24/10/08

ALL'ASSESSORE BARBOLINI


Gentile Assessore, scusami se ti disturbo ma devo chiederti un po’ di cose a proposito del posteggio sotterraneo delle scuole elementari. Sono un po’ stupito, perché come sai, la questione in parola mi sta a cuore e perciò ho cercato di informarmi e di capire come stanno veramente le cose. Lo ho fatto rivolgendomi direttamente agli amministratori pubblici, col solo risultato di ottenere notizie imprecise e contraddittorie. Al contempo sento che in paese girano voci di ogni tipo, chiacchiere e ipotesi strampalate e constato che tutti ne sanno più di me, addirittura in maniera dettagliata. Com’è possibile? Chi sta diffondendo queste “fantasie” che ufficialmente dovrebbero essere soltanto patrimonio degli amministratori? Non mi pare serio lasciarle girare dando per scontato ciò che scontato non è e far passare per digerita un’idea (così, ufficialmente, allo stato, mi è stato detto sia, niente più di un’idea) che merita ancora di essere per bene ragionata. Urge a questo punto fare quella chiarezza che per la tua carica di amministratore a te compete e che mi auguro di poter pubblicare su questo blog. Sai che, per lo meno con te, ho sempre cercato di argomentare il più possibile razionalmente le mie analisi. Anch’io, come già ti ho detto a voce, ho una precisa idea, tutt’altro che positiva, delle conseguenze di quello che a te invece sembra una geniale soluzione di un problema. Ti sottopongo quindi alcune domande delle quali ti chiedo eventualmente di confutare la ragionevolezza e di dimostrare che mi sto sbagliando. E ti chiedo anche di dimostrarmi, con certezza assoluta, che con quell’opera, quei problemi si risolveranno. Perché un’opera così deve dare la certezza di risolvere definitivamente il problema senza alcun minimo dubbio. Ciò che per me va fatto – ma questa è opinione condivisa anche da molti altri – è il posteggio di piazza Battisti perché , comunque sia il beneficio che ne trarrà la viabilità del paese, si risana una situazione ambientale evidentemente degradata. Mentre nel caso qui considerato, viceversa, si va a compromettere definitivamente e irreversibilmente un luogo “sano” e meritevole del massimo rispetto urbanistico e paesaggistico.
Dunque ti chiedo:
1 – secondo le intenzioni e gli auspici il posteggio del piazzale scuole elementari dovrebbe far sparire tutte le auto del centro storico da strade e piazze (Piazza Nuova, Via Urae – Tilde, Vicolo Furlanello - Cooperativa, Via Delmarco – Popolari). In base a quale logica? Perché, ad esempio, Tizio, che non fa mai, per abitudine, quattro passi a piedi e che se potesse entrerebbe anche in negozio con l’auto, lascerebbe sicuramente la vettura nel sotterraneo per poi raggiungere piazza Nuova o via Urae, o qualsiasi altro luogo a piedi? O credi forse che lo si possa obbligare?
2
– rispetto alla reale necessità di posti auto è stata fatta un’analisi precisa dei numeri? Io penso di no. Tu per esempio, parlando di via Delmarco, sostieni che è zeppa d’auto. Io ti dico che i senza garage in via Delmarco sono pochi: meno di 10. Altra cosa è constatare che, pur con la rimessa di proprietà in casa, la vettura si preferisce lasciarla in strada. Ma questo è un problema di polizia urbana che non ha nulla a che fare con carenze infrastrutturali.
