16/08/10

TESERO, VERSO IL 2012 SERENAMENTE


Il clima è impazzito, non ci piove. Anzi, ci piove eccome e, alternativamente, fa pure un caldo boia. Le mezze stagioni non ci sono più. Le variazioni meteo non hanno più gradualità. Si passa, ad ogni latitudine, dal diluvio universale alla siccità nel giro di un amen. Insomma non siamo messi bene. Ma l’importante, come osservava recentemente Beppe Grillo, è vivere come se nulla fosse, tranquillamente, inconsapevolmente. La Protezione Civile avrebbe una cosa molto importante da fare: prima ancora di accorrere, sempre più frequentemente, sui luoghi dei nuovi disastri, dovrebbe educare, educare ed ancora educare. Far capire che tutto si tiene. Che nuovo inurbamento, nuova cementificazione, nuove strade e l’iper-mobilità che ne consegue, sono la principale causa di ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi. Dal Pakistan (terzo mondo) alla Russia (secondo mondo), dalla Germania (primissimo mondo) alla Polonia (primo mondo), dalla Calabria (? mondo) all’Altopiano di Piné (primo mondo)… Siccome però nuovo inurbamento, nuova cementificazione, nuove strade e iper-mobilità sono i presupposti di questo sistema socio-economico che non vuole assolutamente riformarsi, la Protezione Civile, che fa parte di questo sistema, ben se ne guarda dall’intraprendere quell’auspicata azione educativa. Insomma, ridendo e scherzando, siamo alla resa dei conti e, Cicap o non Cicap il 2012 si sta avvicinando. La fine del mondo è alle porte e nessuno vuole farsi prendere di sorpresa...
C’è reticenza, ovviamente. D'altronde l’ Autorità è tenuta al segreto d’ufficio. Ma la cosa è ormai di pubblico dominio. Lo sanno anche i sassi. I segni che precedono il suono delle 7 trombe e la riunificazione delle 7 chiese si stanno rincorrendo sempre più velocemente. Dunque anche a Tesero, consci dell’ineluttabilità dell’Evento, ci si sta preparando, ma senza troppi affanni, addirittura con serenità, perché il paese delle Corte e dei Presepi ha un asso nella manica. Un amuleto che lo proteggerà, anzi, una croce. La grande croce azzurra dei Piani da Fia, eretta alcuni anni orsono a presidio del borgo. Quando i 7 sigilli si apriranno, le 7 trombe squilleranno e i 4 cavalieri dell’Apocalisse nell’alto dei cieli sorvoleranno il Pianeta, nel supremo momento del dies irae, quel segno, fatto issare con prodigiosa preveggenza da alcune pie donne del luogo, garantirà l’intangibilità del nostro territorio!
Ma della croce c’è chi si fida e chi no, perciò, sinergicamente, iniziative scaramantiche o propiziatorie finalizzate a limitare i danni, comunque possibili, si susseguono. Ricordiamo brevemente le due più recenti.
Sabato 14/08/2010. Gli Astrofili Fiemme guidati dall’insuperabile Mario Vinante (unico astrofilo al mondo autorizzato a “darghe del ti” a mostri sacri dell’astrofisica quali Margherita Hack o Umberto Guidoni) si ritrovavano per l’ennesima volta in quel di Pampeago a rimirar… la pioggia. Ora, poiché a memoria d’uomo le serate osservative del Gruppo sono sempre iniziate, trascorse e finite a tarallucci e vin brulé per mancanza di… firmamento, gli ingenui si potrebbero chiedere come mai puntualmente il maltempo ci si metta di traverso. La risposta è semplice: il presidentissimo sa già tutto. Sì, proprio lui, che appena qualche giorno fa “firmò” l’ennesima serata Cicap dall’inequivocabile titolo 2012, Mai dire Maya… Lui, altro che no, sa perfettamente che la Fine avverrà, come da tempo annunciato, proprio il 22 dicembre 2012. Perciò, con la previdenza e la sagacia dei grandi capipopolo, si sta preparando. Essendo egli, tra l’altro, un tuttologo di fama, conosce esattamente e con grande anticipo la situazione meteorologica annuale e quindi da qualche anno predispone i calendari delle serate osservative proprio nei giorni di pioggia sicura. "E' pazzo!" penserà qualcuno. Macché! E' un genio! Infatti quando il firmamento imploderà, il suo gruppo, grazie alla croce azzurra dei Piani da Fia, rimarrà l’unica associazione astrofila del globo e a quel punto, senza più stelle da rimirare non potrà far altro che far puntare i telescopi verso le nuvole cariche d’acqua e le saette temporalesche, che sovrasteranno l’unico pezzo di cielo rimasto sulla Terra, quello di Tesero.
Domenica 15/08/2010. La direzione del coro Genzianella, nonostante le previsioni da bollino rosso di Meteo Trentino annunciate già il sabato innanzi, anziché annullarlo confermava inopinatamente l’appuntamento canoro outdoor ai piedi della montagna di Tesero da tempo in calendario per le celebrazioni del 60° di fondazione. Un azzardo del tutto inusuale e razionalmente inspiegabile. Ma tant’è. Così, tra folgori, tuoni assordanti e biblici scrosci d’acqua, letteralmente immersi nella tempesta, zuppi d’acqua oltre ogni dire, gli stoici coristi, fantozzianamente, si esibivano, all'alba di Ferragosto, al cospetto di un pubblico assonnato e stranito sui pascoli di Pampeago.
Purtroppo, causa le fittissime calaverne, non fu possibile calcolare con esattezza il numero degli spettatori presenti all’antelucana performance vocale. In paese, domenica sera, si vociferava fossero stati circa 7.
L’apparente difficile interpretazione di questo secondo episodio non induca in confusione i lettori. Tutto è ormai chiaro. Come si spiegherebbero altrimenti la masochistica, gratuita abnegazione di cantanti e uditori e quel ricorrente e inquietante numero 7, se non come segno ulteriore dell’imminente fine dei Tempi e del successivo Giudizio Universale?

A.D.

2 commenti:

  1. Il signor A.D. il 15 di agosto alle 6,30 a Pampeago non l' ho visto(!!)fra i 7 eroici spettatori del concerto che non c'era. Io SI c'ero!!!!!Di tutto il coro che intelligentemente stava sotto le coperte IO solo cantavo come un ALPINO indefessamente da vero italiano e patriota sotto tuoni fulmini e saette.Portando in alto la fama del coro GENZIANELLA per i secoli futuri. VIVA L' ITALIA (e le italiane)

    Alpino Zanon Franco Battagione Bassano 6° alpini

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  2. Per dovere di cronaca la direzione (musicale) cui fa riferimento Ario, responsabile del clamoroso flop sono io. Sono stato io ad incoraggiare la direzione, quella vera, ad andare avanti con l'operazione "Concerto mattutino" nonostante si sia annullata anche la "Tonda del Danilo" per problemi meteo. Bravo pirla! Mi si dirà. Grazie! Rispondo io. Non mi ero accorto di averla combinata così grossa. Che stia ammalandomi anch'io di teseranità?

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