28/08/10

IL CANCRO DELLA PRESUNZIONE


Sono passati nove mesi dalla tragedia che colpì Jerago con Orago, il piccolo paese nel varesotto, dove un esperimento scientifico diede il via ad un’ecatombe di dimensioni bibliche. Cinquemila persone perirono a causa del farmaco Epimedinenin, che prometteva di diffondere il seme della Verità estirpando il cancro della menzogna. Un fallimento. La casa farmaceutica Karkinos venne indagata per omicidio colposo e il famosissimo luminare M. Zeppola, inventore del farmaco, arrestato nelle 24 ore successive. Una tragedia per il mondo medico. Il mese scorso il luminare (Zeppola, ndr) è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari ed ha deciso di portare a termine lo sviluppo di un nuovo farmaco: ESTHLOSIN.
“Una versione dell’Epimedinenin a cui sono state apportate migliorie radicali, la soluzione per curare il grave cancro che affligge la società d’oggi, la Presunzione. L’Esthlosin porterà ad un mondo migliore, fatto di ottimismo.”
Il 17 Luglio del 2010 la rivista Fidati pubblica un’intervista in esclusiva risalente ai giorni successivi allo scarceramento di Zeppola. Intanto incalza il boom di suicidi dovuti alla presa di coscienza nelle nuove generazioni a causa del farmaco.
Le ScimmieUrlatrici sono onorate di proporvi un estratto dell’intervista.

