06/12/07

TOSSICODIPENDENTI


C’è una tossicodipendenza diffusa e generale che nessuna autorità civile, sanitaria o religiosa esecra. Essa è tollerata dalla società e condivisa da ogni ceto sociale. Un’insanabile piaga della contemporaneità che l’Uomo consumatore è riuscito a “far passare” come una piacevolezza. Essa è la responsabile più diretta e clamorosa dei danni alla salute dei cittadini, la prima causa di morte dei giovani dai 18 ai 25 anni ed è altresì la principale responsabile del degrado paesaggistico e ambientale del nostro pianeta. Una tossicodipendenza planetaria che l’Occidente, nonostante l’evidenza dell’enormità dei problemi che essa genera, considera inevitabile e non necessitante di una poderosa cura disintossicante. Ma non si equivochi: non è cocaina, non è eroina e neppure una droga sintetica, è la mobilità auto-veicolare in tutte le sue variegate forme considerata. La maggior parte dei guasti ad essa ascrivibili vanno imputati alla auto-mobilità ad uso privato. Tutto gira (è il caso proprio di dirlo) intorno a questo mito, da noi impropriamente detto “macchina”; l’Italia ne è la culla ed esso è il più agognato trastullo ruba-pensieri, ruba-tempo e ruba-soldi dell’uomo occidentale, dalla maggiore età sino alla morte. Di tutte le “latitanze” nella denuncia di questo fattore pregiudicante la qualità complessiva della nostra vita, la più intollerabile e significativa è quella dell’Autorità sanitaria che non solo ne minimizza il peso e la valenza ma addirittura lo relega a questione marginale, meno importante persino di quella inerente al fumo di sigaretta. Ma tutto si spiega: è noto infatti quanto i dottori amino particolarmente il binomio Donne – Ferrari, il che la dice lunga sulla deontologia professionale della categoria e dimostra quanto a questa stia realmente a cuore la salute della cittadinanza.
Lunedì prossimo – salvo ulteriori e imprevisti rinvii – l’Amministrazione comunale di Tesero, a lungo sollecitata in tal senso dal sottoscritto, varerà un nuovo piano della viabilità. Dopo una gestazione durata oltre un anno, finalmente vedrà la luce un provvedimento atteso da chi scrive e oggettivamente di buonsenso. Naturalmente l’efficacia del medesimo dipenderà dall’approccio più o meno responsabile con cui la cittadinanza lo accoglierà. Diversamente l’intento potrebbe rivelarsi del tutto vano. Speriamo dunque di non dover raccontare di atleti e sportivi incazzati perché magari obbligati dalla nuova viabilità a percorrere qualche metro a piedi, o di dinamicissime mamme vicine ad una crisi di nervi per la stessa ragione. Va detto che ogni piano generale, per sua propria natura, non può essere indifferente nei riguardi di tutti: nella fattispecie ci sarà chi ci “guadagnerà” qualcosa e chi no. Comunque, tanto per tranquillizzare chi già da domenica sera dovesse venire colpito da attacchi di panico, informo la gentile cittadinanza che il signor Celestino Doliana, classe 1913 – 94 anni compiuti – mi ha confidato qualche giorno fa che lui per spostarsi dentro il paese e per raggiungere occasionalmente Stava o Lago percorre ogni giorno a piedi dagli 8 ai 10 chilometri!!! Di fronte alla tacita eloquenza di questo esempio, ogni altro commento mi pare superfluo. Chi vivrà vedrà. Sono convinto comunque che alla fine, in conseguenza di questo provvedimento amministrativo, non saranno molti gli auto-patiti che si butteranno dal ponte.

euro

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