28/08/08

GLOBALIZZAZIONE E AMBIENTE - 2^ parte


Consumo


Nella società dei consumi le merci non si consumano: si riducono a rifiuti senza usarle completamente. La società è quindi dei rifiuti, dell’allontanamento rapido delle merci, nella disaffezione sentimentale nei confronti degli strumenti utilizzati. Gli oggetti sono tutti diversi ma tutti indifferenti per chi li usa, e vengono sostituiti rapidamente senza lasciare memoria ma solo una profonda traccia fisica (la quantità dei rifiuti). Ridurre gli acquisti, ridurre le merci, mantenere gli oggetti, riutilizzarli, “consumarli”, ripararli è indispensabile per rallentare una produttività che non porta benessere.

Consumo di suoli

Insediamenti e infrastrutture si espandono occupando terreni. La aree sottratte perdono ogni potenzialità ecologica, non sono biologicamente produttive. Le aree insediate sono deserti portati all’interno di sistemi naturali di ben altre capacità, ambiti di difficile recupero naturalistico, che permangono nel tempo e partecipano attivamente all’innalzamento delle temperature e tale condizione diviene ancora più grave in quanto esse si collocano nei territori di maggiore produttività agricola (le medesime che garantiscono condizioni ottimali per gli insediamenti). Le grandi quantità di suolo consumate dovrebbero aprire una riflessione sulla necessità di contenere gli insediamenti non tanto trovando soluzioni nell’altezza degli edifici, quanto recuperando gli spazi non utilizzati o sottoutilizzati, composti da seconde e terze case, troppo ingenti superfici pro capite, capannoni abbandonati e iper-dimensionati, derivati da utilizzazioni strumentali del costruito (investimenti e redditi), permessi dal modello economico (costi ridotti, speculazioni) e sostenuti dalla cultura (le grandi dimensioni) che sono la principale causa dell’espansione del costruito.

Crescita

L’obiettivo della crescita è sostanziale per questo modello economico e culturale. Il benessere dei paesi e delle aziende si misura in quantità di prodotto e nella capacità di aumentarlo anno dopo anno. Ma gli stessi criteri governano le vite dei singoli. L’appagamento individuale avviene quando la condizione successiva è quantitativamente superiore a quella precedente; quando vi è la possibilità economica si sostituiscono alle condizioni materiali altre di maggiori quantità (la casa di maggiore superficie, l’automobile di maggiore cilindrata, il computer di maggiore potenza etc). Ebbene l’illimitata crescita materiale, nonostante tutti gli sforzi tecnologici che si possano fare, non è praticabile in ragione del fatto che le risorse sono, al contrario, limitate. Oltre alla evidente inutilità della crescita quantitativa è opportuno considerare che non è possibile perseguire l’obiettivo crescita; vi è un limite che, per quanto lontano si voglia porre (ma si ritiene essere molto ma molto prossimo), è esistente ed il suo raggiungimento implica il blocco della crescita. È dunque fondamentale modificare l’atteggiamento culturale reimpostando non solo la vita degli individui ma anche quella della produzione che dovrebbe ritrovare i suoi vantaggi nella qualità della produzione e non nella quantità, nella continuità temporale delle attività, nel mantenimento di quantità connessa alle reali necessità della comunità a cui quei prodotti si rivolgono.

Fonti rinnovabili

L’uso di energia da fonti rinnovabili va accompagnato dalla dismissione di equivalenti fonti non rinnovabili e dalla significativa riduzione dei consumi.

Globale

Globale è il meccanismo inventato e sostenuto dai maggiori operatori economici per aumentare gli scambi, concentrare la produzione e la gestione del mercato, fare crescere esponenzialmente i profitti. Globale è sostenuto da intellettuali che, ignorando la condizione del precedente capoverso, lo ritengono essere il modello di crescita culturale e sociale del pianeta. Globale è il non luogo dove l’individuo non ha peso, dove l’individuo, uniformato, è il ruolo che esso svolge, dove la comunità non esiste, dove vi è un governo economico che detta le regole sociali. Non acquisire prodotti globali, non utilizzare soluzioni globali, porre attenzione alle capacità produttive locali, ai caratteri sociali delle merci, alle comunità.

Infrastrutture


Se si vuole aumentare la mobilità delle merci e delle persone, privilegiando gli spostamenti privati, non vi è dubbio che servano infrastrutture. Dato che non vi è un limite stabilito alla soddisfazione né per quanto attiene ai tempi di percorrenza, né per quanto attiene la quantità di spostamenti, risulta evidente che, perseguendo questo modello, le infrastrutture non saranno mai sufficienti. Ad un continuo aumento delle infrastrutture corrisponderà una sempre maggiore dipendenza dalle stesse. Ad esempio, la costruzione di strade faciliterà l’uso del vettore che le usa e quindi comporterà un continuo aumento della viabilità su gomma (privata e delle merci), delle emissioni, dei consumi energetici, dell’alterazione dell’ambiente, dei danni alla salute dei cittadini e favorirà la parcellizzazione degli insediamenti e la concentrazione della produzione, ambedue facilitate dalla semplicità del trasporto degli individui e delle merci. L’attuale esagerata mobilità è l’esito del mercato dei suoli ed immobiliare (che rendono necessario l’allontanamento dalle città consolidate delle persone a minore reddito) e dello spostamento delle merci (che, essendosi concentrata la produzione, necessita di trasportare i prodotti nelle località dove appunto la concentrazione ha fatto fallire gli operatori locali). Opporsi ad alcuni tipi di infrastrutture (in particolare quelle stradali ed aeroportuali, oltre che degenerazioni di quelle ferroviarie ad Alta Velocità) vuol dire opporsi al modello economico, produttivo ed insediativo limitandone lo sviluppo. (continua)

Nessun commento:

Posta un commento

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog