03/12/11

N.D.P.



Nelle note di biasimo qui rivolte in particolare al sindaco, ma anche ai consiglieri della lista civica comunale Cambiare per Crescere, non c’è niente di personale. La nostra critica è da intendersi esclusivamente in senso politico. Riteniamo da sempre (e su queste pagine lo abbiamo più volte scritto) che qualsiasi sodalizio per riuscire nel suo intento sociale abbia bisogno di tempo, di costanza, di applicazione da parte di ogni suo aderente e della minor quantità possibile di improvvisazione. Una banda musicale, composta da dilettanti, per eseguire un buon concerto, deve ritrovarsi decine e decine di volte in sala prove, e ciononostante non è affatto detto che poi l’esito sia quello sperato. Così dovrebbe essere, anzi di più, se lo ‘scopo sociale’ è l’amministrazione pubblica. Chi aderisce ad un gruppo politico con l’intenzione di proporsi quale futuro amministratore, dovrebbe preventivamente e con buon anticipo confrontarsi con gli altri sodali. Dovrebbe verificare il proprio tasso di compatibilità, quanto collimino le proprie con le altrui idee e quanto sia possibile, obbiettivamente, trasformarle in realtà. Soltanto dopo questa fase preparatoria si dovrebbe passare collegialmente alla disamina analitica dei problemi in campo e delle soluzioni che si intendono proporre e sottoporre agli elettori. I ruoli e le gerarchie interne al gruppo si dovrebbero determinare soltanto nel momento in cui è certo, per conoscenza diretta e reciproca, il valore di apporto alla causa di ogni componente del gruppo. Diversamente, il rischio poi di ritrovarsi magari con gli uomini giusti, ma nel posto sbagliato, al cospetto di penalizzanti incomprensioni e di gravi lacune soggettive, diventa altissimo. Questo purtroppo è quanto accaduto alla lista Cambiare per Crescere, perché il peso gerarchico fu deciso a tavolino senza quel necessario preventivo e sufficiente lavoro di gruppo. Per portare a buon fine quel ‘progetto riformatore’ mancavano proprio queste pre-condizioni. Il tempo era poco e si è azzardato. È andata male.
A Carpella e a Iellici va riconosciuto il coraggio di aver ammesso (il primo più tra le righe, la seconda in modo più esplicito), con le proprie dimissioni, il fallimento dell’intento.
Ne siamo dispiaciuti, noi insieme ai tanti Teserani che il 16 maggio 2010, con quel segno nell’urna, speravamo finalmente di tornare a respirare aria pulita e ad assaporare un menù decente, e che invece ci siamo ritrovati con la solita aria fritta e un piatto di minestra riscaldata
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L’Orco

01/12/11

CRISI DI GIUNTA: CHI E’ IL BURATTINAIO?




