19/09/08

LO ZELO DI M.F.


L’ottimo e ubiquitario Mario Felicetti, principe del giornalismo locale, direttore delle più importanti fonti d’informazione fiemmesi, questa volta dalle patinate pagine della rivista aziendale Crescere Insieme, ci ricorda che ai mondiali del 2013 mancano sì 5 anni, ma che il tempo vola. E che dunque è importantissimo muoversi.
Abbiamo la netta impressione di avere già sentito (da una o da tutte le anzidette fonti) questo premuroso refrain: precisamente qualche anno prima del 1991 e qualche anno prima del 2003. Ora, per la terza volta Felicetti ci ripropone la solfa: “Ci si affretti, i mondiali sono dietro l’angolo, la valle si mobiliti per arrivare pronta all’appuntamento!
Domanda: ma se al primo appuntamento del 1991 la valle pronta ci è arrivata, e immediatamente dopo se ne è magnificata lungamente la bella figura fatta al cospetto del mondo intero, com’è che a un certo punto, qualche anno prima di ogni nuovo appuntamento (2003, 2013) essa si ritrova immancabilmente non più pronta? Come mai quella indefinibile qualità si guasta, decade, sparisce? Magari – pensiamo noi – per mantenere quella “prontezza”, tra un mondiale e l’altro, basterebbe tutelare la valle seriamente dai danni (leggasi speculazione edilizia) che proprio quegli appuntamenti, direttamente o indirettamente, le procurano. Ma forse non capiamo. E allora chiediamo: che cosa significa arrivare pronti all’appuntamento? Cosa manca questa volta ancora? Chi capisce ciò che manca e decide di procurarlo? Un comitato di salute pubblica o un comitato d’affari? Ce lo dica, signor Felicetti. Da qualsivoglia fonte, scelga lei. Una volta tanto sarebbe importante che, oltre agli slogan, facesse anche i nomi e i cognomi dei mandanti e dei mandatari di tali nuove urgenze infrastrutturali e dicesse il perché e il per come, in modo chiaro e definitivo.
Noi restiamo in attesa di una esauriente risposa. Ma faccia presto, il 2013 è alle porte.

L’Orco

3 commenti:

  1. Come scrive Travaglio: se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia; o da riporto. Felicetti ne è un esempio eclatante.

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  2. Se non ricordo male, erano gli inizi degli anni ottanta, un gruppo di "giovani manigoldi" appassionati di problemi Magnifico-Comunitari lo etichettarono nelle periodiche vignete, in modo più o meno analogo, ritenendolo spudoratamente servile al Potere Craffonariano di allora.
    Gli va comunque riconosciuta quantomeno una onesta coerenza di comportamento!

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  3. Che dire di questo personaggio che si permette di commentare, ovviamente senza contraddittorio, in modo fazioso e spudoratamente di parte (dx), ogni notizia riguardante la sfera politica nazionale e locale, anziché limitarsi a dare le informazioni nella maniera più oggettiva possibile (cosa peraltro non facile, essendo la componente soggettiva un elemento difficilmente eliminabile da qualsivoglia operatore nel campo della comunicazione)??
    Il dott. M.F. dovrebbe comunque conoscere la differenza tra giornalism e opinionismo, ma tant'è...ognuno ha l'Emilio Fede che si "merita"...noi, ad esempio, in Val di Fiemme, possiamo vantare l'illustre Mario Emilio Fedelicetti quale paladino della libera e incorrotta (e incorruttibile) informazione...

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