09/04/11

EGREGIO SIGNOR SINDACO


Premesso che, come qui scrissi molto prima della sua “discesa in campo”, l’approdo al potere politico nelle piccole realtà comunali è quasi sempre frutto della casualità o della contingenza favorevole, resta il fatto inequivocabile che il 16 maggio 2010 la lista con cui lei si candidò alla carica di sindaco vinse sostanzialmente per una precisa ragione: la promessa dell’impegno a non fare il collegamento stradale tra la fondovalle e la statale attraverso la campagna di Milón. È passato meno di un anno e il silenzio nel merito s’è fatto pesante e aumenta l’inquietudine in coloro che a quell’impegno credettero. Obiettivamente, visto l’alto consenso che accompagnò quella vittoria elettorale, dalla compagine da lei guidata ci si aspettava di più. Una cosa soprattutto ed immediatamente: un perentorio e ben gridato BRETELLA? NO GRAZIE! Ed invece adesso, come un anno fa, girano di nuovo voci (e il fatto stesso che girino dimostra che le cose, ufficialmente, non sono affatto chiare) su collegamenti qui e collegamenti là. Le associazioni di categoria del paese (artigiani e commercianti) in questi undici mesi si sono “chiamate” più di una volta, anche recentemente, per perorare la realizzazione di quell’opera stradale. I soliti furbi Cavalesani (per meglio dire la nota cricca politico-affaristica Gilmozzi-Degodenz-Delvai) si sono fatti a loro volta portavoce delle ragioni del sì alla bretella, insinuando nell’opinione pubblica teserana (attraverso radio e televisione locali) la prospettiva che la mancata realizzazione di essa possa problematizzare il tratto della statale 48 fra Cavalese e Tesero con conseguente grave nocumento alle attività commerciali di Piera. Tutto ciò è ovviamente falso. Lo si desume chiaramente dalle argomentazioni pretestuose e dalle tante ipotesi diverse e contraddittorie l’una con l’altra. Com’è quella della riconversione ecologica della 48 da dedicare esclusivamente ad autobus e ciclisti (basta semplicemente osservare quanto sia macroscopica l’incoerenza dei comportamenti dei succitati signori con la parola ecologia, per capire l’assoluta improbabilità della “sparata”). O quella resa pubblica in uno dei primi consigli comunali di questa legislatura dal consigliere Degodenz, secondo la quale la ragione della bretella starebbe nell’imminente completamento della direttissima Lavis – Molina di Fiemme. In verità, ammesso che la P.A.T. voglia svenarsi per portarlo a compimento, passeranno come minimo decenni prima che quel collegamento veloce si concretizzi e che dunque abbia senso il segmento fondovalle-statale. E pretestuosa è pure la costituzione di quella sbilanciata commissione tecnica ad hoc, non a caso insistentemente voluta dalla minoranza consiliare, per cercare una soluzione progettuale equa ed accettabile. Perché anche se l’interesse per quella strada è stato artatamente spartito al 50% tra Lovi e Conchi, quella strada ha un unico scopo, che non interessa affatto Tesero, bensì solo Cavalese. E il peso politico di quella commissione paritetica a parole, che paritetica non è nella sostanza, è tutto sbilanciato a favore del capoluogo fiemmese e propende verso una soluzione a costo zero per Cavalese. Tesero questo non lo può accettare! Se i Cavalesani, pro domo loro, ritengono quella strada necessaria o addirittura strategica, usino e sciupino il loro e non il nostro territorio. Lei, signor Sindaco, difenda senza tentennamenti la volontà dei suoi concittadini. Il 16/05/2010 chi si recò alle urne votò implicitamente anche a favore o contro quell’opera. Vincendo lei, vinsero di conseguenza i contrari a quella strada! Non si tradisca quindi il risultato di quell’improprio ma autentico referendum. La maggioranza consiliare che lei presiede ha i numeri per imporre, contro ogni ingerenza esterna, quella volontà popolare; la si rispetti e, al cospetto del potere politico provinciale (guarda caso qui rappresentato da un membro dell’anzidetta cricca), si abbia il coraggio di sostenerla pienamente. Che la Giunta, almeno su questa questione, sia univoca! Lo chiede la maggioranza dei cittadini che l’ha eletta, pretendendo, quale contropartita, discontinuità nell’azione amministrativa. Non è ammissibile che gli sconfitti dettino ancora legge come se nel Palazzo, da quella domenica di maggio, nulla fosse cambiato. A.D.

INCANTO NOTTURNO

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Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

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Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

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foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

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Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

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Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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MINU

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