07/08/10

SI PUÒ FARE!


Trent’anni o giù di lì non sono uno scherzo. Era stato il buon Fabio Caràn (classe 1928) a “inventarsele” le Corte. Lui era un appassionato miniaturista. Spettacolare ed indimenticabile la sua ricostruzione della stazione ferroviaria di Lago. Un giorno, fantasticando, decise di cambiar scala, passando dalla 1:100 alla 1:1, e di allestire in grandezza naturale e con personaggi autentici uno scorcio del tempo che fu, riproducendo un tipico momento di convivialità. Così, tanto per trascorrere in maniera diversa una serata di mezza estate con gli amici. Detto, fatto. Riassettò lo spazio antistante un tabià, lo addobbò con qualche vaso di fiori, raggruppò alcuni “veci” contradaioli, (all’epoca più o meno sessantenni: ’l Pierin Margétta, l’Onorio Bàmbol, ’l Rosario Marècol, ’l Güstele Prèssa) attorno ad una tavola imbandita di polenta, lüganeghe e vino rosso. E, al passaggio della gara serale, denominata impropriamente le Corte de Tieser, mentre gli astanti banchettavano e il Bàmbol con il bicchiere alzato incitava i corridori, in un cantone della scena il Güstele iniziava a dilettarsi con la sua inseparabile fisarmonica. Nacquero in questo modo, semplicemente, nel 1983, le Corte. Senza alcuna pretenziosità. Poi, nel pieno rispetto dello stile teserano, vi fu la rielaborazione ad uso e consumo turistico. La spontaneità originaria fu soppiantata dalla voglia di primazia. A quell’estemporaneo virtuoso ritrovo di via Peròs si aggiunsero altri scorci con altri personaggi viepiù meno autentici. La gara podistica passò in secondo piano a beneficio di quella tra gli allestitori: “Turista, turista cortese dimmi chi è la “Corte” più bella di questo paese?...” L’Organizzazione (oggi costituita in Comitato) prevaricò la semplice improvvisazione e la fama, ben promozionata, di quell’iniziativa oltrepassò i confini del borgo. Insomma quelle corte che in realtà non erano corte, ma semplicemente scorci di paese antico allestiti con dubbia filologia, divennero per antonomasia “Le Corte”.
Trent’anni, dicevamo. Il tempo è il tempo, non lo si ferma. Il buon Fabio Caràn “da agnorus” non c’è più e, come qui scrivevamo qualche anno fa, la riproposizione segna il passo, sa di stantio, di rancido. Ci vorrebbe un colpo di genio, che riabilitasse la messinscena e sconfessasse il malevolo giudizio di chi scrive che non da oggi considera insincero, posticcio e plastificato l’attuale fervore organizzativo. Che fare, dunque? Orbene, visto che allestire una “corte” costa denaro, tempo, finanche fantasia, perché non approfittarne? Perché già alle 7 dell’indomani di quella studiata rappresentazione disfare il bello predisposto la sera innanzi? Perché trasformare ipso facto in legna da ardere betulle e abeti sistemati nelle “corte” la mattina precedente? Vogliamo rivitalizzare il nucleo storico del nostro paese? A chiacchiere sì. Forza allora! Ecco la proposta. Chiudiamo al traffico per 15 giorni il Centro. Dal 1° agosto a Ferragosto al suo interno autorizziamo la mobilità motorizzata ai soli autoveicoli di servizio e di rifornimento a negozi ed esercizi pubblici. Riserviamo lo spazio ai pedoni, locali e forestieri. Uniamoci ai turisti a caccia di sapori veri, di odori di fieno e di latte appena munto, di paesani in grembiule blu col bavaröl e di donne col fazzoletto al brenzo. Facciamo sì che la promiscuità culturale possa davvero agire e permeare di saperi antichi anche i giovani del paese. Che lo speziale Fortunato con il suo cappello di feltro e la sua inseparabile sigaretta possa incontrare i curiosi e confidargli le ricette di liquori d’erbe e i medicamenti naturali de la nona Checa per qualche giorno almeno. Che quel miscuglio “bastardo” di paesani e freschèri possa far bene ad entrambi disintossicandoli per qualche giorno dal logorio della vita moderna come una sana e prolungata sorsata di Cynar. Finalmente senza rumori d’auto, a spasso per il paese, senza l’assillo o la ressa per la consumazione di una fortagia o di un piatto di canederli. Semplicemente a spasso, accompagnati dalla sola colonna sonora prodotta dalle parole della gente di nuovo assennate, guarite dal ritrovato ritmo naturale, dalle campane e dal calpestio delle scarpe sui bolognini. Quindici giorni e quindici notti non sono un’era geologica. Si può fare! Se qualcuno di quei giovani zelanti del Comitato ci crede veramente che si metta d’impegno e cerchi di allungare questo “tuffo” per un po’ più di una misera sera d’agosto.

