Esattamente tre anni fa, il 1° aprile 2007, apriva La Casa dell’Orco e partiva l’avventura di Ario e dei suoi dannati amici. Un cammino iniziato per caso e per divertimento. Poi, man mano che la conoscenza dell’ “abitazione” si diffondeva nella rete aumentò anche la frequentazione dei visitatori. Abbiamo registrato oltre 40 mila contatti dal 17 luglio 2007, giorno in cui entrò in funzione un contatore di entrate, con una crescita esponenziale negli ultimi mesi. A distanza di oltre mille giorni, che dire?
Che, forse, sarebbe stato tempo di “inventarsi” qualcosa di nuovo: l’idea che ci intrigava da un po’ era quella dell’intervista in video. Ma per questo ci sarebbe voluto un po’ di gente disposta a intervenire.
Poi, che aggiornare continuamente “il racconto paesano” non è agevole, specie se il confronto nel merito non viene (r)accolto e rilanciato dai lettori. Alle nostre provocazioni, come abbiamo più volte detto, non è quasi mai seguita reazione. Anche se la discussione sulle cose avrebbe dovuto proprio innescarsi attraverso solletichi o “scosse” più o meno intensi. C’è stato sì qualche rigurgito rabbioso a seguito di talune prese di posizione nei riguardi di un tale intoccabile, e basta.
Ma la più clamorosa evidenza negativa riscontrata in questo triennio di attività pubblicistica è stata la totale assenza di partecipazione al dibattito da parte del personale politico locale. Cosa che, più di ogni altra, non ci saremmo aspettati. Quasi che il coinvolgimento diretto degli “eletti” nel rapporto amministratore/amministrato fosse cosa insana e aborrevole e la disputa sulla cosa pubblica (cioè di tutti) prerogativa esclusiva degli inquilini temporanei del Palazzo.
Si dirà: “E cosa volevate? Mica è un obbligo istituzionale, per un consigliere o un assessore, intervenire su un blog!”. Certo che no. Ma, visto che lo strumento c’era e lo stava usando un numero crescente di lettori, perché un amministratore pubblico di una piccola comunità non avrebbe dovuto sentire opportuno, addirittura piacevole, di tanto in tanto, intervenire per informare o per replicare a qualche imprecisione?
Ci siamo fatti l’idea che ciò sia dipeso dal fatto che l’apertura democratica, cioè il coinvolgimento diretto della collettività all’elaborazione dei bisogni, all’analisi dei problemi e alle ragioni del fare o del non fare, faccia paura, sia un tabù. Non si svegli il can che dorme, per l’amor di dio!
E nell’esercizio del potere tutto ciò che necessita di un impegno culturale aggiuntivo si preferisce evitarlo. Questa è una regola antica e non scritta dell’ortodossia politica del paese, forse non solo del nostro. Tradizionalmente la prassi “democratica” prevede si facciano le liste, si voti, si elegga, e poi, in sedi separate, la parte eletta amministri e gli altri tacciano o mormorino, ma a distanza e quasi senza confronto. In verità, generalmente, un paio di assemblee pubbliche, durante una legislatura, si fanno. Ma la gente, in quelle occasioni così rare e impreviste, non essendo avvezza al confronto pubblico si sente in soggezione. Il timore dell’autorità costituita, per quanto vicina alle persone possa essere, è un fatto eliminabile solo attraverso un’insistita iterazione. Pertanto noi crediamo che il miglioramento dell’anzidetto rapporto amministrato/amministratore si possa realizzare solo se le occasioni di confronto (e di scontro) sono ripetute con più frequenza e senza obbligare chicchessia a “mettersi in gioco” a braccio, pubblicamente.
Ci eravamo convinti, strada facendo, che il blog possedesse proprio le caratteristiche ideali per poter garantire l’avvio di un vero confronto democratico: spazio per chi propone, esponendolo, un tema alla discussione e possibilità di riflessione e tempi adeguati di risposta per chi intende replicare. Credevamo sarebbe stato lo strumento più idoneo per destare, pian piano, le assonnate coscienze popolari. Eravamo fiduciosi, massimamente in questo momento pre-elettorale, che i nuovi candidati ne avrebbero approfittato. E invece, nisba. Ci eravamo soltanto illusi: non siamo riusciti a farlo funzionare. Ci dispiace. Il bilancio consuntivo è impietoso.
