17/10/09

PER FARE UN SINDACO


Ricordate la famosa canzoncina di Sergio Endrigo “Per fare un albero ci vuole un fiore”? Trasponendola potrebbe fare benissimo da leit motiv al nostro amato paese. “Per fare un sindaco, ci vuole un geometra…” Questo, infatti, è stato il ritornello che ci ha accompagnato dal lontano 1980 in poi. Adesso per fare il nuovo sindaco bisognerebbe trovare un candidato a conflitto d’interessi zero. Tra poco più di sei mesi qualcuno sostituirà il recordman locale di permanenza sulla sedia number one. Nessuno, salvo miracoli, riuscirà a superarlo perché non si verificheranno più le condizioni legali per raggiungere i 3 mandati consecutivi. E se fu vera gloria lasciamo che siano i posteri a deciderlo. Ma il punto non è questo. Qui c’è, evidentissimamente, un’anomalia di fondo. E sta nel fatto che negli ultimi 30 anni, per ben 25, lo scranno del primo cittadino del più antico paese di Fiemme è stato appannaggio di un geometra. Sarà un caso? Non crediamo. Fatta salva la parentesi Zeni, è possibile che il comune sia rimasto ostaggio, così a lungo, della figura professionale che rappresenta di nome e di fatto il conflitto d’interessi per eccellenza di un ente territoriale? Prima che sia troppo tardi e un altro misuratore di terre si proponga con la pretesa di sostituire il suo omologo uscente, sarà bene guardarsi intorno. Cambiare, a questo punto, non è solo opportuno, è doveroso. Ecco, un fossore andrebbe bene. Con la terra avrebbe comunque a che fare ma in questo caso a conflitto d’interessi zero assoluto. Nessun torto ai censiti defunti, nessun torto ai censiti ancora in vita. Cari elettori, quando entrerete nell’urna comunale, ricordatevelo. Facciamo sindaco un becchino!

L’Orco

14/10/09

LO STUPRO DI "SA NOESCO"


Nel mentre a Tesero si sta per consumare l’ennesimo stupro ambientale tra la quasi totale indifferenza e il mistificante microfono della prima radio libera d’Italia, tra ‘na parola da ‘sti agni e ‘na ciavàda de ancö ‘n dì, s’accinge a dar voce a chi di quello stupro ne è il mandante, pubblichiamo, in calce alla presente, la lettera che nel lontano anno di grazia 2000 alcuni preveggenti compaesani, sfuggendo alla consegna del silenzio, inviarono ai governanti provinciali dell’epoca, quale estrema ratio, con la speranza, forse addirittura con la convinzione, che il buon senso e le ottime ragioni contrarie potessero far ricredere i concedenti l’autorizzazione a procedere. Naturalmente, come s’usa nelle democrazie mature, l’intento troppo diretto e plebeo cadde nel vuoto. Da Trento, al di là di una interrogazione (qui riprodotta nell’immagine) e qualche marginale parola di conforto, non si mosse foglia e qualche giorno dopo a Casa Giovanelli si scatenò la guerra all’untore con sbrigativi “terzi grado” e minacce di severe punizioni: ah ribaldi maledetti, come osate intralciare il manovratore? Traditori, traditori! Fuori i nomi delle talpe, perdio!... e la tensione raggiunse il parossismo. Poi ratta scattò la “normalizzazione” e, sempre attraverso il mistificante microfono della prima radio libera d’Italia, il credulone popolo locale venne informato della necessità improcrastinabile e assoluta della nuova struttura ospedaliera e rassicurato che la fondamentale Opera sarebbe stata portata senz’altro a compimento. Con le buone, o con le cattive!
Ora, nove anni dopo, il Biondino potrà finalmente iniziare a raccogliere i frutti che lo stupro di "Sa Noesco" non mancherà di regalargli e a buon diritto, poi, non di meno, accedere a un posto nella Storia.
I soliti noti, baciando le mani, ossequiosi ringraziano.

