14/10/09

LO STUPRO DI "SA NOESCO"


Nel mentre a Tesero si sta per consumare l’ennesimo stupro ambientale tra la quasi totale indifferenza e il mistificante microfono della prima radio libera d’Italia, tra ‘na parola da ‘sti agni e ‘na ciavàda de ancö ‘n dì, s’accinge a dar voce a chi di quello stupro ne è il mandante, pubblichiamo, in calce alla presente, la lettera che nel lontano anno di grazia 2000 alcuni preveggenti compaesani, sfuggendo alla consegna del silenzio, inviarono ai governanti provinciali dell’epoca, quale estrema ratio, con la speranza, forse addirittura con la convinzione, che il buon senso e le ottime ragioni contrarie potessero far ricredere i concedenti l’autorizzazione a procedere. Naturalmente, come s’usa nelle democrazie mature, l’intento troppo diretto e plebeo cadde nel vuoto. Da Trento, al di là di una interrogazione (qui riprodotta nell’immagine) e qualche marginale parola di conforto, non si mosse foglia e qualche giorno dopo a Casa Giovanelli si scatenò la guerra all’untore con sbrigativi “terzi grado” e minacce di severe punizioni: ah ribaldi maledetti, come osate intralciare il manovratore? Traditori, traditori! Fuori i nomi delle talpe, perdio!... e la tensione raggiunse il parossismo. Poi ratta scattò la “normalizzazione” e, sempre attraverso il mistificante microfono della prima radio libera d’Italia, il credulone popolo locale venne informato della necessità improcrastinabile e assoluta della nuova struttura ospedaliera e rassicurato che la fondamentale Opera sarebbe stata portata senz’altro a compimento. Con le buone, o con le cattive!
Ora, nove anni dopo, il Biondino potrà finalmente iniziare a raccogliere i frutti che lo stupro di "Sa Noesco" non mancherà di regalargli e a buon diritto, poi, non di meno, accedere a un posto nella Storia.
I soliti noti, baciando le mani, ossequiosi ringraziano.

L’Orco

La popolazione di Tesero è stata recentemente informata, attraverso un comunicato diretto della presidenza della Casa di Riposo “G.Giovanelli” e un’intervista radiofonica rilasciata dal sindaco, circa l’intenzione di costruire una nuova struttura, in altra località del paese, che dovrebbe sostituire l’attuale storico edificio sito nel centro di Tesero, che una quindicina d’anni fa fu ristrutturato e rimesso a nuovo, a perfetta regola di quanto previsto dalle normative di allora. Tale decisione, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’ente gestore del “Ricovero Giovanelli” sarebbe motivata dall’insufficiente rapporto spazio/degenti dell’attuale struttura rispetto ai parametri previsti dalle normative vigenti. Sempre secondo le fonti cui sopra il Comune di Tesero (su richiesta del consiglio di amministrazione del “Giovanelli”) sarebbe intenzionato a procedere speditamente per destinare a tale scopo un’area in località “Sa Noesco”, con apposita variante al PRG.
Ci permettiamo di far osservare che la prima cosa da considerare ipotizzando lo spostamento di una struttura di assistenza, qual è una casa di riposo, dovrebbe essere l’impatto che la nuova situazione logistica e ambientale (in senso lato) determina nei confronti degli ospiti-degenti. Per loro infatti, a nostro avviso, il cambiamento (la località prevista dista circa un chilometro all’attuale centralissima sede) si rivelerebbe un peggioramento non indifferente della condizione per una serie di motivi pratici e psicologici, che qui brevemente elenchiamo.
Innanzitutto la località “Sa Noesco” è fredda, sottoposta a correnti d’aria provenienti dalla valle di Stava, e poco soleggiata. Inoltre, come anzidetto, è distante dal centro paese, per cui gli ospiti che oggi possono facilmente scendere nella piazza sottostante la casa di riposo per andare al bar, sedersi sulle panchine, incontrarsi e parlare con la gente del paese, e quindi, in definitiva, svagarsi e far passare le giornate, vedrebbero precluse le poche occasioni di socializzazione. Si tenga sempre presente che si tratta di persone anziane che autonomamente possono spostarsi esclusivamente a piedi, per cui il decentramento può diventare un serio problema. (omissis) E verrebbero penalizzati anche i volontari, che la stessa Direzione dell’ente gestore del “Ricovero” considera indispensabili per il buon funzionamento dell’assistenza nella struttura (occupati per lo più nell’opera di accompagnamento, “imboccamento” e di intrattenimento degli anziani degenti), troverebbero più gravoso il doversi recare a prestare il loro aiuto in un luogo così periferico, anche perché la maggior parte di loro ha ormai una certa età.
Va inoltre tenuto conto che il problema dei posti letto diminuirà a breve, allorquando saranno aperte al pubblico le case di riposo di Vigo di Fassa e di Cavalese. E si tenga anche presente che nella attuale casa di riposo “Giovanelli” un’intera ala del fabbricato non è utilizzata. Perché dunque non recuperare questa parte di edificio, risparmiando una considerevolissima somma di denaro pubblico, e per di più con i vantaggi logistici sopra elencati? Noi ci auguriamo che la P.A.T. (finanziatrice degli eventuali lavori) verifichi attentamente la questione in modo libero e distaccato. Siamo convinti che anziché impiegare ulteriori somme per una nuova casa di riposo a Tesero, sarebbe meglio e più saggio se la Provincia, attraverso il proprio Assessorato alla Sanità, destinasse tali denari per il mantenimento dell’attuale capacità operativa del vicino ospedale di Fiemme in Cavalese, unica struttura ospedaliera delle valli dell’Avisio, il cui eventuale depotenziamento, da tempo minacciato, sarebbe di grave nocumento a tutta la popolazione di Fiemme, Fassa e Cembra.

Alcuni volontari della Casa di Riposo “G.Giovanelli”
e cittadini di Tesero

Tesero, 30 novembre 2000

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