È
di ieri l’ennesima conferma ufficiale (fonte Ocse) dell’acuirsi
della crisi economica dell’Eurozona e nella dolente
classifica dei paesi CEE, nonostante la frenesia e l'agile loquela
del suo twittante leader, l’Italia rimane buon’ultima. Insomma
l’avviato processo riformatore, tanto caro al Nostro e ai notabili
di Bruxelles, per intanto sembra non riesca proprio a cambiare
il verso alle cose.
D’altronde non sono necessari i vaticini della Sibilla Cumana per
indovinare che una crisi di sistema non si risolverà riformando la
scuola, la giustizia o modificando l’articolo 18… Stampa e tv
mainstream,
fanno però orecchi da mercante. Fiumi d’inchiostro e tonnellate di
carta vengono sciupati ogni giorno per confezionare giornali che
rassicurino e ci facciano credere in una possibile, ancorché
lontana, “uscita dal tunnel”. E
pur se vi fosse, anziché no, un fondamento di verità in
quell’insistito quotidiano esercizio giornalistico, in definitiva
saremmo ancora ben lontani dall’essere rassicurati.
Perché purtroppo non c’è solo il “tunnel” economico da cui
dover uscire. Le gravi compromissioni di questo nostro pianeta ammalato sono molte
e concatenate. La confusione è totale, e ovunque i cattivi maestri
fanno strame della residua coscienza collettiva. Giunti a questo
punto, l’inerzia al galleggiamento sul mare in burrasca durerà
ancora un po’, ma la fine non potrà essere elusa. Poche balle: i
segni, per chi ha occhi per vedere, sono chiari. L’umanità è in
piena convulsione. Guerre, Clima, Emigrazioni, Sovrappopolamento sono
il “combinato disposto”, l’innesco della bomba che sta per
esplodere. Diceva il saggio:
“Il secolo della fine non sarà quello più raffinato, e nemmeno il
più complicato, ma il più convulso, quello in cui, dissoltosi
l’Essere in movimento, la civiltà, in un supremo slancio verso il
peggio, si sgretolerà nel turbine che avrà suscitato.”
. Eppure la maggioranza fa finta di non capire. Si ostina a
perseverare. Non crede all’ auto-redenzione né tenta di
ridimensionare la follia del nostro vivere quotidiano. Niente. Per
pigrizia, forse, o forse per paralizzante paura confida nella
scienza, nelle sue magnifiche sorti e progressive e spera,
nonostante l’evidente loro inconsistenza, nelle giovani
generazioni. Come se esse, nate e formatesi in questa confusione e in
questa artificiosa condizione,
per chissà quale miracolo fossero capaci di traghettarci in un
nuovo umanesimo facendoci
uscire dalla schiavitù tecnologica che ci sta annientando. Ma che
qualità superiore può avere un essere immerso e cresciuto come gli
altri in una società marcia per la solo passeggera contingenza di
trovarsi in un’età giovanile? Nessuna! Dai giovani nessuna
speranza. E dalla conoscenza scientifica? Men che meno! Anche se
riuscisse in un pur prossimo domani a farci annusare gli odori
attraverso un telefonino. O condurci su Giove in astronave in sette
giorni. O, più “banalmente”, regalarci energia nuova a buon
mercato da sperperare come già facciamo per inquinare il mondo per
qualche annetto ancora. No, il tempo è proprio scaduto. La vita è
scaduta. L’umanità si è disintegrata. Il medioevo prossimo venturo e il
ritorno alla barbarie sono qui dietro la porta.
il Millenarista da Tieser
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