L’esercizio dialettico e il dibattito nel merito delle cose di Tesero è stato possibile, sostanzialmente, solo grazie agli interventi di 9 persone (nove): Evgeny, Ezio, Flavia, Franco e Teresa, Lorenzo, Marzio, Massimo, Settembrini. Obiettivamente un po’ troppo poco per poter continuare. La Casa dell’Orco con oggi dunque chiude. Chi vorrà potrà in ogni caso inviare interventi e scritti, che pubblicheremo con sollecitudine e resteranno a disposizione di chi, di tanto in tanto, nonostante l’evidenza dei fatti, vorrà ritornare su queste pagine. Saluti e grazie a tutti.
L’Orco
Che, forse, sarebbe stato tempo di “inventarsi” qualcosa di nuovo: l’idea che ci intrigava da un po’ era quella dell’intervista in video. Ma per questo ci sarebbe voluto un po’ di gente disposta a intervenire.
Poi, che aggiornare continuamente “il racconto paesano” non è agevole, specie se il confronto nel merito non viene (r)accolto e rilanciato dai lettori. Alle nostre provocazioni, come abbiamo più volte detto, non è quasi mai seguita reazione. Anche se la discussione sulle cose avrebbe dovuto proprio innescarsi attraverso solletichi o “scosse” più o meno intensi. C’è stato sì qualche rigurgito rabbioso a seguito di talune prese di posizione nei riguardi di un tale intoccabile, e basta.
Ma la più clamorosa evidenza negativa riscontrata in questo triennio di attività pubblicistica è stata la totale assenza di partecipazione al dibattito da parte del personale politico locale. Cosa che, più di ogni altra, non ci saremmo aspettati. Quasi che il coinvolgimento diretto degli “eletti” nel rapporto amministratore/amministrato fosse cosa insana e aborrevole e la disputa sulla cosa pubblica (cioè di tutti) prerogativa esclusiva degli inquilini temporanei del Palazzo.
Si dirà: “E cosa volevate? Mica è un obbligo istituzionale, per un consigliere o un assessore, intervenire su un blog!”. Certo che no. Ma, visto che lo strumento c’era e lo stava usando un numero crescente di lettori, perché un amministratore pubblico di una piccola comunità non avrebbe dovuto sentire opportuno, addirittura piacevole, di tanto in tanto, intervenire per informare o per replicare a qualche imprecisione?
Ci siamo fatti l’idea che ciò sia dipeso dal fatto che l’apertura democratica, cioè il coinvolgimento diretto della collettività all’elaborazione dei bisogni, all’analisi dei problemi e alle ragioni del fare o del non fare, faccia paura, sia un tabù. Non si svegli il can che dorme, per l’amor di dio!
E nell’esercizio del potere tutto ciò che necessita di un impegno culturale aggiuntivo si preferisce evitarlo. Questa è una regola antica e non scritta dell’ortodossia politica del paese, forse non solo del nostro. Tradizionalmente la prassi “democratica” prevede si facciano le liste, si voti, si elegga, e poi, in sedi separate, la parte eletta amministri e gli altri tacciano o mormorino, ma a distanza e quasi senza confronto. In verità, generalmente, un paio di assemblee pubbliche, durante una legislatura, si fanno. Ma la gente, in quelle occasioni così rare e impreviste, non essendo avvezza al confronto pubblico si sente in soggezione. Il timore dell’autorità costituita, per quanto vicina alle persone possa essere, è un fatto eliminabile solo attraverso un’insistita iterazione. Pertanto noi crediamo che il miglioramento dell’anzidetto rapporto amministrato/amministratore si possa realizzare solo se le occasioni di confronto (e di scontro) sono ripetute con più frequenza e senza obbligare chicchessia a “mettersi in gioco” a braccio, pubblicamente.
Ci eravamo convinti, strada facendo, che il blog possedesse proprio le caratteristiche ideali per poter garantire l’avvio di un vero confronto democratico: spazio per chi propone, esponendolo, un tema alla discussione e possibilità di riflessione e tempi adeguati di risposta per chi intende replicare. Credevamo sarebbe stato lo strumento più idoneo per destare, pian piano, le assonnate coscienze popolari. Eravamo fiduciosi, massimamente in questo momento pre-elettorale, che i nuovi candidati ne avrebbero approfittato. E invece, nisba. Ci eravamo soltanto illusi: non siamo riusciti a farlo funzionare. Ci dispiace. Il bilancio consuntivo è impietoso.
