07/01/10

2010 - 2013: CIÒ CHE LA PRAVDA NON DICE



Alcuni nostri lettori un po’ ingenui suggeriscono che, per risolvere i problemi del paese, qualcuno che parla, parla, parla, inutilmente parla, se crede di avere la ricetta taumaturgica, si decida a mettersi in gioco veramente, ovvero si candidi alle prossime elezioni comunali di primavera. Ci tocca purtroppo informarli che la soluzione non è affatto così semplice e che se avessero letto con più attenzione, qui e là su queste pagine, non avrebbero equivocato. Essi, evidentemente, non hanno ancora capito che i giochi, da tempo ormai remoto (politicamente parlando) qui in paese vengono fatti e condotti da un’unica Persona, e che quella soltanto decide chi dovrà entrare e chi no nel consesso municipale e con quali compiti. Non hanno ancora capito che il sostanzioso pacchetto di voti necessari per assidere i prescelti nella stanza dei bottoni comunale quella Persona lo ha già preconfezionato e pronto nel cassetto. E che, di conseguenza, i primi dieci in lista della sua squadra elettorale verranno sicuramente eletti. E neppure hanno capito che con questo elettorato disattento, acritico e superficiale (ci riferiamo naturalmente alla media del corpo elettorale, non alla totalità degli elettori) nessun cambiamento sostanziale della politica locale potrà verificarsi sin tanto che quella Persona sarà interessata a determinarne gli attori.
Intanto, mentre gli ingenui che non parlano, non parlano, non parlano, ma forse nemmeno capiscono, ma forse nemmeno capiscono, ma forse nemmeno capiscono, stanno a guardare gli asini che volano nel cielo, un comitato d’affari, guidato niente po’ po’ di meno che da quella stessa Persona, ci ha fatto recapitare in questi ultimi giorni una colorata gazzetta con tante buone intenzioni ben evidenziate ed altrettante cattive – le vere ragioni del tutto – ben mimetizzate tra le righe, quasi che queste ultime fossero solo dettagli, pinzillacchere, la realizzazione di un semplice “troso”. Quelle cattive intenzioni si concretizzeranno invece in opere impattanti, grandemente impattanti, per un valore di svariate decine di milioni di euro, che però i redattori di quella gazzetta colorata (una sorta di Pravda di sovietica memoria) si sono ben guardati dal mettere in grassetto e hanno liquidato in 7 righe (sette) nella seconda colonna della quinta pagina.
La Pravda, dicevamo, con il solito atleta a mani alzate in prima pagina. Il mito sportivo, la potenza fisica, la salute apparente di quei corpi vigorosi, usati come grimaldello per far credere altro. Si tratta di otto pagine, in grande formato, con belle foto di sorridenti furbacchioni e di ingenui (?) volontari in giaccavento gialla, dalle quali non traspare la benché minima analisi delle interazioni socio-economiche conseguenti a questo prossimo ulteriore sconquasso ambientale, di cui saremo impotenti spettatori, ed invece emerge soltanto una fantasmagorica e meravigliosa verità! A che pro? Per farci credere che cosa? Ma per farci credere che da qui al 2013 ci aspettano anni di opportunità, di benessere, di qualità della vita in continuo miglioramento. Che noi Fiemmazzi siamo i più fortunati del Trentino (e quindi d’Italia). Che la Val di Fiemme, già bellissima, forse la più bella del mondo, si farà ancora più bella. Che adesso si punterà sulla vivibilità. Che tra non molto, grazie a due o tre autobus alimentati ad idrogeno, la valle iridata saluterà per sempre l’inquinamento automobilistico. Che il motto delle giovani marmotte fiemmesi sarà “Paesaggio come spazio di vita” e, dulcis in fundo, che si favorirà, costi quel che costi!, il miglioramento dei livelli culturali. Quest’ultima buona intenzione (di certo la migliore e la più attesa) ci fa particolarmente piacere perché qualora si realizzasse, i nostri un po’ ingenui lettori riusciranno finalmente ad apporre la propria firma in calce ai loro prossimi commenti!
Sono più di vent’anni che periodicamente ci raccontano questa bella, bugiarda favoletta. Ogni volta con nuovi colori, nuove immagini e nuovo tormentone, a mo’ di leitmotiv, per zuccherare la pillola o ungere la supposta che il comitato anzidetto dovrà far ingoiare o infilare nel sedere a noi valligiani. Nel merito, la supposta più dolorosa per questa mondiale occasione sarà infilata in quello dei Teserani. Avrà le sembianze di una bretella di collegamento (alla quale si aggiungerà una galleria) tra strada di fondovalle e statale e servirà, ovviamente, a migliorare la vivibilità generale della valle. Costo all’incirca 40 milioni! E poi altre supposte di misure diverse, saranno prescritte anche ai Laghèri e ai Süàni. Unico paese beneficiario di questi lavori, a impatto ambientale zero, sarà invece Cavalese, che non a caso è patria dell’assessore provinciale Gilmozzi. Cavalese non dovrà sacrificare ulteriormente il suo territorio, in compenso però, di sicuro, nella vetrina mediatica del 2013 sarà quello al centro più di tutti. Chiamateli fessi i Lovi!