Il cappio scorsoio, rappresentato dalla zavorra dei mondiali degodenziani, ereditato al suo insediarsi dall’amministrazione di Francesco Zanon, s’era teso repentinamente oltre ogni limite tanto che la nuova giunta comunale da tempo era in asfissia. Adesso le dimissioni irrevocabili dei due assessori ‘forti’ che più avevano cercato di ‘cambiar aria’ alle stanze del Palazzo e che rappresentavano la trave portante dell’esecutivo e della stessa maggioranza, sanciscono la fine della cosiddetta Primavera teserana.
Nel precipitare della crisi hanno giocato gravi errori originari che per oltre un anno la maggioranza è riuscita più o meno a nascondere. In particolare l’aver azzardato una lista elettorale last minute disomogenea, inserendovi elementi che non avrebbero sfigurato nell’elenco dei competitori. Rare eccezioni a parte, ectoplasmi incapaci di sostenere con la forza necessaria il ‘progetto riformatore’ proposto soprattutto dai due assessori dimissionari. L’errore più grave è stato però quello di presentarsi al cospetto delle urne con un candidato sindaco totalmente avulso dal contesto politico locale, privo di qualsiasi precedente esperienza in seno al Comune, scelto sulla base di una qualità piuttosto discutibile: avere disponibilità di tempo!
Certo, Zanon disponibilità di tempo ne aveva, ma non ha fatto sue, col calore e l’entusiasmo propri di un primo cittadino, le intenzioni programmatiche elaborate dai promotori della sua lista. Per di più, già ‘minato’ da queste gravi lacune basali, non si è preoccupato di difendere i suoi assessori – come entrambe le lettere di dimissione palesano – e di far da cuscinetto tra essi e il Segretario, che appare, se non la prima, sicuramente la seconda ragione di questo patatrac amministrativo. Forse, più che di avanzo di tempo, il sindaco avrebbe dovuto avere un pizzico di carisma e di polso in più.
L’iniziale armonia del gruppo di comando si è dunque presto trasformata in una assordante cacofonia con Carpella e Iellici da una parte, Barbolini e il Sindaco dall'altra e Trettel in un cantone. E’ altresì probabile che un peso significativo nello sfilacciarsi dei rapporti all’interno della giunta lo abbia avuto anche la presa di posizione da parte dei due assessori ‘ghibellini’ nei confronti di quell’associazionismo clerical-popolare, rientrante in una categoria non propriamente politica, ma che a Tesero politicamente purtroppo conta. I due dimissionari infatti si erano già attivati per porre argine a quella crescente e insostenibile pretesa di finanziamenti e di strutture che nei quindici anni precedenti l’amministrazione Degodenz-Delladio, per calcolo elettorale, aveva sempre assecondato. Possiamo scommettere che la stretta dei cordoni della borsa comunale fu causa di non pochi mal di pancia all’interno dell’esecutivo, in particolare all’assessore ‘guelfo’ Trettel, che avrebbe preferito di certo meno rigore e più concessioni, come nel recente passato.
Con l’uscita di Carpella e di Iellici la barca forse non andrà a fondo ma difficilmente riuscirà a navigare lungo la rotta originaria. A prescindere da chi li sostituirà, la giunta perde rigore e intransigenza e d’ora in poi le possibilità d’infiltrazione delle truppe nemiche aumenteranno considerevolmente. A questo punto non è esclusa una nuova ammucchiata che per i tre anni e mezzo di legislatura rimanenti, sino cioè alle prossime elezioni, non verrebbe probabilmente formalizzata, ma che nei fatti tale potrebbe essere. Se così accadrà, c’è da scommettere che il vero sindaco a breve sarà proprio Lui. Indovinate chi.

L’Orco

29/11/11

LA ‘PRIMAVERA’ È GIÀ FINITA





Pubblichiamo le lettere di dimissione che gli assessori Alberto Carpella e Giuliana Iellici hanno inoltrato lo scorso 24 novembre 2011 al sindaco Francesco Zanon.
Con la formalizzazione di questa irrevocabile rottura, finisce anzitempo la “Primavera” di Tesero che appena un anno e mezzo fa, dopo il trionfale esito elettorale, il paese salutò con la viva speranza di un necessario e profondo cambiamento. Peccato.




