17/12/09

IL FILO ROSSO


Cari Evgeny e Lorenzo, ormai questo blog lo potremmo collettivizzare. Che ne dite? Visto che a quanto pare ce la suoniamo e ce la cantiamo soltanto tra di noi... Vi invito a postare direttamente, nella speranza che anche Settembrini si faccia vivo e si aggreghi. Ci manca il suo acume e la sua profondità d’analisi. Dagli ultimi vostri commenti vedo che siete leggermente stupiti del silenzio generale. Evgeny, a proposito dell’ultimo “regalo” mondiale, si domanda se tutto sia già stato metabolizzato nel paesello; se il pueblo ci è o ci fa. Per me ci è. Se mi permettete però un consiglio, non meravigliatevi più di nulla. Vivendo “alla foresta” forse ve lo siete dimenticato, qui è così! Spero che almeno ricordiate che la Teseranità è un coacervo assolutamente unico di comportamenti, riti e pensieri collettivi conditi di paura, reticenza, supponenza e dabbenaggine, che attraverso un filo rosso, dalla notte dei tempi, è arrivato immutato sino a noi. Un mix speciale, per gente speciale, che in una parola sola, come ben sintetizzano in quel di Cavalese, si dice concaggine. Cònco, tradotto in lingua dotta, significa minchione. Cioè sciocco, stupido, superficiale. Ma con accezione collettiva, appunto. Presi uno per uno siamo più o meno come tutti gli altri, è quando facciamo comunità che ci distinguiamo sempre per questa nostra caratteristica. Le Tieserade, raccolta di "perle" locali frutto di settant’anni di osservazioni e di appunti (che tra non molto proporremo ai lettori) ne sono la prova. Sono queste qualità, combinate nei modi più fantasiosi e improbabili, che danno la cifra di questo nostro strano paese. Cose note non solo fuori porta ma anche in luoghi lontani e studiate fra l’altro dall’insigne professor Torquato Spavaldi (IL MODELLO TESERO 7 PER UNA NUOVA UMANITA') di cui il blog a suo tempo riferì.
Mutatis mutandis le cose a Tesero procedono sempre allo stesso modo, cambiano le persone, i tempi, le situazioni, ma non si modificano le forme e la sostanza del comportamento e del pensiero collettivi. Stava non ha insegnato niente, checché ne pensino quelli che sulla sua memoria ci hanno edificato addirittura un tempio! Se fosse vero il contrario, dopo Stava Tesero avrebbe dovuto divenire, come minimo, il primo paese “despecularizzato” d’Italia. Vi ricordate in quel 17 luglio 1988, tra croci, preti, vescovi, uomini di tricolor fasciati, autorità di ogni risma e razza, discorsi pregni di circostanziale retorica, in quella piana di morte brulicante di persone accorse da ogni dove, quel “Mai più…” pronunciato dal papa? Ovviamente no, non c’eravate nemmeno, o quasi. Ma se andate su internet quelle parole (forse) le ritroverete. Cosa resta di esse? Niente. A cosa è servito quel monito? A niente.
Guardatevi intorno. Sul territorio si è speculato o no? Altro che sì, senza pudore e oltre ogni decenza. Iniziando a concepire quelle nuove forme di saccheggio territoriale, mutatis mutandis, appunto, non un anno dopo quel 19 luglio 1985, ma all’indomani! Come se nulla fosse successo, come se quei morti fossero stati delle semplici comparse sceniche, come se quell’alto monito fosse stato pronunciato dall’ultimo dei cappellani. E così le Tieserade, come in un infinito rosario, grano dopo grano, dal Nuovo ricovero Canal, alla bretella Porina – Valena dal Morto, tanto per citare le più prossime a noi, procederanno e si assommeranno legate a quel filo rosso sino alla fine dei tempi nell’indifferenza ebete di questa comunità.

Ario

2 commenti:

  1. Eppure, al di là di ogni evidenza, in una delle prefazioni al recente libro dedicato al pittore Bepi Zanon, c'è chi scrive candidamente "Gli abitanti di Tesero sono identificati all'interno del territorio comunitario ci Fiemme con l'appellativo di SAPIENTI, forse perchè convinti sostenitori della RAGIONE intesa come autogestione, determinazione, capacità organizzativa, ma in parte credo, anche per l'interesse che essi da sempre esprimono verso la cultura la storia e la tradizione". Che altro aggiungere?

    Flavio

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  2. Caro Orco,
    non potendo aggiungere nulla di "utile" alla triste realtà di questo post posso solo ringraziarti per aver cristallizzato "nero su giallo" riflessioni che sarebbero costate molta fatica.
    Non credo di essere in grado di postare direttamente cose intelligenti, ma se dovessi essere fulminato dalla sapienza teserana ti farò avere il nobil "prodotto".
    Salutando Flavio e attendendo il Settembrini su queste pagine, auguro a tutti un sereno fine d'anno. Che il 2010 porti consiglio...
    A presto
    Evgeny

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INCANTO NOTTURNO

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LE OCHE E I CHIERICHETTI

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TESERO 1929

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PASSATO

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ANCORA ROSA

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VIA STAVA ANNI '30

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TESERO DI BIANCO VESTITO

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LA BAMBOLA SABINA

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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