27/11/08

C’È POSTA PER ME


Riceviamo da una lettrice di Medil...

Gentile Orco, sono una trentenne di Medil. Vivo dalla nascita in quest’eremo dolomitico timorata di Dio. Frequento fiduciosa il Tempio la domenica, osservo con diligenza i Comandamenti, ma non sono serena. Da qualche tempo ho un non so che di indefinibile che mi tormenta la notte. Pensieri ricorrenti mi stramballano il cervello. Non posso dormire. L’insonnia mi prende quasi sempre un po’ dopo mezzanotte e per circa tre quarti d’ora mi fa remenare nel letto. Sono pervasa da una strana sensazione… Le (poche) donne del paese, cui ho confidato queste mie inquietudini, si sono guardate con un sorriso d’intesa, ma non ho affatto capito a cosa alludessero. Pur con un po’ di pudore, ma desiderosa di una parola ristoratrice, voglio confidarle un segreto che vagamente sento possa avere una qualche relazione con questa mia prostrazione d’animo: credo di essere illibata, ma non ne sono sicura. Le potrà sembrare strano, me ne rendo perfettamente conto; ma nel Paradiso delle Donne tanto può ben succedere e anche questo rovello non mi da pace. Mi ero finalmente riproposta di capire frequentando per un certo periodo la biblioteca di Moena, ma, pur leggendo tutta la dotazione di libri d’anatomia disponibile, il dubbio non mi abbandona. Per farla breve vengo al dunque. Sono preoccupata. Purtroppo anche nella mia piccola e amata Medil, nonostante tutto, il tempo passa e noto che la peluria sotto il mento s’inspessisce giorno dopo giorno. Qui non ci sono estetiste e Dio non voglia che, per la mia troppa indolenza, magari una mattina specchiandomi nell’acqua della brentela mi accorga di avere la barba più lunga di quella delle mie anzòle. Ho deciso perciò di sfidare la mia naturale ritrosia e di darmi una scorlata. Costi quel che costi e prima che sia troppo tardi. Signor Orco, mi aiuti. Vorrei tanto conoscere un principe azzurro, o, al limite, il figlio di Re Laurino, e poi essere invitata a un ballo a corte. Come Lei sa da cosa nasce cosa… La prego mi dia un consiglio. Grazie.


Ermenegilda ’77 – Medil (TN)


Cara Ermenegilda, sarò franco con te. D’altronde se vuoi guarire da quel tuo ineffabile turbamento così devo essere. Della tua presunta illibatezza non so che dire: non sono medico. Riguardo al principe azzurro invece devo purtroppo dirti che esiste solo nelle favole e credo che anche Re Laurino sia frutto della fantasia di qualche buontempone. Quel remenare che mi dici è un segno inequivocabile di uno spasmo amoroso. È una cosa abbastanza comune tra gli umani. Insomma, anche a Medil può capitare. Tranquillizzati comunque, credo ci sia un rimedio. Ecco il mio consiglio. Innanzitutto sii più mondana. Fuggi dal tuo eremo e lascia per un po’ le tue capre in val Duron. Abituati a girovagare. Nel tuo caso è fondamentale cercare persone, possibilmente uomini. Anche se adesso, addentrandoci nella stagione delle nevi, le occasioni di socializzazione si faranno più rare, non è detto che qualche festa acconcia possa saltar fuori. Dai luoghi ove ti scrivo infatti, per lo meno ai miei tempi, le opportunità d’incontro capitavano soprattutto in inverno: al bal de la banda o a quel de i pompieri, le pulzelle irrequiete avevano l’opportunità di sedare quei turbamenti notturni. Ma questa è un’altra storia. Ad ogni modo, dalla prossima primavera, se non accadrà prima, ti consiglio di scendere in val di Fiemme. Lì le occasioni le troverai di sicuro. A Masi di Cavalese, per esempio, verso metà maggio, c’è la grande festa campestre della Santissima Trinità, ovvero, se preferisci, la seconda domenica dello stesso mese, c’è quella di Lago che, fra l’altro, ti farebbe risparmiare qualche chilometro. Se poi proprio non resisti e le smanie notturne si facessero più insopportabili puoi provare a Trodena che là già in febbraio, alla sagra di San Biagio, si fanno bagordi come Dio comanda. Certo Medil-Trodena non è un viaggio da poco… Capisco dalla Tua lettera che hai anche un leggero deficit d’esperienza e dunque ti confido dell’altro. Per capire dov’è la festa orientati con l’orecchio: quando senti grande strepito di musica tirolese sarai vicina. Come devi comportarti? In maniera semplice e naturale. A quelle feste – è prassi – rostono pollastri. Dunque, non appena giungi in loco ne ordini uno con un tot di patate e un mezzo litro di birra, ti siedi, ti guardi intorno e aspetti. Non dovrai attendere molto perché di solito c’è sempre qualcuno che si fa avanti. Quanto arriverà quel qualcuno tu fa finta di niente, perlomeno all’inizio. Lui ti dirà un po’ di cretinate, perché di solito con le cretinate funziona. Se non è troppo tanghero (cosa peraltro abbastanza improbabile) a un certo punto ti offrirà un’aranciata o un chinotto. Tu, tanto per tirarla un po’, digli che hai già bevuto una bella birra e per dimostrarlo fagli un rutto. Lui allora insisterà finché gli dirai: “Va bene, se tanto insisti, facciamoci una radler”. Ricorda che questa è la fase più delicata, sta attenta a non tirare troppo la corda ché si potrebbe spezzare. Superata questa prima e fondamentale fase, praticamente è fatta. Finiti i convenevoli, che lui farà di tutto per concludere in fretta, ti inviterà a fare un giro in auto. Dopo breve tratto, adducendo la solita scusa del motore che sta grippando, fermerà la vettura e ti si farà più vicino. Causa il motore (ti dirà lui) avrà caldo e forse a quel punto (ma non dirglielo) avrai caldo anche tu. Allora lui si leverà qualche indumento. Ricordati che quasi sempre in questi casi il caldo prende da metà in giù. Non dimenticarlo. A questo punto lui ti toccherà un poco e poi (…). Ecco da qui in avanti dovresti essere in grado di arrangiarti e proseguire senza istruzioni. Purtroppo di più non posso dirti altrimenti mi chiudono. Ma sono sicuro che ce la farai... Almeno spero… Se però, malauguratamente, andando in confusione non riuscissi proprio a procedere e il tanghero ti scaricasse dall'auto sacramentando infuriato, l’ultimo consiglio che posso darti è di tornartene nel Paradiso delle donne a pascolare le tue anzòle e sperare nell’opera di misericordia di un qualche romantico occasionale spazzacamino. Ce ne sarà pur uno che fa il turno a Medil! O no? Fammi sapere. Un cordiale saluto.

L'Orco

1 commento:

  1. Diabolico.
    Nulla di meglio che leggerti in questa veste di folletto sparazero. Dopo qualche tuo flop del recente periodo elettorale, questo pezzo, indubbiamente, ti riabilità anche all'opinione dei...giòmatri.
    Bnotte o ... Bgiorno se preferisci.
    01.40.

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