Dr. Zeppola, oggi lei torna ad essere un uomo libero. Cosa si sente di dire riguardo la sua permanenza dietro le sbarre?
E’ stata un’esperienza che ha fortificato le mie convinzioni e stimolato il mio genio inventivo.
Cosa vuole dire ai familiari delle vittime di Jerago con Orago?
Voglio solamente dire che in realtà non mi son mai sentito colpevole. Ho ucciso più di cinquemila uomini con il mio farmaco, ma in realtà ho solo dimostrato la vera essenza della natura umana, ossia la tendenza a mentire per facilitarsi in quella lotta quotidiana che è la vita.
Nessun pentimento?
Nessuno.
Quale è stato il motivo per cui lo stato italiano ha deciso di concederle gli arresti domiciliari nonostante l’ecatombe che lei ha provocato?
E’ tutto molto semplice. Nei vari processi in cui mi sono presentato ho sempre sostenuto la mia innocenza, imputando la colpa non al mio farmaco quanto alla natura perversa e imperfetta della specie umana. Ho lottato per avere una possibilità per redimermi e per dimostrare al mondo che le mie conoscenze in campo medico possono ancora essere fondamentali per la contribuizione al miglioramento dei rapporti sociali tra gli uomini.
Come si poteva evitare questa catastrofe?
Un eccipiente. Durante questi mesi mi sono convinto del fatto che modificando un eccipiente dell’Epimedinenin si poteva seriamente arrivare ad un risultato che non portasse ad una guerra omnia contra omnes, ma che al contrario aiutasse gli uomini ad ottenere una sana e pacifica accettazione dei propri mezzi e delle proprie capacità.
Intende dire che durante la sua permanenza in carcere non ha smesso di lavorare?
Durante i momenti dedicati alle visite dei familiari ho avuto modo di entrare in contatto con alcuni membri del mio staff medico che per merito del pool di avvocati della Karkinos SA non sono finiti dietro una cella, anche se lo avrebbero meritato quanto me (M. Taylor e L. R. Heginbotham, ndr).
Cosa vi siete detti durante queste conversazioni?
In questi comizi vis à vis e cornetta telefonica in mano abbiamo avuto modo di riflettere sui grandi difetti insiti nel cervello umano. Ci siamo resi conto che per realizzare un progetto di tali dimensioni, come era quello dell’Epimedinenin, bisognava compiere piccoli passi. Lavorare sul singolo. Portare l’uomo ad ammettere prima di tutto la verità su se stesso. Portarlo a non aver paura di analizzare la propria mente e giungere alla conoscenza delle proprie capacità. Un cammino breve e indolore verso l’autocoscienza.
L’Epimedinenin ambiva ad inibire l’istinto di mentire ed è stato un fallimento. Vi siete resi conto che estirpare il cancro della menzogna era un’impresa irrealizzabile. Su quale altro male avete incentrato le vostre ricerche mediche?
Esiste un altro male che in questa società si autoriproduce e autoalimenta ininterrottamente. E’ il cancro della presunzione. Persone che passano la vita a mentirsi, convincendosi di possedere doti innate. La maggior parte delle volte si confrontano con altrettanti malati afflitti dallo stesso male, sfociando in conversazioni dove ognuno ascolta, stima ed elogia se stesso. Il sopravvalutarsi porta ad azioni che danneggiano fortemente gli equilibri sociali. Pensi ad un mondo dove tutti sono convinti che la propria opinione possa apportare un contributo positivo o dove tutto ciò che si fa debba essere considerato valido. La presunzione umana è riuscita a svalutare il mondo politico, accademico e artistico rendendoli accessibili a tutti e come logica conseguenza distruggendoli.
E’ in progetto quindi lo sviluppo di un nuovo farmaco?
Esattamente. Grazie a dei prestigiosissimi prestanome siamo riusciti ad ottenere un contratto con la Suicide Inc. di Baltimora che ha finanziato l’intero sviluppo dell’Esthlosin. Tra pochi giorni inizierà la distribuzione per ora solo nella provincia di Milano, in modo da constatare l’effetto che avrà sulla popolazione italiana.
Che influenza avrà sulle nuove generazioni?
Spero tragico. I giovani d’oggi sono gravemente affetti dal cancro della presunzione. La colpa non è direttamente loro, ma del sistema che si è sviluppato nel corso dei secoli a causa di questo male. Pensi al mondo universitario. Il famoso diritto allo studio ha fatto sì che persone con l’ignoranza nel DNA potessero pensare di diventare filologi, scrittori, medici, avvocati, inserendoli in un calderone che in realtà è solo un buco spaziotemporale in cui si ritarda il momento in cui si renderanno conto che le ambizioni che han deciso di inseguire sono soltanto sogni irrealizzabili. Inseriti in corsi di studio dove si trovano a frequentare altrettante persone che avvolte dalla loro mediocrità tendono ad incitare il prossimo ad inseguire i propri sogni solamente per aspettare che gli altri facciano lo stesso con loro. Stronzi che chiudendosi in un cerchio autoreferenziale creano un mondo dove ci si valuta secondo criteri imposti dallo stesso ambiente e che non hanno nessun valore oggettivo.
Però i giovani d’oggi sono curiosi, viaggiano, conoscono culture e si confrontano. Non crede?
Stronzate. I giovani che viaggiano in questi anni sono solo persone che cercano di vivere grandi esperienze, che la maggior parte delle volte non gli dovrebbero competere a causa delle loro ridotte capacità intellettive. Pensi ai progetti di scambio studentesco internazionali. Studenti che si ritrovano a passare sei mesi in un Paese straniero a spese dell’Unione Europea, convincendosi di essere i nuovi Cristoforo Colombo, per poi tornare nel proprio paesino da cui non si erano mai mossi e da cui la maggior parte delle volte non si muoveranno più, condannandosi volontariamente a raccontare quei sei mesi per il resto della loro vita. Sono la nuova generazione dei reduci di guerra, che passavano la loro vita a raccontare dei corpi degli amici raccolti sul campo di battaglia. Ora si raccontano le birre e le canne fumate in compagnia in una città all’estero dove alla fine succede la stessa merda che succede nella tua città ma hai la fortuna di viverla da esterno. Questo alimenta l’autostima che sfocia in presunzione. Nasce un momento in cui si sentono comunicatori. Guru. E per farlo si immergono nuovamente nella merda in cui nuotavano prima con la differenza che hanno una storia in più da raccontare. Persone da stupire. Bocche da spalancare.
E lei pensa che un farmaco possa evitare tutto questo?
Eviterà la presunzione. Il mondo dei giovani universitari era un esempio. Pensi al nuovo boom dei social network o dei blog. La possibilità di esprimere la propria opinione e condividerla con migliaia di utenti ha fatto sì che ci si sentisse in diritto di rendere pubblico il proprio pensiero con la presunzione di suscitare interesse. Persone che in un blog credono di deliziare i lettori scrivendo un pensiero partorito durante la cagata mattutina, ubriachi che si sentono Bukowsky perché hanno una tastiera e una lattina di birra in mano. Il tutto alimentato da altrettanti stronzi che godono nel vedere che il mondo si adegua alla loro piccolezza mentale. L’Esthlosin porterà ad un mondo migliore, fatto di ottimismo. Un mondo dove gli scrittori saranno veramente scrittori, gli artisti saranno numericamente meno degli appassionati d’arte e gli appassionati d’arte non si baseranno su ciò che è scritto su wikipedia. Un mondo dove avere un pensiero non significherà doverlo esprimere per forza. Un mondo dove l’ambizione non può essere un’idea. Un mondo dove fare un progetto non significa avere le doti per realizzarlo. Un mondo dove non sarà più un problema fare i lavori che l’opinione comune attuale ritiene poco nobili, dove studiare sarà una scelta di vita e non un obbligo, dove non esisterà più il proverbio delle braccia rubate all’agricoltura.
Dove verrà distribuito il nuovo farmaco?
L’Esthlosin verrà distribuito nella provincia di Milano a partire dal Venerdì 10 Settembre. A seguire nei quindici giorni successivi la distribuzione verrà estesa alle provincie di Cagliari, Catania, Bologna e Venezia. Per la fine dell’anno verrà coperta tutta la penisola.

Per approfondimenti sul tema, notizie sulle nuove case massaggio e gossip nero, comprate FIDATI.
by scimmieurlatrici.netsons.org


1 commento:

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