Tesero, 24 novembre 2011

Egregio Sindaco
Sig. FRANCESCO ZANON

Oggetto: DIMISSIONI DA ASSESSORE COMUNALE

La presente per comunicarti la mia decisione irrevocabile di rinuncia all’incarico di assessore. Ti rimetto pertanto formalmente le deleghe del bilancio, personale, politiche sociali, e pari opportunità che mi hai a suo tempo assegnato.
Permettimi alcune considerazioni prima di arrivare alle motivazioni conclusive che mi hanno portata a prendere questa difficile ed a lungo meditata decisione.
Nel mese di maggio dello scorso anno, in seguito ad un graditissimo ed inaspettato risultato personale di preferenze, con tanto entusiasmo ho iniziato il mio nuovo ruolo di amministratore. Ero davvero piena di voglia di fare, per il bene del nostro Comune. Le cose però nel proseguo dell’anno hanno cominciato a cambiare. Gli obiettivi primari del nostro programma, hanno lasciato il posto ai molteplici adempimenti per la realizzazione delle opere per il Centro del Fondo a Lago, alle quali durante le periodiche riunioni di Giunta – e non solo- abbiamo dovuto dedicare gran parte del nostro tempo.
E proprio nelle riunioni di giunta, sono emersi grossi problemi nel dialogare in modo “civile” con il segretario comunale; forse ciò è dovuto al fatto che io lavoro da svariati anni nella Pubblica Amministrazione e perciò ho una preparazione che mi permette – mio malgrado- di porre in discussione decisioni arbitrarie del segretario. Per questo motivo, ed anche per il mio carattere schietto e diretto, credo che il segretario nutra un particolare astio nei miei confronti.
Sono note quindi le difficoltà che ho avuto fin dal principio a relazionarmi con il Segretario comunale, e che ti ho manifestato anche formalmente con la lettera del 31 gennaio 2011, con la quale, in seguito ad uno spiacevole episodio ti chiedevo di intervenire nei suoi confronti, se ritenevi importante che io proseguissi il mio impegno in giunta. Tu non lo hai fatto. E non hai nemmeno seguito il consiglio dei funzionari della PAT, ai quali ci siamo rivolti assieme all’assessore Carpella- di contestare per iscritto al Segretario le sue “mancanze”: prima fra tutte la mancata verbalizzazione delle sedute di Giunta – che il segretario non ha mai fatto nonostante le nostre richieste -, o la pubblicazione di delibere mai assunte in giunta. Questo è un fatto molto grave. Trovare sul sito istituzionale dei contenuti di delibere, diversi dalle decisioni assunte, per me non è più tollerabile.
Ormai gli scontri in Giunta sono all’ordine del giorno; molto spesso però le mie obiezioni si sono rivelate esatte, ma nonostante ciò non ho mai avuto l’appoggio di tutta la Giunta e questo è quello che più mi sconcerta. Solo l’assessore Carpella con il quale ho condiviso anche una lettera ufficiale di biasimo al Segretario, inviata in data 2.11.2011, condivide le mie stesse sensazioni.
Io non accetto più gli atteggiamenti di “super uomo” del segretario, che tratta tutti come degli incapaci, che non collabora in modo costruttivo né con gli amministratori né con i dipendenti ed è riuscito a creare all’interno del nostro Comune un clima “insostenibile”.
Due dei miei assessorati, bilancio e personale, presuppongono un costante contatto con chi all’interno dell’Ente riveste il ruolo di responsabile di tali servizi, ossia in questo momento il segretario. Purtroppo questo non accade, e così viene notevolmente limitato il mio compito di assessore.
Dato che il rapporto con il Segretario per me è ormai irrecuperabile, sia dal lato del rispetto che lui non porta nei miei confronti, sia dal lato professionale - ho grossi dubbi sulla legalità di certe sue decisioni che ci impone di assumere in Giunta-, e dato che da parte tua non ho trovato quella fermezza necessaria per importi nei confronti di un tuo dipendente, quale è il Segretario, del quale preferisci rimanere una sorta di “ostaggio”, piuttosto che essere solidale con un assessore “scomodo” che in più occasioni ha portato alla luce grosse inadempienze all’interno del Comune, ma delle quali tu evidentemente ne tieni poco conto, ho deciso di lasciare il mio posto di assessore.
Ma la mia decisione di lasciare l’incarico oltre che per il Segretario, è dovuta anche al cambiamento tuo e del Vice Sindaco, che ultimamente avverto in modo più marcato, rispetto alle linee programmatiche che avevamo condiviso nel nostro programma elettorale. Ti ricordo alcuni punti fondamentali che avevamo inserito e nei quali, almeno io, credevo:[…] noi proponiamo quindi un’alternativa rispetto ad un’impostazione di continuità e di mantenimento dell’attuale situazione.[…]Il nostro impegno sarà quello di lavorare con TRASPARENZA, IMPARZIALITÁ, EFFICIENZA e COMUNICAZIONE. […]impegno dei componenti della lista ad un comportamento amministrativo non condizionabile da parte di poteri economici e/o professionali […]
[…] FIEMME 2013: l’evento dovrà essere sostenuto nel miglior modo possibile ma ci impegneremo a non considerarlo come unica priorità, consapevoli delle energie che le altre realtà locali investono nella propria attività; dovremo valutare attentamente tutte le soluzioni possibili per contenere i costi di immediata realizzazione e di futura gestione delle strutture. […]
Non mi sembra che stiamo facendo proprio così. A parte l’assessore Carpella, molte volte sono la sola che cerca di soppesare bene le decisioni, anche con voti contrari – contro l’aumento della spesa per la copertura dell’area expo, contro premi di accelerazione che si voleva attribuire oltre il limite consentito a ditte esecutrici dei lavori al centro del fondo -, o con diminuzioni dell’entità di contributi, che in questo momento di crisi devono essere – secondo me- oggetto di attenta valutazione. Ho capito però che questo mio comportamento crea dei problemi. Forse il mio carattere è difficile e non è ben accetto, così mi è parso di capire; rispetto comunque le vostre scelte che ormai non collimano più con le mie.