L’Orco

La popolazione di Tesero è stata recentemente informata, attraverso un comunicato diretto della presidenza della Casa di Riposo “G.Giovanelli” e un’intervista radiofonica rilasciata dal sindaco, circa l’intenzione di costruire una nuova struttura, in altra località del paese, che dovrebbe sostituire l’attuale storico edificio sito nel centro di Tesero, che una quindicina d’anni fa fu ristrutturato e rimesso a nuovo, a perfetta regola di quanto previsto dalle normative di allora. Tale decisione, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’ente gestore del “Ricovero Giovanelli” sarebbe motivata dall’insufficiente rapporto spazio/degenti dell’attuale struttura rispetto ai parametri previsti dalle normative vigenti. Sempre secondo le fonti cui sopra il Comune di Tesero (su richiesta del consiglio di amministrazione del “Giovanelli”) sarebbe intenzionato a procedere speditamente per destinare a tale scopo un’area in località “Sa Noesco”, con apposita variante al PRG.
Ci permettiamo di far osservare che la prima cosa da considerare ipotizzando lo spostamento di una struttura di assistenza, qual è una casa di riposo, dovrebbe essere l’impatto che la nuova situazione logistica e ambientale (in senso lato) determina nei confronti degli ospiti-degenti. Per loro infatti, a nostro avviso, il cambiamento (la località prevista dista circa un chilometro all’attuale centralissima sede) si rivelerebbe un peggioramento non indifferente della condizione per una serie di motivi pratici e psicologici, che qui brevemente elenchiamo.
Innanzitutto la località “Sa Noesco” è fredda, sottoposta a correnti d’aria provenienti dalla valle di Stava, e poco soleggiata. Inoltre, come anzidetto, è distante dal centro paese, per cui gli ospiti che oggi possono facilmente scendere nella piazza sottostante la casa di riposo per andare al bar, sedersi sulle panchine, incontrarsi e parlare con la gente del paese, e quindi, in definitiva, svagarsi e far passare le giornate, vedrebbero precluse le poche occasioni di socializzazione. Si tenga sempre presente che si tratta di persone anziane che autonomamente possono spostarsi esclusivamente a piedi, per cui il decentramento può diventare un serio problema. (omissis) E verrebbero penalizzati anche i volontari, che la stessa Direzione dell’ente gestore del “Ricovero” considera indispensabili per il buon funzionamento dell’assistenza nella struttura (occupati per lo più nell’opera di accompagnamento, “imboccamento” e di intrattenimento degli anziani degenti), troverebbero più gravoso il doversi recare a prestare il loro aiuto in un luogo così periferico, anche perché la maggior parte di loro ha ormai una certa età.
Va inoltre tenuto conto che il problema dei posti letto diminuirà a breve, allorquando saranno aperte al pubblico le case di riposo di Vigo di Fassa e di Cavalese. E si tenga anche presente che nella attuale casa di riposo “Giovanelli” un’intera ala del fabbricato non è utilizzata. Perché dunque non recuperare questa parte di edificio, risparmiando una considerevolissima somma di denaro pubblico, e per di più con i vantaggi logistici sopra elencati? Noi ci auguriamo che la P.A.T. (finanziatrice degli eventuali lavori) verifichi attentamente la questione in modo libero e distaccato. Siamo convinti che anziché impiegare ulteriori somme per una nuova casa di riposo a Tesero, sarebbe meglio e più saggio se la Provincia, attraverso il proprio Assessorato alla Sanità, destinasse tali denari per il mantenimento dell’attuale capacità operativa del vicino ospedale di Fiemme in Cavalese, unica struttura ospedaliera delle valli dell’Avisio, il cui eventuale depotenziamento, da tempo minacciato, sarebbe di grave nocumento a tutta la popolazione di Fiemme, Fassa e Cembra.

