allora, forte della precedente esperienza nella giunta Delladio, sbaraccò la concorrenza in modo sorprendente. Con i suoi voti e quelli di Carpella e Iellici il pronostico ante elezioni nettamente a favore dello squadrone del pecio e due leoni venne clamorosamente sovvertito nei fatti a beneficio della compagine guidata da Francesco Zanon. La Ceschini in concorso nel 2010 con Alleanza per Tesero raccolse invece “soltanto” 118 preferenze. Si sarà fatta le ossa nel frattempo? Boh, non è dato sapere. Però si vocifera che il signor P. la stia allenando come si deve, con esercizi di training autogeno alternati a visite guidate nei palazzi trentini del potere. Ad ogni modo sarà dura per lei. Barbolini, pur più casereccio e meno introdotto nei salotti buoni della politica provinciale, è un combattente agguerrito e dinamico che in questi anni ha coltivato con cura e probabilmente allargato il suo elettorato. Però una donna sindaco, purché libera e non al servizio di un burattinaio, non sarebbe affatto male. Anzi per la cronaca e per quel che può interessare diciamo che noi una donna con le caratteristiche confacenti a quel ruolo l'avevamo individuata già nel 2010. Declinò però l'invito e non se ne fece niente. Vedremo come evolveranno gli eventi e se il quadro attuale subirà ulteriori variazioni. Tertium non datur? Chissà. Vi terremo informati.

L'Orco

6 commenti:

  1. Finiamola col tirare in mezzo le associazioni del paese nei giochi e giochetti politici e col pensare ad esse come mero bacino di voti per questo o quel candidato!! Non è così, la realtà non è quella descritta dai post del blog dell'orco... le associazioni sono apolitiche per statuto e, personalmente, mi auguro fortemente che da parte dei vertici delle stesse non vi sia alcuna indicazione di voto ai propri associati, giacché questo sarebbe deleterio per la stessa vita e attività delle realtà associative che si troverebbero a subire fratture di natura politica al loro interno. Purtroppo questo si è già verificato varie volte in questa legislatura, ma non certo per colpa delle associazioni, quanto a causa della palese incapacità e insensibilità della giunta uscente (e della lista "cambiare per...regredire") nella gestione e amministrazione della vita comunitaria a Tesero. Le associazioni di volontariato (umanitario, culturale, sportivo) non vanno colpevolizzate, sfruttate e sputtanate, ma sostenute e incoraggiate in un clima di collaborazione reciproca! Se lo ricordino bene i futuri amministratori!

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  2. Hai scritto bene caro Orco, Barbolini sa coltivare con cura il proprio elettorato con molti mezzi più o meno ortodossi! Ma al di la di questa qualità (che bisogna riconoscere!) la pochezza amministrativa della persona risulta evidente. Speriamo ci sia una valida alternativa (si intende come candidato sindaco) in occasione delle prossime amministrative altrimenti la caduta libera del nostro comune subirà una sicura accelerazione.

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  3. Caro Anonimo 1,

    mi auguro proprio che i vertici delle associazioni non arrivino a dare indicazioni di voto, sarebbe veramente troppo spudorato. Ma d'altro canto mi sembra un po' naif credere che le associazioni stesse non abbiano importanza ad urne aperte, soprattutto in un paese di 2500 anime, dove 50 voti fanno tutta la differenza del mondo.

    Lo dimostrano i fatti, non da ultimo che di fronte al fallimento dell'attuale amministrazione (che ha perso in corso d'opera due dei suoi esponenti potenzialmente più validi) gli schiamazzi più rumorosi si siano uditi proprio a causa di alcuni episodi riguardanti le associazioni.

    Del peso politico delle associazioni, del resto, anche la tua ultima frase ne è, se non una prova inconfutabile, perlomeno un sospettoso indizio.

    Ciò non significa che le associazioni debbano sparire, ma di certo bisognerebbe 1) evitare che si moltiplichino a mo' di conigli, 2) capire che con il parco associativo che si allarga e le borse comunali che si prosciugano inevitabilmente le elargizioni si ridurranno e, last but not least, 3) imparare ad usare la parola "volontariato" come un modello a cui aspirare piuttosto che come un arma con cui "ricattare" le amministrazioni.

    Saluti,
    Lorenzo

    PS: bentornato all'Orco

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  4. Bravo Lorenzo! In poche righe hai centrato il problema. Concordo con quanto hai scritto. Giuliana

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  5. Esatto! Basta "fieteràr" le associazioni... è impensabile destinare certe cifre per il puro divertimento della gente, quando non si ha un effettivo beneficio per l'intera comunità! Alcune associazioni da anni stanno operando bene, dando visibilità turistica al paese (per esempio i presepi) o offrendo alla comunità rare occasioni di spessore culturale (penso ai bei progetti del Coro Genzianella). Altre si dedicano a vivacizzare con buon successo le estati teserane (in parte scoccia ammetterlo, ma Tesero un paese da vivere ha il suo perchè). Su altre ancora invece... meglio non esprimersi. Portano dentro al paese più malumori e "beghe" che armonia (e melodia!).

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    1. Quali sarebbero le altre associazioni o iniziative sulle quali sarebbe meglio non esprimersi? Chi si può arrogare il diritto di dire quale associazione del paese sia migliore di un'altra? Sul discorso dei contributi alle associazioni: premesso che non sono certo i contributi alle realtà associative a mettere eventualmente in crisi un bilancio di un Comune come quello di Tesero, sarebbe il caso di considerare la tematica a tutto tondo, chiedendosi ad esempio: a fronte dei contributi comunali, quanto le varie associazioni cercano anche di autofinanziarsi attraverso altri canali? Quali sono le associazioni che lo fanno - e in quale misura - e quali no? Posto che per definizione le associazioni culturali e sportive hanno come scopo la coltivazione della passione comune ai propri associati, andiamo a vedere cosa offrono alla comunità e anche agli ospiti (però tutto l'anno, non solo d'estate): quanti e quali servizi? Quanti e quali eventi? Che tipo di attività e per quali fasce di popolazione? Per quale pubblico? Poi ancora: quale e quanto impegno dedicano gli associati e chi li guida a portare avanti l'attività socio-culturale (certo non è un obbligo prescritto dal medico, però pensiamo anche agli sforzi che vengono fatti da chi mette a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per un'attività associativa)? Altra questione: che indotto genera l'attività delle associazioni sull'economia locale (a fronte delle modalità di autofinanziamento di cui sopra)? Quante e quali realtà economiche traggono beneficio (in maniera diretta o indiretta) dalla presenza delle realtà associative in una comunità locale e degli eventi proposti? Da ultimo, per portare il discorso su un livello più alto e nobile rispetto a quello del "vil danaro": possiamo pensare alle realtà associative per quello che sono, ossia fucine di relazioni sociali, che sono uno dei fulcri della vita comunitaria e che in molte realtà urbane ci invidiano? Concludendo: la questione andrebbe affrontata prendendo in considerazione tutti questi aspetti, non il mero lato economico-finanziario...

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