Diamo ulteriore visibilità al commento di Lorenzo, che ringraziamo per l’ottima sintesi del “quadro” complessivo.
Be', caro Ario, io credo che non sia tanto una questione di capacità di intendere e volere. Quella la possiedono in molti! Il problema, a mio parere, è ben più grave. Parlando con numerose persone, per quel poco che mi è stato possibile, ho potuto carpire un malumore diffuso, almeno riguardo alla fatidica bretella. Quasi tutti però tacciono, alcuni per convenienza, altri per quello che io definirei come un istinto di sopravvivenza. La passività che ci contraddistingue è dunque ancor più meschina, perché consapevole. La coerenza è ahimè difficile esercizio (anche e a volte soprattutto per il sottoscritto), ed è per questo che rispetto te e l'Orco, seppur non condivida in pieno le vostre idee. Per citare ancora una volta Settembrini, chi viene additato come "criticone" deve indossare il più delle volte una maschera, se vuole essere perlomeno accettato. Manca la disponibilità a "captare" ed elaborare le critiche, e vi è un fastidioso pregiudizio nei confronti di chi tali pareri contrapposti tende a produrli. La descrizione dell'incontro con i "capoccia" che tu provocatoriamente ipotizzi ha un che di verosimile. Magari al termine della serata, se qualche residuo focolaio di resistenza sarà ancora acceso, i membri saranno liquidati con una risposta "da bar" ovviamente condita da qualche sana bestemmia, cosa che peraltro mi è già capitato di vedere qualche tempo fa quando un politico così reagì a delle civili ed argomentate, seppur accalorate e discutibili, critiche. Per ciò che riguarda la bretella, ci sono due ragioni che dovrebbero sconsigliarne la realizzazione: la pura e semplice razionalità ed il parere dell'opinione pubblica (che, ripeto, mi sembrava essere contrario). Ormai non vale più la pena illudersi sulla prima ed è meglio confidare nella seconda. Come andrà a finire? Con solidarietà,
Lorenzo
Ti segnalo che da qualche giorno “fuori onda” sto ricevendo parecchie e-mail molto incazzate contro questo intollerabile silenzio del Comune. Vedremo come evolve. Ciao, Ario
Be', caro Ario, io credo che non sia tanto una questione di capacità di intendere e volere. Quella la possiedono in molti! Il problema, a mio parere, è ben più grave. Parlando con numerose persone, per quel poco che mi è stato possibile, ho potuto carpire un malumore diffuso, almeno riguardo alla fatidica bretella. Quasi tutti però tacciono, alcuni per convenienza, altri per quello che io definirei come un istinto di sopravvivenza. La passività che ci contraddistingue è dunque ancor più meschina, perché consapevole. La coerenza è ahimè difficile esercizio (anche e a volte soprattutto per il sottoscritto), ed è per questo che rispetto te e l'Orco, seppur non condivida in pieno le vostre idee. Per citare ancora una volta Settembrini, chi viene additato come "criticone" deve indossare il più delle volte una maschera, se vuole essere perlomeno accettato. Manca la disponibilità a "captare" ed elaborare le critiche, e vi è un fastidioso pregiudizio nei confronti di chi tali pareri contrapposti tende a produrli. La descrizione dell'incontro con i "capoccia" che tu provocatoriamente ipotizzi ha un che di verosimile. Magari al termine della serata, se qualche residuo focolaio di resistenza sarà ancora acceso, i membri saranno liquidati con una risposta "da bar" ovviamente condita da qualche sana bestemmia, cosa che peraltro mi è già capitato di vedere qualche tempo fa quando un politico così reagì a delle civili ed argomentate, seppur accalorate e discutibili, critiche. Per ciò che riguarda la bretella, ci sono due ragioni che dovrebbero sconsigliarne la realizzazione: la pura e semplice razionalità ed il parere dell'opinione pubblica (che, ripeto, mi sembrava essere contrario). Ormai non vale più la pena illudersi sulla prima ed è meglio confidare nella seconda. Come andrà a finire? Con solidarietà,
Lorenzo
Ti segnalo che da qualche giorno “fuori onda” sto ricevendo parecchie e-mail molto incazzate contro questo intollerabile silenzio del Comune. Vedremo come evolve. Ciao, Ario
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