3 – tu dici che con quell’infrastruttura il traffico in via Fia non cambierebbe rispetto ad adesso. Ma ammettendo che per miracolo quanto alle aspettative di cui al punto 1 accadesse (e cioè che tutti gli abitanti sprovvisti di garage fossero esortati dal Comune ad acquistare un posto auto, lasciare la vettura nella rimessa sotterranea e di girare per le loro commissioni a piedi nel centro) come puoi sostenere che il traffico non aumenterebbe? Salvo un’improbabile contestuale rivoluzione delle abitudini, quegli stessi concittadini non tornerebbero a ritirare l’auto, ripartire e girovagare in lungo e in largo, come fanno anche adesso? E quante volte potrebbe succedere in un giorno? Anche stimando prudenzialmente la cosa, il traffico dunque non resterebbe affatto quello attuale ma probabilmente raddoppierebbe o triplicherebbe! O no?
4 – come fai a parlare di qualificazione ambientale nel momento in cui per ottenere una soluzione tutt’altro che certa si va a distruggere la parte a verde di quella stessa zona? Un polmone di pregio per la ricreazione di scolari e genitori, meta frequente e continua nei pomeriggi di gran parte dell’anno?
5 – come si potrà garantire la sicurezza pedonale nella zona del paese più frequentata da bambini e anziani a piedi duplicando o triplicando i passaggi d’auto?
6 – se peraltro le cifre dei passaggi stimati fossero (come sostieni) di gran lunga inferiori significherebbe che il parcheggio non verrebbe utilizzato nel modo auspicato e che quindi sarebbe sostanzialmente inutile. E vorrebbe dire che le auto posteggiate durante il giorno in paese un po’ ovunque resterebbero sostanzialmente le stesse di adesso. In altre parole, o, come dici, non passerebbero 450/500 autoveicoli al giorno e allora non avrebbe senso fare 160/180 posti auto, oppure se i 160/180 posti venissero sempre riempiti i passaggi d’auto in via Fia aumenterebbero nei termini anzidetti. È matematico!
7 – restando in argomento non ti pare che dal punto di vista logistico
450/500 passaggi d’auto al giorno attraverso la strenta del Fanin (larga metri 3,20) siano una cosa folle?
8
– A meno che il Comune non conceda in comodato il posto auto a chi ne è sprovvisto (cosa ovviamente impensabile)
come puoi credere che ci siano 160 – 180 censiti pronti a sborsare anche “solo” (se al prezzo di costo) 18.000 euro per ottenere in concessione un posto auto?
9
– come puoi sostenere che fatto quel parcheggio poi si darà seguito anche a quello di piazza Battisti? E se invece la realizzazione del primo pregiudicasse quella del secondo non sarebbe imperdonabile rinunciare alla qualificazione di piazza Battisti che si attende da trent’ anni, soltanto per un discorso fatto approssimativamente e senza considerare tutte le problematiche ivi esistenti?
Ti ripeto quello che ho scritto recentemente sul blog: Trento attualmente ha una disponibilità di 691 posti auto interrati. Ma pure 103.000 abitanti! Se si realizzerà il posteggio di piazza Battisti, Tesero che conta 2.800 abitanti, ne avrà circa 300. Non ti sembrano più che sufficienti?
Un cordiale saluto.
euro

