10/03/09

NUOVO MIRACOLO ITALIANO


Buone notizie da Roma. Venerdì prossimo il governo, con apposito decreto legge, adotterà misure urgenti anticrisi a favore dell’edilizia che, come noto, è un comparto economico nazionale strategico. L’Italia è la nazione con la più alta densità di palazzinari e di abusivismo del mondo e di conseguenza, nell'attuale contingenza, la più bisognosa di provvedimenti di salvataggio. Domanda: che fare? Un governante qualsiasi, in tempo di crisi globale, tenterebbe di calmierare i prezzi di vendita degli immobili, che dal 2002 ad oggi hanno registrato incrementi del 100-120%. Impresa ardua, indubbiamente, ma, forse, logica. Logica? Santa ingenuità. Ma no, ci vuole ben altro. Soprattutto cervello. In piena recessione, con centinaia di migliaia di posti di lavoro persi ogni mese e altrettanti a rischio, il problema non sono i soldi che mancano, ma la burocrazia opprimente. E la gente rinuncia all’acquisto di una casa o di un garage non già perché i soldi che ha in tasca non gli bastano neppure per sopravvivere, ma perché lo speculatore che glieli vende, per costruire deve passare in tre uffici diversi! Questa è logica! Quindi, per invogliare disoccupati e cassintegrati a comprar casa e scongiurare imbarazzanti code di professionisti e palazzinari, con le pezze al culo, davanti agli uffici degli Enti di Assistenza Comunali, l’Uomo al Comando ha cogitato la geniale soluzione: per chi vorrà edificare sarà soppressa buona parte delle procedure burocratiche e degli obblighi vigenti e non occorreranno autorizzazioni pubbliche, basterà inoltrare una semplice d.i.a. La speculazione, finalmente, potrà agire indisturbata e conseguentemente, per chi non arriva alla 4^ settimana del mese, sarà facilissimo acquistare casa. L’edilizia si (ci) salverà. Ognuno potrà fare ciò che gli pare. Alzare, allungare, abbattere, aggiungere cubature a volumetrie preesistenti (dal 20% sino al 30% a seconda del caso). Financo sbizzarrirsi architettonicamente. Unico obbligo richiesto (davvero fondamentale) sarà quello di avere il parere di conformità da parte di un tecnico giurato!!!
Non è ancora chiaro se il provvedimento interesserà anche la nostra provincia, quantunque in materia urbanistica la P.A.T. sia “sovrana”. A prescindere, farebbe comunque comodo anche a noi rilanciare quel settore che langue da tempo. E farebbe comodo anche ai poveri giometri (con la “i”, come dicono a Tesero). In effetti anche da noi la morsa della crisi sull’edilizia si sente. Basta aprire gli occhi e guardarsi intorno. Il nostro habitat è una meraviglia di prati e campi intervallati da qualche rara capanna retica. Non si scorge una “fabbrica” neanche a morire. Gru, pachere e ruspe qui non si sa cosa siano. Di recente, per portare un po’ di linfa al settore, a qualcuno era venuta una bella idea: progettare e costruire posteggi sotterranei; ovvero lucrare e qualificare il paese contemporaneamente. Due piccioni con una fava! La prospettiva del nuovo business si è espansa in tutto il contado in men che non si dica, contagiando addirittura l’ente pubblico. La trovata, teoricamente apprezzabile, lascia però più di un dubbio sulla sua effettiva capacità di dare un qualche miglioramento sostanziale alla tranquillità del paese. L’impresa speculativa fa esclusivamente valutazioni tecniche ed economiche, non è tenuta a produrre analisi e considerazioni sociologiche. La qualificazione o la de-qualificazione paesaggistica e gli effetti concreti sulla viabilità conseguenti a quelle opere sono questioni che non le competono. Competerebbero eventualmente agli uffici tecnici comunali che le licenziano, ma, con il decreto che verrà emanato prossimamente a Roma, quegli uffici saranno sollevati anche da quella residuale funzione. Solo alla fine dei lavori dunque, quando i loculi-auto saranno terminati, i presunti effetti migliorativi sulla viabilità urbana potranno essere valutati. E se non ce ne saranno? Pazienza. Basta che i garagi (sempre con la “i”) si riescano a vendere. Nel frattempo godiamoci l’obbrobrio dell’ennesimo sciupio territoriale, che, per esempio, in località Noal - Merisol (foto sopra), è niente male; facciamo attenzione alle strade massacrate dai camion, ci potremmo ingamberlare e finire all’ospedale; infine, preventivamente, coltiviamo, senza entusiasmo, il fondatissimo dubbio che, dopo tutto questo sconquasso e questa rottura di coglioni, pazientemente sopportati a gratis dal vicinato, anziché riposte negli auto-loculi, le auto continueremo a trovarcele perlopiù ferme lungo la strada. Ma non è detto che sia così: bisogna avere fiducia ed essere ottimisti, come ci insegna l’Uomo al Comando. L’importante è togliere lacci e laccioli, deregolamentare, alleggerire i vincoli e i controlli, ogni giorno un qualcosina in più fino ad arrivare al perfetto Far West. Cosicché gli studi tecnici possano ricominciare a “respirare” e i tanti cavalier Mattone a brigare come e più di prima. Su con la vita. Solo alla morte non c’è rimedio. E a Roma questo lo sanno.

L’Orco

1 commento:

  1. Caro Euro permettimi di dissentire (ancora), ma solo sulle linee generali, non sul caso specifico teserano.
    Sul Corriere di qualche giorno fa Francesco Giavazzi spiegava che secondo lui la crisi non si sarebbe risolta finchè non si stabilizzava il valore delle case. Ora ciò significa: stop alla discesa dei prezzi. Perchè proprio con il calo dei prezzi delle case la ricchezza delle famiglie è diminuita e quindi il loro "merito di credito".
    Detto ciò, togliere lacci e lacciuoli alla burocrazia demente di questo Paese certo aumenterà la possibilità per i poveri cristi di costruire case e ampliare le esistenti (magari per i figli appena maritati), con il vantaggio di aumentare la ricchezza famigliare. Il palazzinaro va da sé ce la fa comunque anche adesso, con soliti mezzi e per giunta, come dici tu, lucrando.
    Per quanto riguarda le analisi sociologiche, le lascio a chi di competenza, pensando però, che se non si tira a fine mese, c'è ben poco la filosofeggiare...sulla malta versata

    Bis bald
    Evgeny

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