Ario Dannati

4 commenti:

  1. Per prima cosa mi preme sinceramente dirti che sono contento che tu abbia ripreso questa attivita giornalistica - cronistica - opinionistica. Questo non perchè sia d'accordo con le tue elucubrazioni, ma perchè trovo positivo l'impegno e il coraggio che hai nel metterci sempre la faccia nel dire ciò che pensi. Argomenti diffici, scottanti, analizzati alla tua maniera - molte volte con toni e modi sopra le righe - ma coraggiosamente sostenuti da analisi a volte anche lineari. In questi anni avrei voluto molte entrare in dialago su questo tuo blog, ma la posizione di amministratore mi ha sempre fatto propendere per discutere le varie problematiche nelle sedi istituzionali. Ora però che non siedo più sulle famose "poltrone" mi prenderò la libertà di collaborare, quando possibile, nel sostenere questo dialogo da "carbonai", che nessuno sostiene, apparte i soliti che hai ringraziato prima della pausa pre elettorale, ma che tutti conoscono come fonte di ispirazione per le discussioni pre e dopo bar. E in questo caso, ma non sarà sempre così, ti dico che il post "si puo' fare" contiene una proposta interessante e perseguibile. L'importante però è che una volta attivata o progettata tu non ti rimangi la parola scagliandoti contro al solito eccesso di noi conchi nel turisticizzare sempre le varie idee e le varie iniziative. Io ne so qualcosa avendo ben presenti tutte le pagine che hai scritto ironizzando sull'attività e sulle disavventure dell'associazione dei Presepi di cui sono ancora Pres. Ma questo è un altro discorso e ne parleremo a tempo debito. Il tema della vivibilità del paese è sempre stato un argomento difficile e scottante e le iniziative intraprese per dare qualità a questa tematica sono state a volte anche profondamente osteggiate e criticate. Ne è un esempio concreto la "viabilità" che personalmente ho seguito e di cui mi sono sempre preso la totale resposnsabilità. Nessuno di noi ha la bacchetta magica e la nostra povera cultura prestata alla politica ci fa ovviamente ottenere degli ovvi risultati correlati. Su questo argomento avrei pagine e pagine da scrivere e prima o poi mi dedicherò per farti pervenire un mio pensiero. Per quanto riguarda la manifestazione delle corti di quest'anno ho apprezzato in maniera particolare l'attenzione e l'organizzazione e non mancherò, da privato cittadino, di inoltrare due righe di complimenti al comitato e se mi permetterai di allegare la tua proposta. Come si dice - per puntare a qualche miglioramento bisogna mirare in alto - e questa tua proposta è sicuramente molto ambiziosa. Avremo comunque maniera di risentirci. Walter

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  2. Walter sei un buffone......

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  3. Vorrei telegraficamente rallegrarmi per il commento lasciato da walter, non tanto per il contenuto in se (non son d'accordo, per puro esempio, sul fatto che certe discussioni si debbano portare avanti solo in sede istituzionale), ma per la disponibilità al calarsi nello spirito del blog. Che i commenti siano numerosi dunque!

    Mi rattristo invece per la facile e ridicola risposta di Anonimo.

    Vorrei poi velocemente spezzare una lancia a favore del comitato corte. La manifestazione non sarà ancora di gradimento ad ario e all'orco, e miglioramenti se ne possono sempre realizzare, ma direi che i passi avanti fatti negli ultimi anni sono un dato di fatto, e dovrebbero servire da catalizzatore per nuove iniziative, tra le quali l'ambiziosa proposta di ario. Idea che potrebbe essere magari rivista, per iniziare, scopiazzando un po' dai tanto furbi cavalesani, rendendola più estesa (a tutto il centro), limitandone la validità alla sera e magari ai weekend, in modo da evitare anche la presenza di una gran parte dei mezzi di carico/scarico, ma estendendone la durata per più di 15 giorni.

    saluti,
    lorenzo

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  4. ps: a proposito, perché non cominciare con un'iniziativa simile proprio in occasione dei prossimi presepi?

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