23/10/08

IL CAVALIERE FOSSILE


Intervista a Luca Mercalli, climatologo: “Sono sorpreso per il duro attacco del governo al programma europeo contro il riscaldamento globale, che è il migliore al mondo. Così si sottovaluta il rischio climatico e ci si arrocca in una posizione retrograda che ci farà perdere anche i vantaggi del nuovo mercato delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Le nostre aziende non innoveranno e domani saranno meno competitive”.

22/10/08

NOI, AGENTI DELLA SFIDUCIA


Ci inculcano l'imperativo categorico della fiducia, i responsabili della Grande Truffa. Banchieri internazionali, speculatori di Borsa, industriali ingrassati a furia di aiuti statali, mafie corporative, casta politica, opinionisti a libro paga dei poteri forti, consorterie private spacciate per istituzioni mondiali (Fmi, Banca Mondiale, Wto): tutti intenti ad ammannirci la loro fede. Vogliono farci credere che il loro interesse è anche il nostro, e ci invitano a rimettere in moto il meccanismo della fiducia. Perchè noi come loro siamo schiavi. Ma noi più di loro, visto che siamo gli asini da soma che devono correre mentre loro stanno in groppa. Il ciuco, però, prima o poi s'incazza. E li disarciona. Le bestie da lavoro e da consumo sono invitate a continuare a sgobbare e svenarsi. Dopo che il capitalismo all'ultimo stadio - la finanza dei derivati e dei mutui subprime, del leverage senza controllo e degli hedge fund-cavallette - ha dilapitato i nostri soldi, i governi si arrogano il diritto di salvarlo rimettendo le mani nelle nostre tasche. Fondi straordinari a favore delle banche, assistenzialismo di Stato, stampa di moneta gravata da debito: il circo ricomincia. Uguale a prima. Peggio di prima. Perchè a ogni ulteriore indebitamento la bolla s'ingigantisce. Non solo, ma d'ora in avanti, con questa riedizione di politiche keynesiane e stataliste, l'intreccio perverso fra politici, banchieri e grande industria si fa ancora più stretto e legittimato a manipolare i risparmi della gente per seguitare a fare i loro comodi. Tutto in nome della fiducia nel sistema. Ma noi di questo sistema non ci fidiamo più da quel dì. E allora lanciamo un appello: alla sfiducia. Bisogna avere sfiducia in chi non ha fatto altro e non vuole fare altro che usarvi per i propri affari e per il proprio potere. Noi saremo gli agenti della sfiducia. Quando sapete che un tizio è un truffatore, cosa fate? Per il bene di voi stessi e, se avete ancora un briciolo di senso civico, di quello del vostro prossimo, andate a dirlo, anzi a gridarlo in giro: quello ci rovina tutti! Bene, lo stesso si deve fare con la macchina politico-economica che proclama di agire per conto nostro. Sicuro che lo fa: nel senso che lucra al posto nostro e col sudore nostro. Allora tutto ciò che contribuisce a spezzare l'incantesimo di massa di una fiducia cieca e irrazionale, che ha dato innumerevoli prove di mettercelo là dietro pretendendo per giunta la nostra incondizionata approvazione - tutto quello che smaschera, demistifica, destabilizza la certezza idiota nei piani che piovono dall'alto sulla nostra pelle, tutto questo va salutato con favore e simpatia. Gli agenti della sfiducia possono rendere il loro gradito servizio a diversi livelli. Alcuni più bassi, altri più elevati. C'è chi denuda la pochezza arraffona degli eletti del popolo, pardon dei nominati di partito: Gianantonio Stella, Sergio Rizzo. C'è chi denuncia il malaffare e le collusioni criminali della classe dirigente: Marco Travaglio, Peter Gomez. C'è chi mette in luce la follia della crescita economica infinita: Serge Latouche, Maurizio Pallante. C'è chi fa opera di controinformazione, a latitudini differenti e secondo sensibilità politiche anche distanti: Marco Cedolin, Maurizio Blondet, Giulietto Chiesa, Milena Gabanelli e pochi altri. C'è chi agita l'opinione pubblica, facendo da semplice ma efficace megafono al risentimento popolare: Beppe Grillo. C'è chi sgomina la banda dei rapinatori finanziari con analisi da mozzare il fiato: Marco Della Luna, Marco Saba e altri ancora. C'è chi semina pensiero non conforme al dogma unico del mercato e della felicità stracciona: Franco Cardini, Alain De Benoist, Marco Tarchi, Carlo Gambescia, Costanzo Preve, giusto per fare i primi nomi che ci vengono in mente. Per non dire, naturalmente, del "nostro" Massimo Fini. E c'è chi inizia ad avvedersi che idee adatte al nostro tempo sono necessarie come il pane, lasciandosi alle spalle gli schematismi e le mummie ideologiche del passato (per esempio un Bifo Berardi che attacca la democrazia rappresentativa, per dirne uno). Qualcuno storcerà il naso a leggere questi nomi mischiati assieme. Tutti loro hanno limiti, compiono errori, hanno una visuale più o meno larga o più o meno miope. Taluni, persino, possono essere in buona ma anche in cattiva fede. Ma messi come stiamo, non ce ne facciamo un problema. Ognuno di loro, infatti, porta un rivolo d'acqua al fiume della sana e liberatoria sfiducia nel sistema. E potrebbero essere annoverati fra i loro involontari compagni d'azione anche coloro che si oppongono al pensiero dominante blaterando ancora di ideologie otto-novecentesche come il comunismo, il fascismo, l'anarchia eccetera eccetera. Non importa, l'importante, oggi, è smuovere l'aria pietrificata che soffoca la nascita di idee nuove. Essenziale, ora e nei prossimi anni, è far circolare tutte le possibili fonti di risveglio delle coscienze. Certo, secondo un grado di consapevolezza che via via si restringe a seconda dell'impegno civile, delle letture, della passione politica e, ahinoi, del poco tempo che tutti abbiamo per coltivare lo spirito di libertà. Chiaro che al sistema stesso conviene la facile indignazione del popolino per i privilegi dei parlamentari, mentre di ben altri guai è costellato il nostro mondo. Ma è sempre che vento che soffia sul fuoco, e il fuoco va alimentato perchè non si spenga. Siamo in guerra, ragazzi. In guerra contro un nemico inafferrabile e insidioso: il mito, sapientemente fatto introiettare fin da piccoli, che non esiste altro dio all'infuori di questo modello di vita. E invece un'altra vita, più umana e libera dall'ossessione economica, è possibile. Abbiate sfiducia, dunque.