L’esercizio dialettico e il dibattito nel merito delle cose di Tesero è stato possibile, sostanzialmente, solo grazie agli interventi di 9 persone (nove): Evgeny, Ezio, Flavia, Franco e Teresa, Lorenzo, Marzio, Massimo, Settembrini. Obiettivamente un po’ troppo poco per poter continuare. La Casa dell’Orco con oggi dunque chiude. Chi vorrà potrà in ogni caso inviare interventi e scritti, che pubblicheremo con sollecitudine e resteranno a disposizione di chi, di tanto in tanto, nonostante l’evidenza dei fatti, vorrà ritornare su queste pagine. Saluti e grazie a tutti.
L’Orco
Suona come uno strano pesce d'aprile... tipico da orco!!!
RispondiEliminaCiao Orco, anche se chiudi (spero di no) ti segnalo il sito di Domenico Finiguerra sindaco di Cassinetta di Lugagnano che sono sicuro troverai molto interessante.
RispondiEliminahttp://www.domenicofiniguerra.it/?p=1399
Mingo.
peccato... vi leggevo da poco ma sempre con piacere
RispondiEliminaerano parecchi giorni che non aprivo il vostro blog e per mè una vera sorpresa la notizia che avete dato!!Io spero come il signor anonimo precedente sia un pesce d'aprile!!Dai ragazzi tenete duro prima o poi qualcuno forse riuscirà a svegliare il paesello.Teresa, Elena
RispondiElimina5 aprile ore 7 del mattino, guardo dalla finestra verso il fondovalle. Con grande stupore vedo 3 magnifici uccelli che si stanno posando sui prati di Milon " le cicogne"!!!! Erano anni che non si vedevano, forse hanno sbagliato rotta o chissà! Hanno pascolato nei prati dove è progettata la maledetta bretella che dovrebbe portare verso la statale 48 e questo mi fa ulteriormente arrabbiare con chi la vuole a tutti i costi sia in termini monetari che di sperpero di campagna. Le cicogne mi fanno pensare a una valle non solo di piste e centinaia di kilometri di cavi tesi sulle nostre montagne e varie antenne sempre più alte, ma a una valle che possa ospitare anche altri animali belli come le cicogne e pensare a un turismo di vera qualità. PS Non chiudere per favore sei l' unica voce fuori dal coro .saluti Franco
RispondiEliminasarebbe veramente un peccato....forza ORCO non mollare
RispondiEliminaSe non tutti commentano il blog non vuol dire che per questo non lo leggano. Non tutti riescono ad
RispondiEliminaesprimere a parole il loro pensiero. Anche se non sono sempre d'accordo con quello che è scritto lo leggo sempre con piacere. Puoi continuare a scrivere e raccontare del paese. Pochi o tanti sicuramente continueremo a leggere.
sono incazzato, proprio ora dovevi chiudere? cosa succede con le prossime elezioni comunali a Tesero? solo con la voce dell'Orco potevamo sperare in qualcosa di più.
RispondiEliminaDavvero non puoi chiudere il blog quantificandolo solo in base alle persona che hanno partecipato attivamente al dibattito. questo blog, come altri, è anche un giornale, una finestra cui guardare per farsi un'idea della situazione, anche senza trovare necessario controbattere.
RispondiEliminaInoltre stiamo parlando di un paese come Tesero, che non ha probabilmente una dimestichezza così spiccata con la tecnologia. Nove persone che scelgono di usare questo canale per discutere non sono comunque poche.
Semplicemente, non è il caso che tu chiuda baracca e burattini. Io trovo il blog sia un successo.
Sono convinto anch'io che siano pochi quelli che scrivono ma sono molti quelli che ti leggono, non mollare anche se a volte è dura
RispondiEliminauno che lotta
dai orco.......che mi manca il tuo sapere........
RispondiEliminalibertà: s'intende genericamente la condizione per cui un individuo può decidere di agire senza costrizioni, usando la volontà di accingersi all'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto.
RispondiEliminaarrivederci, buona fortuna