Alcuni volontari della Casa di Riposo “G.Giovanelli”
e cittadini di Tesero

Tesero, 30 novembre 2000

11/10/09

LES JEUX SONT FAITS (CHE TUTTO CAMBI PERCHE’ NULLA CAMBI)


Il conto alla rovescia è già iniziato. Nella primavera del prossimo anno il popolo sovrano di Tesero p.d.p. sarà chiamato di nuovo alle urne. La campagna acquisti/cessioni dei futuri reggitori delle sorti municipali è in pieno fermento e nelle segrete stanze del potere l’ineffabile signor P, tra alambicchi e depliant promozionali, sta cogitando alla giusta miscela per predisporre la squadra che, manco a dirlo, si aggiudicherà senza patema alcuno le cinque migliori poltrone del palazzo. Non è dato sapere se altri, in altre stanze, più dimesse, stia parimenti lambiccando. Improbabile, anche se non è detto.
Gli scommettitori del toto – candidati – Tesero sono ancora pochi ma aumenteranno di giorno in giorno, via via che ci si avvicinerà al periodo caldo del voto. Allora, solo allora, anche gli avventori delle tante osterie del paese (anzi i tanti avventori delle poche osterie) prenderanno parte al gioco che, giunto al suo culmine, appassionerà per qualche giorno tutto il borgo. Nel frattempo, solitario e indefesso, l’ineffabile signor P avrà verificato l’affidabilità dei nuovi innesti e ponderato la resa degli uscenti. La nuova squadra dovrà dare garanzie al paese: anche stavolta, all’orizzonte s’intravedono i mondiali… E questa volta non ci saranno sorprese!! Il Nostro, sa il fatto suo, eccome, e per restare in assoluta sicurezza, pescherà a piene mani nelle associazioni, da sempre fucina di elementi fidati. Consiglio parrocchiale, filodrammatica, astrofili, cori, banda, sportiva, forniranno il materiale umano ideale. Tra gli attuali peones “maggioritari” qualcuno dirà che finalmente è finita, altri, senza nulla pretendere e con caparbio spirito di servizio, rimarranno al loro posto nell’insignificante ma fondamentale compito di alzare ogni tre mesi la manina.
I più attenti alle cose di palazzo ricorderanno certamente che nel 2005 la nostrana tenzone si concluse sul filo di lana con la vittoria, per una ventina di voti di scarto, della squadra del sindaco uscente. Si disse, allora, che furono i Laghèri a far pendere l’ago della bilancia a favore di quella parte politica. Anzi, meglio, si disse che erano stati i “Petoli” con il loro entourage che all’ultimo momento cambiarono cavallo (loro che di cavalli e di vacche se ne intendono!) , per non rischiare di perdere l’autorizzazione per la costruzione di una tettoia, e anziché sul Maurizio, cui avevano promesso il loro appoggio, “montarono” sul Gianni. Speriamo che stavolta non ci siano promesse di licenze in ballo, ché poi magari non ci tocchi montare su un musso. Ad ogni modo, dopo 15 anni di onorato servizio ad esclusivo beneficio della collettività, il buon Gianni, recordman assoluto e insuperabile di monta del più importante scranno nostrano, lascerà palazzo Firmian. Il Gianni è stato un buon sindaco per questa gente. Il migliore di sempre. Perlomeno nessuno di quelli che in questo periodo stanno cercandone il sostituto, ed in particolare l’ineffabile signor P potrà dire che non abbia fatto ciò che doveva fare. Tutto, ma proprio tutto è stato eseguito a puntino. Dunque non sarà facile sostituirlo. L’uscita di scena del Gianni potrebbe portare a un rimescolamento generale delle carte, addirittura con possibili cambi di casacca di elementi dell’attuale minoranza. Per la successione al trono da lui occupato per tre lustri consecutivi, il suo attuale delfino, il Giovannino dal Büs, teoricamente dovrebbe essere in pole position. Ma c’è da vedere se in questi 6 mesi circa che ci separano dal voto riuscirà a dare quelle garanzie che l’ineffabile signor P pretende. Se riuscirà, la scalata del Giovannino libererà il posto di vice e del suo collegato assessorato. Il nodo da sciogliere più ingarbugliato, cui il Nostro sta lavorando, è proprio questo. Ne riparleremo in altra occasione. Per le altre poltrone eccellenti diciamo subito che l’egregio Alan sarà senz’altro riconfermato. Checché ne dicano i detrattori, a nostro modesto