Alessio Mannino

21/10/08

FUORI ONDA


Ci hanno detto che l’ultimo confronto tra il quasi nero Obama e il quasi pensante Mc Mcain è stato quello del 15 ottobre scorso. Siamo però venuti in possesso di uno straordinario documento, il dialogo tra i due candidati alla presidenza del Paese più indebitato del mondo avvenuto a telecamere spente alla fine del confronto televisivo. Obama: “John, mi dai il nome del tuo parrucchiere e quello di chi ti stira gli abiti? Immagino siano la stessa persona!” McCain: “Sì, a patto però che tu mi dica se usi lo stesso sbianchetto di Michael Jackson…” Obama: “Ok, ok, ma adesso basta beccarci, gli americani non ci stanno guardando!” Mc Cain: “Cavolo hai ragione, aspetta che mi tolgo questi rialzi dalle scarpe che mi fanno un male cane!” Obama: “Adesso ti saluto, che devo andare a girare uno spot televisivo…” Mc Cain: “Ma come, un altro?” Obama: “Beh, sai, devo pure spendere in qualche modo i finanziamenti che mi hanno versato Goldman Sachs, JP Morgan Chase e UBS. Sai, quest’ultima banca da sola mi ha elargito 378mila400dollariMc Cain: “Cavolo, a me UBS ha dato solo 127mila315dollari… fortunatamente Merryl Linch, Morgan Stanley e Credit Suisse sono state più generoseObama: “E meno male che abbiamo fatto in tempo a prenderci i 500mila dollari dalla Lehman Bros prima che fallisse. Comunque sai qual è la cosa divertente? Che nello spot dirò che intendo combattere la crisi finanziaria difendendo gli interessi dei cittadini e non quelli delle banche, ah ah ah!” Mc Cain: “Come ti capisco, anch’io ho dovuto dire che durante il mio mandato voglio costituire la lega delle democrazie per garantire la pace mondiale… sì, a suon di bombe su quei maledetti arabi, ah ah ah!” Obama: “ A proposito di arabi, certo che quelle allusioni sul fatto che io sia musulmano potevi risparmiartele, caro John!” Mc Cain: “Perdonami Barack, ma io ho solo letto il gobbo. Però ho anche replicato a un mio simpatizzante che sosteneva che tu fossi arabo che non è vero e che tu sei una brava persona” Obama: “Sì, però hai cercato di accostare il mio nome a quello di quel terrorista di Ayers!” Mc Cain: “Beh, anche tu a rimarcare il fatto che la figlia minorenne della mia vice sia incinta non sei stato molto carino…” Obama: “Eh eh eh, non sai i voti che ho guadagnato con questa mossa! Del resto dovevo impiegare lo smisurato staff al mio servizio perché scovasse qualcosa di utile a mio favore” Mc Cain:Ma sei sicuro che ti convenga poi così tanto vincere queste elezioni? Il posto alla Casa Bianca non mi sembra dei più comodi in questo momento…” Obama: “E che mi importa? A me basta attenermi alle istruzioni che mi arrivano dai nostri comuni amici e fare sempre la faccia sorridente. Che, detto senza offesa, è meglio della tua, caro John” Mc Cain: “Certo che lo è! Altrimenti mica avresti vinto tu…”
P.S. Il testo della conversazione magari non è reale, ma i dati e le cifre in essa riportati assolutamente sì.