Lascio veramente con tanta amarezza, e mi dispiace molto, specialmente nei confronti dei tanti elettori che hanno riposto la loro fiducia nella mia persona, e che mi hanno più volte spronata a tenere duro anche nel compito di assessore, però io così non posso proseguire. E’ contro il mio modo di pensare, di agire, di essere coerente con ciò in cui credo e che mi sono impegnata a portare avanti in sede di programma elettorale.
Mi preme lasciare in sospeso alcuni importanti progetti in campo sociale ma spero che, chi mi sostituirà vorrà portarli a conclusione con altrettanto impegno.
A questo punto non mi resta che augurare a te e alla Giunta di riuscire a proseguire nel mandato affidatovi dagli elettori, però nel contempo ti chiedo, se pensi veramente al bene del nostro Comune, di porre in essere azioni concrete per migliorare il clima a di poco “pesante” venutosi a creare del nostro Comune, anche per rispetto nei confronti dei dipendenti che giornalmente devono reggere il difficile confronto con il Segretario.

Con i migliori saluti.

Giuliana Iellici



Tesero, 24 novembre 2011
Stimatissimo Sindaco
FRANCESCO ZANON

Oggetto: DIMISSIONI

Caro Sindaco
con la presente rimetto formalmente il mandato di Assessore all’agricoltura, foreste, verde pubblico e arredo urbano del comune di Tesero manifestando la mia disponibilità a mantenere, per il proseguo della legislatura, il ruolo di consigliere comunale per senso di dovere nei confronti di coloro che ci hanno dato la loro fiducia in occasione delle ultime elezioni.
La scelta, lungamente ponderata e molto dolorosa non è assolutamente politica ed è dettata da una serie di fattori pratici cui francamente, anche per il mio carattere, non riesco più a far fronte:
in primo luogo dall’ormai insanabile rapporto col Segretario dott. Dino Defrancesco: la stima reciproca è progressivamente venuta meno e non riesco più ad accettare che lui faccia sostanzialmente il bello e il cattivo tempo trattando tutti come degli incapaci, addirittura accusando qualcuno di operare solo per interesse personale, permettendosi di valutare e criticare il comportamento di ognuno e non accettando che gli altri facciano altrettanto; il vaso è colmo soprattutto alla luce delle pesanti illazioni indirizzate alla mia persona nella seduta di giunta del 09 novembre circa presunti favoritismi in una gara di appalto che ho rimandato al mittente con toni sicuramente sopra le righe dei quali mi scuso con te e con i colleghi assessori ma non con l’interessato.
Io rivendico una dignità di comportamento che non contempla l’adeguarsi sempre e comunque all’atteggiamento autoritario, irrispettoso e per niente collaborativo del Segretario sia nei nostri confronti che nei confronti del personale comunale che subisce giornalmente tale modo di fare; rispetto ma non riesco a condividere il pensiero di chi, all’interno dell’Amministrazione in generale e della Giunta in particolare, per carattere diverso dal mio (peraltro non facile), riesce a tollerare tutto ciò facendo buon viso a cattiva sorte.
