17/02/10

W LA FIGA!


Il 2009, l’anno terribile, l’anno della purificazione, il capolinea di un sistema economico logoro e corrotto, è passato. Ci saranno morti, feriti e macerie, ma dopo la bufera niente sarà più come prima, si disse. Le parole però non sono pietre ed oggi, 17 febbraio 2010, giorno delle sacre Ceneri, tutto, proprio tutto, sembra invece procedere nello stesso identico modo di allora. Anzi, peggio. Quel campanello d’allarme, sotto forma di disfacimento finanziario internazionale, ha suonato inutilmente. La gente non ha capito. Se l’etica è un accessorio riservato soltanto ai filosofi e agli alienati… la gente non può capire. Intanto anche il disfacimento materiale si fa drammatico e l’Italia frana. In diretta TV. E mentre nelle televisioni del grande incantatore si balugina un’Italia che non c’è e quella reale sprofonda nelle voragini del dissesto e della corruzione, il popolo inebetito, tra lustrini e ballerine, festeggia l’infinita decadenza con psicotropi e logori riti mediatici.
Ma, finita la sbronza del martedì grasso, in questo primo giorno di Quaresima, lo sconcerto viene da Oltreoceano. Quell’ Obama, che credevamo “verde” e alternativo, apre al nuovo nucleare. Quello pulito. Quello sicuro. Quello dei reattori di quarta generazione. Dopo trent’anni di stop all’atomo yankee, si riparte. Dicono che l’arduo passo presidenziale sia stato motivato non tanto dalla necessità energetica, quanto da quella occupazionale Da questa bella sorpresa gli States ricaveranno un imprecisato numero di nuovi posti di lavoro… Bene. Rimane però invariato e senza risposta il non proprio residuale problema delle scorie, che, l’evoluzione tecnologia non modifica di nulla, e quello della disponibilità del combustibile necessario. Ma tant’è. Di questi tempi, in un sistema che non riesce più a darsi alternative, anche gli insospettabili si buttano senza troppo pensare sull’apparente male minore.
Tornando al nostro Bel Paese, il degrado sociale e quello ambientale procedono di pari passo. A qualsiasi livello e a qualsiasi latitudine. È fresca la notizia secondo la quale un quarto dei contribuenti italiani non dichiara nulla al fisco. Il debito pubblico è alle stelle, le casse statali vuote, l’industria “pesante” con le valigie in mano, la disoccupazione in aumento. L’evasione fiscale, mai minacciata veramente dall’azione governativa, rimane lo sport preferito di buona parte degli italiani. Le tangenti hanno ripreso a turbinare come o più di 20 anni fa. Si specula senza pudore in ogni ambito della vita pubblica e privata. La Politica è assente. La Chiesa racconta favole. Intanto, l’esercito dei papponi dalle facce sempre più toste ed impunite, tra una nuova frana, un terremoto, o un evento irripetibile, da Napoli all’Aquila, da La Maddalena alla Val di Fiemme, passando per ogni dove, sguazza e arraffa a più non posso. Siamo nel Paese dei Balocchi traboccante di pinocchi, lucignoli e mangiafuoco. Di certo il buon Collodi non immaginava che il suo fantastico paesaggio umano sarebbe diventato il mito delle italiche genti del Duemila. È una strana temperie che stordisce. Un tempo in cui si parla soprattutto di festini, di centri benessere, di massaggi, di escort, di puttane, di figa. Non solo nei bar, dove tali argomenti da sempre sono al primo posto nelle discussioni di chi li frequenta, ma ovunque. In televisione, a tavola, durante i consigli dei ministri, durante quelli comunali, financo durante la vestizione del prete in sagrestia. Questo sistema non ha alternative. Questa gente non vuole alternative. Forse ha ragione Michele. Dato che l’etica è riservata soltanto ai filosofi e agli alienati e che nessuno potrà più sfuggire all’omologazione universale, giunti a questo punto, non ci rimane che sperare nella scienza. Ma con questa umanità siamo sicuri che basti?

Ario Dannati

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