Andrea Marcon

20/10/08

IL GRIDO DI SAVIANO DIVENTI GRIDO COLLETTIVO


Cosa vuole questo Saviano? Perché si mette in mostra? Quanti soldi ha fatto con il suo libro? La campagna dei veleni era già partita da qualche settimana. Al coro hanno prestato la voce persino alcuni sedicenti giornalisti dell’area casertana, sempre in prima linea nella campagna per diffamare. E spargere insinuazioni nei confronti di chi si oppone e non intende piegare la testa di fronte ai camorristi e alla zona grigia che li avvolge e li protegge. Contro costoro e contro la palude che li nasconde si è scagliato Saviano. Lo ha fatto con coraggio, con senso civico, da autentico innamorato dello Stato (scritto con la maiuscola) dei valori costituzionali. Il grido di oggi non è il grido di un disertore. Ma esprime la disperazione di chi teme che la miscela esplosiva composta da camorra indifferenza ignavia possa stravincere a Caserta, in Campania, in Italia. Il grido di Saviano deve diventare un grido collettivo. Ciascuno di noi, per la sua parte, deve raccogliere la provocazione. La camorra voleva uccidere Saviano e la sua scorta. La camorra ha già intimidito Rosaria Capacchione, la coraggiosa giornalista del Mattino. Gli assassini hanno già ammazzato pentiti, collaboratori di giustizia, imprenditori ribelli, giudici, poliziotti. In quella terra rischiano tutti quelli che tentano di affermare una cultura della legalità. Per queste ragioni non è più rinviabile la convocazione di una grande manifestazione nazionale che faccia sentire la presenza, la forza, l’affetto di milioni e milioni di italiani. La carovana anti mafia promossa da Don Ciotti ha già annunciato che il prossimo 5 novembre sarà a Mondragone. Il presidente della federazione della stampa Roberto Natale e il presidente dell’Ordine dei giornalisti convocheranno gli stati generali della professione a Caserta. Lorenzo Diana, già parlamentare dei DS e ora costretto a vivere sotto scorta, ha proposto una vera e propria manifestazione capace di riunire tutti quelli che vogliono estirpare la bestia. Un deputato di Alleanza nazionale Fabio Granata ci ha scritto proponendo una iniziativa comune che parta dalla necessità di costruire una memoria condivisa che includa davvero i nomi di Falcone, di Borsellino, di Pio La Torre, di coraggiosi giornalisti come Fava, Alfano, Spampanato, De Mauro, per citare solo alcuni nomi. Questo è il dialogo che ci piace, questa è davvero memoria condivisa, questa è l’unità nazionale da incentivare in ogni modo. Chiunque abbia altre proposte o voglia aderire alle iniziative in essere utilizzi pure il sito di Articolo21 o quello di Liberainformazione.

Giuseppe Giulietti

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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Foto di Euro Delladio

MINU

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