14/06/08

14 GIUGNO - SAN LISEO: SAGRA DE TIESER


Ancö l’è sagra. Te strada se sènte ’l profümo de i gróstoli e de i cròfeni appena sfredai. Into te casa ’nvesse gh’è odor de ojo brüsà: ghé volerà ’n pöchi de dì parché ’l sé n’ vaghe…e ’ntanto sül campanil ’l Pierpaolo ’l sé la gode.
Gli alpini faranno polenta con musica di sottofondo tirolese. Finita la marena, tesi de polenta e de lüganeghe, il vino defluito copioso dalle bocche agli stomaci comincerà a stornare le teste. Lentamente il vociare apparirà più lontano e una soave tranquillità farà dimenticare per un po’ gli assilli. Poi, per quelli più astemi, impazzerà la gara di Batten. Si farà tibüsco de giane o de föe, de cöri o de baloni. Si ammazzerà de dreto o de bonissimo... Sarà a quel punto che Ciccio-one-man-band darà fuoco alle polveri. Le musiche tirolesi si zittiranno e partirà la frenesia delle danze. Chi ne avrà, ne avrà. Gli altri guarderanno. In qualche punto più defilato della festa, di nascosto, ma non troppo, si udiranno gli schiamazzanti morristi: növe! treeeemendo! caaaterina!… E al calar della sera, la Banda.
Ma quanti si chiederanno il perché di tutto questo? Quanti ringrazieranno il nostro celeste Protettore per codesta mirabile allegrezza? E quanti si chiederanno se mai Tesero avrebbe potuto darsi un Patrono meno importante di Eliseo? Mah? Forse non tutti i miei cari compaesani lo sanno, ma noi teserani, abitatori di uno dei più esclusivi siti del pianeta, abbiamo il privilegio di aver dedicato (chissà poi quanto consapevolmente) la nostra amata Parrocchiale a un Santo al quale quasi nessun’altra chiesa (o forse addirittura nessun’altra!) è stata dedicata. Soltanto col senno di poi si riesce a capirne il perché. Un Supersanto prodigo di miracoli che sono molti di più dei soliti tre che si racconteranno oggi durante la predica. Sì, soltanto San Liseo poteva patrocinare questo paese e questa comunità.

Vissuto in Israele nel secolo IX a. C., Eliseo, il cui nome significa "Dio salva", per scelta divina fece parte del seguito di Elia che lo consacrò suo successore prima di scomparire misteriosamente. Era un ricco possidente, originario di Abelmeula. Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvè, lo consacrava profeta e suo successore. "Elia andò in cerca di Eliseo e lo trovò che stava arando: aveva davanti a sè dodici paia di buoi; egli arava col dodicesimo paio. Giunto a lui, Elia gli gettò addosso il proprio mantello. Allora Eliseo, abbandonati i buoi, corse dietro a Elia e gli disse: Permettimi di passare a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò. Elia gli disse: Va' e torna presto, poiché tu sai ciò che ti ho comunicato. Eliseo, allontanatosi, prese un paio di buoi e li immolò, quindi col legno dell'aratro e degli strumenti da tiro dei buoi ne fece cuocere le carni e le dette a mangiare ai suoi compagni di lavoro. Poi partì e seguì Elia, mettendosi al suo servizio". Il ricco agricoltore, con quel gesto significativo, voleva dire al suo maestro che ormai era disposto a rinunciare a tutto per rispondere in pieno alla vocazione profetica. E con altrettanta prontezza eseguì gli ordini del maestro fino al momento del misterioso commiato, oltre il Giordano, quando Elia scomparve dentro un turbine di fuoco. Elia gli aveva chiesto: "Che cosa vuoi, prima che io parta dalla terra?". La richiesta di Eliseo non fu di poco conto: "io chiedo che abiti in me uno spirito doppio del tuo". Gli era stato fedele discepolo per sei anni, ora gli avanzava la sua richiesta di eredità, non in beni materiali, ma in virtù carismatica. La domanda di Eliseo venne esaudita. Egli è, infatti, il più taumaturgico dei profeti. L'elenco completo dei suoi miracoli non è disponibile, eccone alcuni: 1 - con una manciata di sale rese potabile l'acqua di Gerico; rese inesauribile l'olio d'oliva di una vedova; 2 - risuscitò il figlio della sunamita che lo ospitava; 3 - moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone; 4 - guarì dalla lebbra Naaman, generale del re di Damasco. Operò miracoli anche dopo la morte: un morto, gettato frettolosamente sulla tomba del profeta da un becchino impaurito dall'arrivo di alcuni predoni "risuscitò, si alzò in piedi e se ne andò". Il profeta Eliseo morì verso il 790 a.C., e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.

Un devoto

Nessun commento:

Posta un commento

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog