08/01/08

VIVERE SENZ'AUTO


Non è che non se la possano permettere, sono semplicemente persone che fanno una scelta di responsabilità e di libertà. La responsabilità di ridurre i danni provocati dall'auto (inquinamento dell'aria e acustico, utilizzo dello spazio, incidenti) e la libertà di non possederne una, con tutti i vantaggi che ne derivano.


Meno stress, meno spese, meno pensieri inutili. Amo camminare in città, alla fine del lavoro. I miei percorsi sono passeggiate nella bellezza, un po' in bici un po' a piedi” racconta Eva di Firenze. “I vantaggi? La riduzione delle spese, in particolare quella dell'assicurazione che rappresentava per me un incubo” fa eco Denis, di Faenza. “Inoltre la riscoperta di "vivere la città" pedalando o "con i piedi": noti scorci mai visti, incontri e saluti un sacco di gente in più; riesci ad essere più in sintonia con lo scorrere delle stagioni. Rallentano i ritmi, i tempi si dilatano un pochino e pedalando si pensa meglio. Un po' di moto tutti i giorni fa bene! E parcheggiare? Mi scappa da ridere...”
Aggiunge Stefano, di Milano, “mi piacerebbe evitare di parlare dei vantaggi economici ma l'auto comporta una spesa incalcolabile sul budget di ognuno di noi. Benzina, assicurazione, bollo, ricambi, autostrada: ora li ho trasformati in libri, musica, viaggi e cose che mi interessano sul serio... Enormi vantaggi anche in termini di tempo. E' l'auto che ci mette fretta, provare a camminare da un posto all'altro o andarci in bici ti cambia i ritmi mentali, ti senti sempre meno in ritardo e ridai al tempo la sua giusta importanza. E' più bello passare il sabato mattina a leggere un libro di Douglas Adams piuttosto che portare la macchina a lavare! I vantaggi sono tantissimi e forse, dire che vivere senz'auto migliora la qualità della vita sembra banale, ma per me è cosi, vivo meglio, molto meglio!”
Perfino vivendo nella periferia di Roma questa scelta sembra possibile e vantaggiosa. Raccontano Mariarosa e Paolo: “Non dover cercare parcheggio, ci permette di arrivare come gli automuniti al lavoro, anche nelle distanze lunghe (14+14 km); quello che "perdiamo" pedalando, lo riguadagnano mentre gli altri cercano disperatamente parcheggio”.
Nessun inconveniente dunque? La spesa, il freddo, la pioggia, la notte, gli imprevisti?
“Tra i vantaggi: la spesa Zen. Non ci vedrai mai riempire ossessivamente carrelli, perché abbiamo zaini e borse laterali di capienza dignitosa.
“Gli inconvenienti? Devi "rivoluzionare" i tuoi modi di pensare gli spostamenti. Devi "scroccare" passaggi ai tuoi amici (ma basta offrire poi una birra). Per esigenze particolari devo chiedere l'auto in prestito a mio padre (3 volte all'anno). Non puoi assecondare tutte le tue voglie istintuali di raggiungere un posto”. E ancora: “A volte devo spostare oggetti ingombranti o pesanti, oppure mi devo recare in luoghi non serviti da mezzi pubblici, allora finché è possibile, uso l'auto di mia madre: è un'occasione per andarla a trovare”.
E se ci sono dei bambini?
“A dire il vero i nostri 3 sono contenti del fatto che da un anno non possediamo più un'auto. A loro piace andare e tornare da scuola a piedi o in bici” dice una coppia di Rovereto, entrambi lavoratori fuori casa. “Durante la settimana ci si organizza senza auto, personalmente ho riscoperto la bici. Per la spesa grossa e quando piove preferisco chiedere l'auto a qualcuno. L'estate scorsa siamo stati 4 volte a Pisa, 2 volte in treno e 2 con auto prestate. L'auto ci è invece proprio necessari nei fine settimana per andare in montagna perché i mezzi pubblici non lo permettono...”
Gli auto free, pur usandoli, sono accomunati da una certa delusione verso l'efficienza dei mezzi pubblici. “Le ferrovie dello stato fanno di tutto per farmi venir voglia di andare a vivere in un altro paese europeo...” “Chiaramente se ci fossero mezzi pubblici migliori e più efficienti ... La tranvia, una metropolitana interrata... ” “Se non c'è una linea vicino, a Roma, coi mezzi, ci si mette 2,45 ore per 12 km” “I servizi pubblici non hanno attrattiva, e ci si deve molto accontentare”.
Gli autofree non si stupiscono di essere una minoranza, e attribuiscono questa situazione ad un problema culturale: “perché gli italiani hanno l'ossessione di non voler sembrare poveri”. “Siamo succubi di quel pensiero da "boom economico" quando l'automobile iniziò a rappresentare simbolo di libertà (e di individualismo). Culturalmente l'automobile è "carica" di potere: di muoversi, di andare veloci, di comodità”. “Vedo l'auto come un mezzo superato, anacronistico. Ci fanno credere che l'auto che compreremo sfreccerà per strade deserte e ci porterà in posto fantastici, la realtà è di gran lunga diversa.”
Vivere senza possedere un'automobile sembra dunque essere una scelta possibile
, se integrata con altre modalità di trasporto (piedi, bici mezzi pubblici, car poooling, car sharing). Certo richiede organizzazione, creatività, determinazione, anche un po' di fantasia. “Maturavo questa scelta da tanto tanto tempo e come tutte le cose è più facile farle che pensarle. Sono contenitissimo di questa decisione e non tornerei indietro”.