In secondo luogo ho sempre maggiori difficoltà nel conciliare la mia attività professionale con il tempo che sarebbe necessario dedicare al comune per affrontare in modo adeguato i molteplici problemi che giornalmente si presentano; è un impegno che materialmente non riesco più a portare avanti come mi ero prefissato all’inizio della legislatura complice anche una sorta di disaffezione indotta dal rapporto col Segretario.
Permettimi infine una considerazione personale ed un esame di coscienza che riguarda i lavori finalizzati ai mondiali di sci nordico del 2013: non erano il nostro obbiettivo di legislatura ed invece noi tutti abbiamo anteposto l’impegno in tal senso a tanti altri impegni che ci eravamo prefissati; col senno di poi, tenuto conto della mole di lavoro che tutto l’ente si è sobbarcato e di cui non immaginavo lontanamente l’entità, non avrei accettato di candidarmi alle scorse elezioni; mi prendo comunque le mie responsabilità di avere supinamente ceduto a questa pressione di cui fatico ancora a vedere, pro futuro, i lati positivi.
Auguro a Te ed alla Giunta i migliori auguri per la prosecuzione del mandato che gli elettori ci hanno affidato confermandoti in ogni modo il mio sostegno, non incondizionato, e la massima disponibilità a collaborare per il bene comune.





Alberto Carpella

TÈRA NÒSSA



Che fine hanno fatto le migliaia di metri cubi di terreno fertile, asportate dalla piana prativa delle Noalacce per far posto al cemento delle nuove infrastrutture del cosiddetto Centro del Fondo? Dove sono state portate? Chi se le è accaparrate? I Cinesi, che, più oculatamente dei montanari nostrani, la terra buona anziché farne scempio la stanno comprando in giro per il mondo?
Un’altra fetta importante di suolo, dall’inestimabile valore ecologico, sottratta a quel luogo, per far posto all’ennesima cattedrale degodenziana. Certo non nel deserto, come correttamente informa il signor P sull’ultimo magazine pubblicitario “Fiemme 2013”, bensì nel mezzo di una delle più importanti zone a vocazione agricola di Tesero. Tra qualche giorno, per la solenne inaugurazione, suoneranno le campane, scorrerà l’acqua santa e la pompa coi soliti tromboni farà gran chiasso e strepito. L’Opera sarà celebrata con aggettivi iperbolici e i cantori di quel Mida pasciuto le dedicheranno un “servizio speciale”. Ma, checché il Nostro possa affannarsi a dire per giustificare il suo nuovo misfatto, vuota cattedrale anch’essa presto diventerà. Come già sono le innumerevoli baracche, gli òlti e i chegadóri che edizione dopo edizione là si sono aggiunti e dispiegati. Strutture inutili (perché l’utilità è un fatto oggettivo mica il prodotto della fantasia) e costose, che solo la miope scaltrezza dell’anzidetto signore poteva cercar di rubricare alla voce “futuri investimenti comunali”.
No, signor P, finita che sarà anche quest’ultima prossima edizione di codesti suoi mondiali (certamente e fortunatamente l’ultima!), quando anche gli occhi dei più orbi si apriranno alla luce e tutti allora rimpiangeremo l’originaria condizione di quei prati, di quel suo nuovo “futuro investimento comunale” resterà soltanto l’orribile skyline e a noi stolti censiti, sotto forma di rincari di oneri e imposte comunali, il salatissimo costo del suo smantellamento.

