14/07/08

"CARO PETROLIO"? MAH...


Domenica di metà luglio. Il meteo prevede temporali di forte intensità, ma al momento il cielo non s’è ancora deciso e la mattinata potrebbe restare asciutta. Le aperture di tutti i giornali nazionali sono dedicate al “caro carburanti”. La “verde” sfiora quota 1,60. Per la strada scendono anziani turisti che per evitare il peccato mortale si affrettano a recarsi a messa. Un mix di indefiniti rumori si fa più intenso. Ci sono giovani turisti con carrozzina, bambino in braccio e moglie al seguito. Guardo da dietro i vetri e penso che se oggi il 61,73% dei tieseri – per puro caso – riuscisse a leggere un giornale, forse, almeno oggi, ma che dico, almeno stamattina! il traffico potrebbe risultare quasi inesistente. Un forte tuono mi desta. Stavo soltanto sognando. Apro le finestre. Il cielo è minaccioso. Mi do una lavata. Mi vesto. Scendo in strada. I turisti ci sono veramente e sono pure affrettati: il peccato mortale evidentemente incombe come una spada di Damocle: ce la faranno ad arrivare in chiesa in tempo? Speriamo! Però c’è anche traffico. Ah, volevo ben dire! E sì, ci sono anche i miei cari compaesani. In “macchina” naturalmente. Non tutti, ma troppi comunque. Per fortuna la strada è a senso unico, penso. Corro sa ’l Cataraz: lungo il percorso incrocio la vettura del-mio-amico-(…)-che-per-la-sua-auto-dipendenza-ha-avuto-l’onore-di-venire-citato-più-volte-su-questo-blog. Lui non mi vede, è distratto. Arrivo all’edicola, do una veloce scorsa ai quotidiani esposti. In verità – come avevo sognato - le aperture sono tutte per il caro petrolio: la benzina sfiora € 1,60. Acquisto il giornale. Ripercorro al contrario la erta del Pegolaccio. Attraverso Begnesin e anche qui le “macchine” fanno già un bell’avanti e indietro. Mi infilo lungo il ripido di via Costa. Stanno scendendo turisti, con nonni e bambini. Dietro di essi (in contromano!) un altro tiéser che, se avesse il para-canguri montato sul coche, gliela farebbe vedere lui… Inizia a piovere. Chi c’è l’ha, apre l’ombrello. Sono a 20 passi dall’imbocco di via Stava. Ancora turisti che scendono. Intravedo un “trenino” di fuoristrada che sale, emettendo una nuvola nera di maleodorante gasolio mal combusto. Mi ripeto mentalmente: per fortuna che c’è senso unico! altrimenti questi qui in chiesa non ci arrivano di sicuro. Giungo all’incrocio, all’altezza de ’l Rana, proprio mentre sta scendendo placidamente e con nonchallance un furgone blu e – come capita sempre in questi casi, ma che, essendo senso unico, non dovrebbe più capitare!! – il flusso d’auto, che ormai è quasi continuo s’interrompe, e il furgone deve sfiorare il muro di casa Zepelona (Pulcherio) per permettere agli autoveicoli in salita di proseguire. I pedoni si fermano, inspirano e, lavorando di diaframma, trattengono il respiro per assottigliarsi quel tanto per non venire toccati. Da quando sono uscito di casa saranno passati 10 minuti: in quel mentre mi ripassa davanti il-mio-amico-(…)-che-per-la-sua-auto-dipendenza-ha-avuto-l’onore-di-venire-più-volte-citato-su-questo-blog. Gli do un’occhiata. Lui fa finta di niente. O forse è ancora distratto. La pioggia si fa più intensa. Ma ci sono anche squarci di sereno e qualche raggio di sole penetra le nuvole. Che domenica. Oggi saranno in pochi a far polenta, con la camisa a scacchi, te Cornon. A tutta velocità passa un imbecille a bordo di un quad giallo, che, per un attimo, copre il rumore di un contemporaneo tuono. Sono di nuovo davanti a casa. Entro, chiudo la porta, salgo le scale, apro il giornale. Leggo: “… Il caro petrolio sta compromettendo le vacanze degli italiani, ... l’intero settore primario subirà contraccolpi clamorosi, ... sarà un autunno di recessione…”. Che domenica. Chiudo il giornale. Ho voglia di farmi un giro. Esco. I passanti si sono diradati. Le auto no. Sto pensando se saranno arrivati a messa in tempo utile o se il conta-peccati avrà già registrato sulla loro anima una nuova macchia nera. Davanti al Bolognani incrocio, per la terza volta, il-mio-amico-(…)-che-per-la-sua-auto-dipendenza-ha-avuto-l’onore-di-venire-più-volte-citato-su-questo-blog. Questa volta sono io che non riesco a guardarlo e tiro dritto. Il sangue mi ribolle e i pensieri mi turbinano. Penso al Cataraz: era pieno di gente. Ma forse stavano comprando tutti Topolino. O forse non sanno leggere e volevano soltanto tabacco per pipa. O forse sì, ma solo le cronache sportive. Rinuncio all’analisi. Potrei arrivare a conclusioni censurabili. Sono le 11,15 di domenica 13 luglio, il meteo prevede forti temporali e la benzina è alle stelle…

Ario D.

1 commento:

  1. Ciao Euro
    ma ancora ti illudi che le persone usino la testa per pensare ai veri problemi? Ma quando mai. E' molto più interessante leggere "l'elogio funebre alla mucca Lola" (vedi Trentino di oggi). Altro che pensare all'inquinamento e a ridurre l'uso della macchina!

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