di Antonella Valer

6 commenti:

  1. Bene, bravi, bis!!!!
    Ho scelto di non avere l'auto, e malgrado tutte le pressioni che ho ricevuto (abito nella capitale italiana dell'auto, Torino, per cui sono vista come responsabile dei guai Fiat e mi hanno anche detto che non sono una persona affidabile perché non posso andare a lavorare in qualsiasi posto, come fossimo automi in mano agli imprenditori) non ho mai cambiato idea.
    Non sento mai bisogno dell'auto, mi arrangio con mezzi pubblici o a piedi e sto benone, senza contare il risparmio, che in tempi di crisi e lavori precari è tutto grasso che cola.
    Comunque, di borse ne riesco a portare... e volete mettere che bello invece che incavolarsi in mezzo al traffico starsene seduti in pace su un autobus ad ascoltare musica e a leggere?

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  2. irrealistico falsissimo articolo.
    se stai male dove vai?se devi andare dal dottore d'urgenza di giorno di notte dove vai?senza persone che prestano la macchina dove vai?
    senza soldi per noleggiare la macchina dove vai?
    spesa a piedi con 40 gradi per una famiglia che porti due bustine di spesa con l'insalata e il caffe' e basta?
    se c'e' un animale in famiglia e deve andare dal veterinario come lo porti?
    voi snob parlate di questi argomenti senza averne l'idea di vivere davvero senza macchina.per voi e' un hobby da snob.lo fate per noia.
    per me e' un modo di vita forzato e vi disprezzo aspramente voi falsissimi snob.meritate l'africa.

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  3. X Anonimo

    "Se stai male dove vai ?" Chiamo l'ambulanza
    "Se devi andare dal dottore d'urgenza di giorno di notte dove vai ?" Chiamo l'ambulanza
    "Senza persone che ti prestano la macchina dove vai?" Dovunque i mezzi a mia disposizione mi possano portare, ovvero, quasi dovunque.
    "spesa a piedi con 40 gradi per una famiglia che porti due bustine di spesa con l'insalata e il caffe' e basta?" COn una bici da danna puoi caricare tranquillamente due buste cariche di spesa, ripeto basta la volontà di muovere le proprie gambe e poi non è necessario fare 20 km per avere un negozio dove fare la spesa.
    "se c'e' un animale in famiglia e deve andare dal veterinario come lo porti?" Noleggio la vettura se non è un'urgenza altrimenti chiamo il veterinario.

    Ho risposto in modo soddisfacente alla tua sarcastica curiosità ?

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  4. Quoto l'anonimo sopra. Felice non possessore nè di patente, nè di auto, le obiezioni sono sempre quelle.
    Prima c'era quella del "ma sai a quanti lavori devi rinunciare?", e me la sono levata di torno vincendo un concorso in un ente pubblico con le sedi situate a centro città, quindi facilmente raggiungibili dai mezzi pubblici.
    "Se sta male qualcuno" è comunque quella più gettonata. Qualche anno fa il mio vicino di casa (possessore di ben due auto) ha avuto un malore in casa, e la moglie è andata talmente sotto shock che mettersi a guidare per portarlo all'ospedale era l'ultima cosa che le passava per la testa (sollevarlo a peso morto, visto che era svenuto, trasportarlo nell'ascensore, e poi farsi la strada in auto): alla fine, dopo aver sentito le urla ho chiamato io l'ambulanza, giunta dopo pochi minuti con tutta l'attrezzatura adatta, ed è andato tutto bene.
    Piuttosto bisognerebbe rispondere a chi tira fuori la storia delle emergenze: e se quei 5.000 morti l'anno in Italia per incidente stradale non avessero avuto l'auto, quante famiglie senza tragedie e quanti figli, mariti, mogli, sarebbero ancora con noi?
    Chi produce più morti, l'emergenza di salute senza che si abbia l'auto (ma con le ambulanze) o sono le auto a fare più morti delle guerre?
    L'articolo dice bene parlando di "ossessione": immaginiamo infatti un bene di consumo con diffusione molto vasta, ad esempio il cellulare. Se ci fosse notizia di 5.000 morti l'anno solo in Italia per colpa di cellulari esplosi, si parlerebbe di altissima pericolosità, e tutti userebbero mezzi alternativi per comunicare, stando ben lontani dai cellulari.
    Per l'auto invece no, ci si lascia scivolare i 5.000 morti l'anno come se nulla fosse, e non si riesce proprio a farne a meno.
    Poi però se ne muoiono un paio l'anno per colpa dei cetrioli, tutti a eliminare i cetrioli dalla propria spesa ;)

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  5. Se stai male al punto di non poter andare a piedi, chiami l'ambulanza. Nulla ti proibisce di tenere da parte qualche banconota per il taxi, nel caso ti serva nel cuore della notte.
    Ci sono state genererazioni di intere famiglie senz'auto. La spesa l'hanno fatta lo stesso. E nessuno, me compreso, è morto di fame da bambino, perché i genitori non possedevano l'auto.

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  6. Troppo comodo rinuciare all'auto e poi scroccare passaggi. Bisogna essere coerenti: al limite taxi.

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