Ario Dannati

27/11/11

BAGATELLE





Prendendo spunto, qua e là, dal periodico “Tesero informa” (e per non sottrarre spazio prezioso a chi altro spazio non ha, lo facciamo direttamente da questo sito) poniamo ai quattro assessori della Giunta Zanon le seguenti cinque brevi domande.
1 – A Barbolini chiediamo perché, nonostante il peso finanziario non certo indifferente, la partecipazione al consorzio di polizia urbana non garantisca affatto un congruo servizio di controllo interno all’abitato. Ci riferiamo alle decine di infrazioni al codice, che si contano giornalmente e passano impunite sotto gli occhi di tutti. E’ una forma di lassismo amministrativo intollerabile per chi rispetta le regole. Come scrivemmo tempo fa, per far rispettare il codice stradale è necessario che la vigilanza presidi con maggior frequenza il centro del paese. E invece, purtroppo, di vigili lungo le strade se ne incontrano quasi mai.
2 – A Trettel, se la materia è di sua competenza, chiediamo che fine abbia fatto il cosiddetto Piedibus. Ché, dopo l’impegnativo studio sull’opportunità di istituirlo, illustrato qualche tempo fa proprio sul bollettino comunale, non lo abbiamo ancora visto circolare. Che sia ancora presso qualche carrozzeria specializzata in allestimenti scolastici? O peggio, che l’idea sia stata accantonata perché troppo poco onerosa per le casse comunali?
3 – A Carpella, responsabile del decoro pubblico, chiediamo invece di sapere se non s’intenda porre rimedio, in qualche modo, all’infestazione da merda canina e derivati che (ancora) flagella il paese. Anche in questo caso una buona sorveglianza da parte della polizia urbana aiuterebbe a scoraggiare i cinofili maleducati che, soprattutto nottetempo e approfittando della scarsa presenza di passanti, lasciano che i loro Fidi depongano amorevolmente i propri bisogni nei luoghi meno opportuni. Ma, come anzidetto, se la polizia non riesce manco a multare i contravventori al codice stradale, figurarsi se potrà reprimere l’indebita defecazione animale. Suggeriamo quindi, quale misura d’emergenza, l’istituzione di una nuova imposta comunale ad hoc denominata Imposta Comunale Merda Canina (I.C.MER.C.), pari a 200 euro fissi annui per ogni quadrupede, il cui gettito peraltro potrebbe sgravare proporzionalmente il carico dato dalla prossima reintroduzione dell’ I.C.I. sulla prima casa. La I.C.MER.C. resterà in vigore sin quando, per 365 giorni consecutivi dall’ultimo rinvenimento, non si riscontrerà alcun successivo ‘segno’ sul territorio comunale. Nondimeno, qualora venisse abolita, al primo riapparire d’escremento solido o liquido sarà immediatamente ripristinata.
4 – Sempre all’assessore al decoro chiediamo di informarci circa il motivo della sostituzione dei cosiddetti abbellimenti natalizi, che con il solito zelante anticipo le maestranze comunali hanno allestito nei giorni scorsi lungo le vie del paese. Data la situazione delle finanze pubbliche nazionali forse non era il caso di sostituire i (ci si conceda) ridicoli e inutili ammennicoli già in dotazione, perlomeno però ammortizzati, acquistandone altri, altrettanto (ci si conceda) ridicoli e inutili. Chiediamo quando codesta Giunta capirà che quelle voci di spesa sono del tutto ininfluenti rispetto all’attrattiva turistica del nostro paese (e non solo del nostro) e che pertanto, soprattutto in tempi di vacche magrissime, anche come gesto tangibile di sana austerità, se ne potrebbe fare benissimo a meno! Ecco, a un’Amministrazione sperabilmente insediatasi per dare un segno di discontinuità rispetto al passato, pensavamo che almeno su questa bagatella residuale non dovessimo fare appunto. O forse nel Palazzo non è ancora giunta voce del dissesto finanziario nazionale?
5 – Infine, per restare in argomento deficit e dintorni, a Jellici, responsabile del bilancio, chiediamo di conoscere e di pubblicare sul prossimo numero del bollettino comunale, l’ammontare complessivo dei costi, sia quelli più freschi e non ancora consolidati, inerenti la realizzazione di nuove infrastrutture, sia quelli correnti di gestione, a carico del nostro Comune di quell’autentica e inguaribile piaga denominata Centro del Fondo di Lago. Nato più o meno 20 anni orsono dalla feconda fantasia dal signor P (in capo al quale all’epoca pendeva un enorme conflitto d’interessi), quel Centro da allora in poi ha soltanto divorato risorse finanziarie (e d’ora in avanti ne divorerà ancor di più), impedendo alla nostra amministrazione di utilizzarle per scopi di autentica necessità pubblica e condizionando pesantemente l’azione della suddetta amministrazione. Per il bene di tutti sarebbe cosa buona che l’attuale esecutivo comunale cominciasse finalmente a ragionare sull’opportunità di abbandonare al suo destino quella fallimentare intrapresa.