Quando la festa sarà finita, i fuochi d’artificio spenti e la vetrina mediatica da 550 milioni di contatti televisivi oscurata, questa bugiarda e ripetuta favoletta residuerà soltanto un aggiuntivo aggravio del costo della vita dei Fiemmazzi. Constateremo un ulteriore peggioramento della vivibilità dei nostri paesi; che la speculazione edilizia, ormai endemica nel nostro territorio, non sarà affatto regredita; che la viabilità interna resterà soffocata da una mobilità privata ipertrofica; che il verde pubblico già ridotto ai minimi termini si troverà in condizioni ancora peggiori, che il servizio pubblico di collegamento tra la periferia e il capoluogo provinciale, oggi carente e mal organizzato, verserà più o meno nello stesso stato… E allora, svegliandoci dall’ipnosi, non ci resterà che attendere di ricevere una nuova edizione della Pravda colorata annunciante, per la quarta volta, come un novello Arcangelo Gabriele, un imminente sicuro nuovo miracolo mondiale.
Dunque, se buona qualità della vita è anche avere tranquillità, è anche non dover pagare affitti indecentemente esosi, è anche avere centri storici godibili e a misura di paese, è anche fruire all’interno di essi di verde pubblico, è anche poter arrivare alla fine del mese con un normale stipendio da lavoro dipendente senza dover far lavorare moglie, suocera e figlio in età scolare, possiamo star certi che con questo nuovo evento andremo fuori strada un’altra volta. Come accadde con i precedenti. Perché l’evento di massa è sempre dequalificante. Perché porta il tanto nel poco, il grande nel piccolo, quindi sofferenza, disordine, caos. Perché gli appetiti speculativi stuzzicati dall’insistita ripetizione di manifestazioni promozionali alimentano una sempre più insostenibile richiesta di territorio da sacrificare per nuove strutture e nuove infrastrutture e conseguentemente una forte escalation delle dinamiche dei prezzi in valle. Non a caso deteniamo il costo della vita più alto di tutta la provincia e prezzi immobiliari da suicidio (a Tesero siamo passati in 15 anni, dal 1994 al 2009, dai 3 milioni di lire a metro quadro ai 5000 e passa euro a metro quadro, con un incremento del 322,71%). Cari sorridenti signori con le mani sui plastici mondiali, quando diciamo vivibilità non intendiamo anche e soprattutto la possibilità di vivere senza doversi svenare per acquistare il bene primario e cioè la casa? E allora guardatevi intorno e confrontate! Volete alcune cifre, che sul vostro magazine colorato non sono affatto menzionate? Le abbiamo trovate su due patinati depliant promozionali, arrivati nella bussola, per ironia della sorte, proprio assieme alla Pravda. Eccovele: appartamento ristrutturato di 75 metri quadri in centro storico a Cavalese (cucinino-soggiorno, 2 camere, due servizi, un poggiolo) € 380.000!!!…; ampio appartamento (!) ristrutturato a nuovo con cucinino-soggiorno, 2 camere, doppi servizi dei quali uno finestrato e ampia cantina € 395.000!!!; appartamento nuovo in località Piattìs a Tesero, 80 metri quadrati più garage, 460.000 euro!!!, eccetera, eccetera. Questi sono i fatti con i quali chi vive in valle 365 giorni all’anno deve fare i conti, altro che il vivere bene. Cari sorridenti signori con le mani sui plastici mondiali, ma questi prezzi-capestro sono o non sono conseguenza di questi continui rilanci e di questa bella e bugiarda favoletta che ci riproponete da quasi 25 anni?
Un’ultima residuale considerazione, tanto per dare maggior nitidezza al mirabile quadro d’insieme e per soddisfare la pruriginosa curiosità di molti di noi. Sarebbe bello sapere l’entità delle prebende che intascheranno gli appena menzionati signori. Rispetto alle questioni testé citate conveniamo che ciò sia un semplice pettegolezzo, nulla di più. Però ci farebbe capire l’intensità del grande amore che essi signori hanno per questa nostra gente e per questa nostra valle. Il dis-interesse profondo che da oltre vent’anni li spinge all’abnegazione. E, oltretutto, sarebbe anche un atto di onestà intellettuale nei confronti delle migliaia di volontari che si metteranno a disposizione per una semplice giaccavento gialla. Queste cose sulla gazzetta colorata, per lo meno sul numero appena ricevuto, non ci sono. Si sentono in giro tante imprecisioni, cifre assurde… Ecco, sul prossimo numero della Pravda locale gradiremmo fossero ben messi in rilievo gli appannaggi mondiali riservati ai passeggeri di questo variopinto carrozzone: dei testimonial, dei direttori di questo, dei direttori di quello, dei promoter, dei responsabili tecnici, dei sindaci a fine carriera pronti al ricollocamento, degli assessori provinciali in missione speciale… e in particolare, una volta per tutte, e ben messo in grassetto, quello della Persona che di questa oliata macchina “chègadinari” è il pilota numero uno.

L’Orco

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