24/04/11

IL CAVALLO DI TROIA




Condividiamo in tutto e per tutto quanto scrive sull’ultimo periodico del Comune l’assessore Alberto Carpella in merito al prospettato collegamento tra la strada di fondovalle e la statale 48. Esatta l’analisi della questione e perfetti gli auspici conclusivi. E allora? E allora, poiché il suo asserito è logico e ogni amministratore dovrebbe agire in base a principi logici e non a pressioni truffaldine, se la sua, come sperabile, è l’opinione di tutta la Giunta comunale, rimane una sola cosa da fare: ribadire il No grazie alla Giunta provinciale. Ma gira voce che all’interno della giunta comunale teserana ci sia un cavallo di troia, attraverso il quale un noto signore, che fu per oltre vent’anni il suggeritore principe delle politiche amministrative di Tesero, stia tirando l’esecutivo verso un Sì. Quel cavallo di troia (se effettivamente esistente) va assolutamente dissuaso e fatto ragionare. In verità avremmo anche potuto aspettarcelo che una lista raffazzonata alla bell'e meglio, un mese innanzi al voto, non fosse sufficientemente coesa per portare avanti unitariamente una linea politica di rottura col passato, o, quantomeno, di discontinuità. Ma che proprio sul principale e caratterizzante impegno assunto in campagna elettorale potesse avere ripensamenti, non lo credevamo.
A quel cavallo di troia (se effettivamente esistente) ci sentiamo di dire quanto segue.
Caro cavallo di troia, non dovevi farci questa! Bastava dirlo che non avevi il coraggio necessario per difendere la volontà popolare. Inimmaginabile davvero che l’atto di resistenza, per il quale fosti fiduciato (insieme ai tuoi compagni d’avventura) con quel voto di maggio, sarebbe così rapidamente finito. Dovevi dirlo prima che di fronte alle scontate pressioni della triade Gilmozzi, Degodenz, Comune di Cavalese avresti calato le braghe senza alcuna resistenza. A cosa servì votarti? Non pretendevamo nulla di più di un no al collegamento stradale Fondovalle-Statale via Milón. Sappiamo benissimo quanta sia la forza ricattatoria di quella triade e, proprio per questo, avremmo soprasseduto a tutti quegli impegni elettorali che a fine legislatura eventualmente non saresti stato capace di portare a compimento. Al bio-digestore, alla seconda centrale idroelettrica sul rio Stava. Soprattutto alla riqualificazione di piazza Tombon.
A questo proposito, se un merito va riconosciuto alla precedente Amministrazione è proprio quello di aver prospettato (con tanto di concorso d’idee) la sistemazione di quell’area centrale del paese. Forse se quella riqualificazione fosse stata prontamente finanziata dalla P.A.T. si sarebbe potuto tamponare l’emorragia di attività commerciali che, una dietro l’altra, stanno scappando verso Cavalese e riducendo il paese a dormitorio e rifugio peccatorum di ubriachi. Invece, grazie all’anzidetto Signore siamo alle solite. Altri denari pubblici si intendono sperperare per costruire un’inutile arteria (per noi) su quel di Tesero ad uso e consumo esclusivo di Cavalese e altri denari ancora sono già stati dirottati in quel di Lago per creare altra spesa improduttiva e conseguentemente altro deficit a venire per le casse del nostro Comune.
Caro cavallo di troia, non è ascoltando artigiani e commercianti (come farai prossimamente) che te ne puoi lavare le mani. Ma chi sono costoro? In base a qual principio ritieni che essi abbiano più peso della volontà popolare espressa quel 16/05/2010? Chi ti investì, con quel voto, dell’onere e dell’onore di decidere? E allora? Credi che così facendo il voto popolare (quello della maggioranza della popolazione, non quello di 15 commercianti e 7 artigiani che, per inciso, verosimilmente non ti votarono neppure) possa considerarsi difeso e tutelato? E no, caro cavallo di troia. Per agire in maniera siffatta bastavano i signori che il 16/05/2010 il popolo mandò a casa.
Speriamo che quella voce di cui dicevamo all’inizio sia del tutto infondata, che non esista alcun cavallo di troia dentro alla giunta comunale e che l’esecutivo persegua unitariamente e con fermezza ciò che a suo tempo promise. Ma se, per suprema sciagura, quel cavallo di troia ci fosse davvero gli diciamo ancora una cosa: non credere che l’assenso scontato a fare quella strada, che otterrai da artigiani e commercianti in occasione di quell’assemblea, possa garantirti l’impunità.

L’Orco

1 commento:

  1. Giusto per orientarci, anche quel tecnico che si è preso l'impegno dei lavori di sistemazione delle piste di lago, incassando "spesa improduttiva", sarebbe un "cavallo di troia"?

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