avviso nel suo incarico è stato il migliore che Tesero p.d.p. abbia avuto negli ultimi 25 anni. Se non getterà la spugna per superiori ragioni professionali resterà al suo posto anche l’ottimo Walter che in sinergia totale con l’ineffabile signor P è da tempo il miglior ambasciatore all’ ”estero” di Tesero p.d.p. Resta un piccolo dubbio sul posto di assessore alla cultura. La Lia ci terrebbe a rimanere, ma tra le nuove promesse, in quel ruolo la competizione è fortissima e l'ineffabile signor P potrebbe alla fine decidere di puntare su un giovane. Con ogni probabilità (e glielo auguriamo) alla fine quel posto sarà dell’amico Massimo (Panetti), dotato della giusta vivacità e in grado di sapersi giostrare in pubblico con la sicurezza e la padronanza che quel ruolo pretende. Quello alla cultura è, per il momento, l’assessorato ideale per lui. Ritornando ai candidati destinati al ruolo di peones il Nostro punterà su un discreto rinnovo. Qui le ipotesi sono molte ma un paio di nomi possiamo anticiparveli: saranno prossimi consiglieri l’Andrea (Deli) e la Fla-Vina.
Sull’ attuale minoranza invece è ancora buio pesto. Potrebbe decidere di implodere e scomparire per sempre per non morire di rabbia inutilmente. Stare in minoranza non è agevole. Di fatto l’opposizione si logora a prescindere nell’inutile e immodificabile gioco del 5 contro 10 cui l’attuale legge elettore la relega. E chi dunque vorrà ancora gettare energie così improduttivamente? I “minoritari” uscenti sono tutti esausti e sfiduciati. Solo un improbabile estremo atto d’eroismo potrebbe produrre ancora una lista d’opposizione. Forse l’ottima e battagliera Giuliana potrebbe farsi una lista da sé. In caso di improbabilissima vittoria risulterebbe la prima donna sindaco del borgo. Non male! Ha il piglio giusto e la competenza burocratica necessari per la presa immediata del potere. Senza tirocinio e “delfinato”. Subito. Come a suo tempo fece peraltro il Gianni. Ma chi potrebbe seguirla nella stanza dei bottoni tra i suoi attuali compagni d’avventura? L’Alberto l’opposizione certo l’ha fatta, a volte anche con furore, e senz’altro con impegno e con capacità, peccato che, come gli dicemmo un po’ di tempo fa, anche lui sia geometra. Cazzo, i geometri non dovrebbero neppure metter piede nel Palazzo, altro che balle! (ma qui se penso al Gianni mi vien da ridere). Nel nostro piccolo sono in conflitto d’interessi permanente, quasi quanto a livello nazionale il dio di Arcore. L’Alberto quindi no. La Laura? Mah? Mi pare sfiduciata pure lei. Il Ciüla? Boh… Non so in che rapporti stia con la Giuliana. Forse sì, chissà. E infine il Maurizio, ma lui è impossibile che segua, casomai precede. Il Maurizio quindi no. La lista, se ne avrà ancora voglia, se la farà per conto suo o forse, come già fece 15 anni fa si butterà con gli “Alleati” che proprio quel posto libero da “vice” probabilmente glielo darebbero. Insomma, morale della favola, non è facile raffazzonare 15 elementi per stampire una lista minima, che abbia un capo e una coda, senza il patrocinio dell’ineffabile signor P. A meno che non si faccia come di solito (eccezion fatta per una volta sola oltre 20 anni addietro) si è sempre fatto. E cioè si contattano a casaccio una trentina di persone, emarginate da quel bacino associazionistico di cui parlavano innanzi, con le quali ci si ritrova quindici giorni prima del voto all’Olto Bel. Si ordina, si beve e si paga un rosso buono, (all’uopo consigliamo un cabernet Trentino DOC meditativo Mastri vernacoli anno 2003) ci si racconta un paio di barzellette, si riordina, si ribeve e si ripaga un altro rosso buono con oliva (per il secondo giro consigliamo un marzemino d’Isera Etichetta Verde anno 1991), si attende speranzosi che la pregiata miscela faccia il suo effetto, si cava la brusca e voilà, Tesero è servito, ecco la nuova lista alternativa


L’Orco

P.s.
Caro Settembrini è un po' che non ti sento. Se mi leggi batti un colpo. Ciao.

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
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MINU

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