L’Orco

UN OTTIMO INIZIO



Non mi riferisco, naturalmente, al nuovo Governo dei Rapaci Bigotti. Ché, anzi, il suo inizio è stato pessimo, fra genuflessioni in Chiesa e benedizioni dal Vaticano. Un governo accolto con comprensibile e interessato entusiasmo da banchieri, industriali e preti, e con incomprensibile e autolesionista entusiasmo da lavoratori, pensionati e loro “rappresentanti”. Ne riparleremo dopo la depredazione dei beni e dei diritti che i primi perpetreranno sui secondi. Mi riferisco, invece, a una notizia che potrebbe preannunciare un vero cambiamento epocale: il fatto che Trenitalia abbia finalmente deciso di adeguarsi agli standard minimi di civiltà, e di riservare alcune carrozze dei suoi treni a coloro che vogliono starsene tranquilli a pensare o a leggere, o anche solo a non far niente, senza essere torturati dalle chiacchiere e dai telefonini dei vicini. Ho letto la notizia in aeroporto, dopo aver inutilmente cercato una zona sorda al riparo dagli altoparlanti e dai video che inondano gli inermi viaggiatori di ciarpame visivo e sonoro. Ma avrei potuto leggerla in un bar o in un ristorante, dove ormai l’inquinamento ambientale è universale, e non si riesce a evitare neppure implorando. Addirittura, persino nei taxi è diventato difficile far spegnere la radio, e le richieste in proposito devono passare al vaglio dei tassisti, che sembrano non capire che si può preferire il silenzio anche se non si sta andando all’ospedale o al cimitero. Tra le misure del Governo dei Rapaci Bigotti non sembra essere stato annunciato un silenziamento d’ufficio dell’imposizione di pubblicità e di sguaiatezza che è il segno caratteristico dell’era berlusconiana. Ma fino a quando continueremo a rimanere sommersi dai richiami per allodole di Publitalia non solo sui media, ma addirittura per le strade e nei luoghi pubblici, ci sarà poco da illuderci: di Berlusconi non ci saremo liberati e la sua era continuerà, con o senza di lui. Lo confermano le vicende dell’imposizione dall’alto, e dell’accettazione dal basso, del Governo dei Rapaci Bigotti. In fondo, se fino a un paio di settimane fa le politiche berlusconiane erano approvate solo da una metà della popolazione, ora sono accolte da una maggioranza bulgara che non farebbe onore alla democrazia italiana, se ancora ci fosse. Anche per questo sono benvenute le carrozze del silenzio di Trenitalia: per evitare di dover ascoltare le manifestazioni del nuovo pensiero unico al quale l’Italia si è rapidamente uniformata, nel giro di una settimana di repentino rintontimento generale.






Piergiorgio Odifreddi

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

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Foto di Sabina

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