10/05/11

VAPORE ACQUEO E FORCHETTE BIODEGRADABILI









A Tesero, da piazza Battisti in su sin oltre la chiesa di san Leonardo, da qualche tempo, verso le sette del mattino, chi ha ancora il senso dell’olfatto integro e a quell’ora non è già preda dei fumi dell’alcol, aprendo le finestre sente un caratteristico odore dolciastro.
Il fastidioso e venefico puzzo perdura per ore e, a seconda delle correnti d’aria, lo si coglie in luoghi e orari diversi (finanche nel centro del vicino Panchià). Proviene dell’asfaltificio Misconel di Lago. Da quel sito industriale, quasi ogni giorno, si alza una colonna di fumo di centinaia di metri che invade i paesi e le campagne soprastanti.
Il fatto non è una novità e già oltre 30 anni fa la questione approdò in consiglio comunale. Il compianto consigliere Gianantonio Piazzi, dai banchi dell’opposizione, ne fece a lungo il suo cavallo di battaglia. Ma, grazie alla nota vis amministrativa teserana, in perfetto stile cònco, quella lunga battaglia a tutela della salute pubblica finì in una bolla di sapone.
Un paio d’anni fa a Ziano si tenne uno stage sulla certificazione ISO di alcune tra le più importanti realtà produttive fiemmesi. Tra le altre, con giusta enfasi e in powerpoint, la citata Misconel magnificò la sua grande attenzione all’ambiente sottolineando che le emissioni derivate dalle colate bituminose dei suoi impianti si sostanziavano, come peraltro ben indicato e ben visibile da chi percorre la Fondovalle, in semplice VAPORE ACQUEO.
Su queste pagine abbiamo abbondantemente scritto del leit-motiv escogitato dai “venditori d’immagine” per caratterizzare la prossima imminente edizione dei mondiali di sci nordico: l’eco-viabilità. Tutto in questa valle sarà presto eco-qualcosa. Ad ogni parola di uso corrente tra non molto si anteporrà il prefisso eco, dalla A alla Z, passando per termini noti e meno noti come le eco-balle e le eco-stronzate! Non abbiamo scampo perché, lo si voglia o no, siamo in una Valle Viva, silenziosa e tranquilla, dall’eco-aria purissima, zeppa di eco-adulti a piedi, in bici e in monopattino, di diligenti eco-bambini ordinati in fila per due nel nuovo fiammante eco-piedi-bus scolastico e di eco-calessi colorati, trainati da simpatici eco-cavallini biondi, traboccanti di eco-turisti gaudenti… L’ultima chicca, tratta da questo inesauribile filone immaginifico, arriva nientemeno che dalla recente sagra di Lago, ove, a cura dell’Amministrazione comunale, domenica scorsa è stato distribuito un volantino promozionante le eco-feste. D’ora in poi, grazie a questa bella trovata, ogni Waldfest sarà certificata e i festaioli potranno inforchettare lucaniche e polenta in perfetta tranquillità di coscienza. Adesso sì che siamo davvero a posto. Un brava! di cuore a tutta l’Amministrazione comunale.
Nella società dello spettacolo l’immagine è la sostanza e la realtà non conta. Vittime della propaganda e della parola profusa in quantità industriale, inebetiti e presi da giochi di specchi e di specchietti, siamo costantemente confusi tra vero e virtuale, tanto che nemmeno la tangibilità dei fatti e delle cose riesce a correggere questa nostra errata impressione. Almeno così i venditori d’immagine credono o sperano sia.
Per costoro l’importante è che l’immagine, attraverso i media, passi e ottenga il massimo risalto, mentre non pretendono affatto che l’impegno collettivo, richiesto per dare a quella stessa immagine un minimo di concretezza, superi la soglia del virtuale.
Far girare tre autobus a idrogeno ci sta bene, anzi ci sta benissimo (tanto paga Pantalone), purché su quei medesimi autobus non ci si debba anche salire e si possa continuare a scorrazzare col proprio PKW come o più di prima. In somma e in conclusione, virtualmente (e alla nostra incerta consapevolezza tanto basta), Fiemme è un Eden che giorno dopo giorno amministratori e imprenditori, filantropicamente, fanno a gara per migliorare… e la bella favoletta, che a puntate, da oltre vent’anni a questa parte, ci viene raccontata, continua.
Ma venerdì prossimo presso il teatro comunale di Tesero, dove tutti, c’è da scommettere, arriveranno a bordo di un eco-piedi-bus comunale o di un eco-pullman a idrogeno, ciò che importerà veramente agli anzidetti venditori sarà capire se la Giunta comunale si sarà finalmente convinta della necessità di fare quella nuova strada immolando altra parte di territorio alle ruspe prima e all’asfalto perenne poi. Al netto delle immagini e delle eco-favole questa è la sola verità che residua.

A.D.

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