24/10/10

IL TRAMPOLINO


In verità, in verità vi dico, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un tributarista o un architetto facciano qualcosa per il bene pubblico. Ma tant’è, oggi comunque tutti alle urne. Piccoli politici crescono. Un’ondata di candidati mai vista prima. Perlopiù dilettanti allo sbaraglio, folgorati sulla via di Cavalese dal fascino indiscreto del potere. I cattivi maestri, romani e trentini, hanno fatto scuola, e che squola! Basta buttarsi, senza timore, sorridenti e ben vestiti, portare bene la cravatta e stamparsi un bel “santino”. Quando si dice la società dello spettacolo. L’importante è avere una piccola carica, o una piccola ex carica, da porre in calce alla foto ritoccata e voilà…
Dopo gli sballi e la discoteca i trenta-quarantenni logorati da overdose di sesso e aperol-spritz, hanno deciso in massa di occuparsi della cosa pubblica. Che la vita non sia solo egotismo e godimento, ma anche “missione”. E allora avanti tutta, al servizio del prossimo. Un po’ di carità non guasta.
La messe di patinati che ci hanno ingorgato la cassetta postale sconcerta. C’è gente che ha avuto il coraggio di dichiarare più di cinquanta partecipazioni associative. Persino Freud avrebbe difficoltà a capire quali intrecci traumatici abbiano generato tanta sofferenza psichica. Probabilmente però il trauma vero di tutti questi candidati amministratori origina dalla sovraesposizione televisiva. Vent’anni di regime pluto-tele-cratico hanno modificato antropologicamente l’identikit del politico italico, anche, o forse soprattutto, nella nordica fantasmagorica Fiemme. Pochi contenuti, sicumera, arroganza, loquacità. Sfoggio impudico di dubbie qualità, oltre che di improbabili professioni. La più bizzarra capitataci sott’occhio è quella di interior designer. Quasi scomparse invece quelle di un tempo. Pochi boscaioli, pochissimi spazzini, nessun becchino.
D’accordo, nella scalata all’empireo del potere la professione ha peso. Però quel che serve davvero è il programma. E qui la scelta si fa ardua. Ognuno con il proprio, ma tutti con lo stesso. In questa campagna elettorale comprensoriale hanno impazzato gli hospice, cioè le case di degenza post-ospedaliera. Ma anche l’ambiente. Ma anche la mobilità: Transdolomites, ma anche Metroland. Ma anche le politiche giovanili. Costruire una casa per ogni nuovo laureato di Fiemme! anche questo qualcuno ha promesso di fare...
Oggi uscirà il nuovo Reggitore di Fiemme. Sarà probabilmente Cappelletto a spuntarla. Non a caso è il meglio vestito. Sarà l’espressione della volontà popolare. La volontà popolare, certo… Spiace solo constatare che questa volontà popolare abbia preso lucciole per lanterne. La presunta maggior autonomia concessa dalla P.A.T. tramite questa delega alla C.d.V. è in realtà un cavallo di troia. Nient’altro che la longa manus della stessa Provincia. Da domani, finiti i sogni di gloria dei tributaristi e degli interior designer e smaltita la sbornia mediatica dei peones, la nuova giunta Cappelletto comincerà a lavorare per il principe Dellai e il suo scudiero Gilmozzi. Al Principe non occorrerà più mediare con 11 municipalità, gli basterà ammiccare al presidente del nuovo ente e alla sua giunta, promettendogli riconoscenza e appoggio quando tra un paio d’anni questo manipolo di benefattori tenterà la fortuna di acchiappare una poltrona in Provincia. E così, da domani, la resistenza dell’amministrazione di Tesero avverso la nuova bretella stradale si farà ancora più dura e anche la stupida volontà popolare capirà quanta autonomia in più avremo davvero a disposizione.

Temistocle Gianardon

1 commento:

  1. Condivido in pieno il testo; vorrei aggiungere che per qualcuno il fatto di candidarsi lo prende come un atto di volontariato, come un favore che fa alla "comunità di valle"... Purtroppo alcuni di loro saranno pure eletti e così si troveranno seduti sulla loro carega tanto ambita a dover prendere decisioni, a volte che rigurdano interessi di milioni di euro al colpo! Spero che almeno allora si rendano conto che un bel santino e un bel vestito non saranno più sufficienti per motivare la loro scelta e che si chiedano pure se le loro capacità siano veramente all'altezza del posto che stanno occupando. La cosa triste è che molti oggi voteranno l'amico, il più simpatico, quello più elegante, quello che parla meglio, il più figo o la più gnocca... Ma chi voterà il più capace, onesto, incorruttibile... Tutti si giustificheranno dicendo "ma come si fa a saperlo"?... Se una è carina almeno lo si vede eccome! Eppure esistono tanti sintomi per capire la rettitudine di una persona senza neccessariamente una laurea in psicologia. Basterebbe aprire la mente ed il cuore per capire se veramente ste persone che oggi andranno a scaldare ste quasi 30 careghe vogliono bene alla nostra Valle o se pensano solo ai loro giochi di potere ed ai loro interessi economici...

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