La corsa al progresso in cui siamo intrappolati è propriamente delirante. L'accumulazione illimatata di capitale, la produzione per la produzione, questo sempre di più che costituisce la legge delle società moderne, non possono continuare eternamente. Questa fuga in avanti, necessaria all'equilibrio dinamico del sistema, viene a scontrarsi con la finitezza relativa del mondo. L'automotricità della tecnica non assicura che tutto andrà per il meglio nel migliore dei mondi possibili. Siamo vittime del "colpo partito": quando la realizzazione di un progetto è avviata, non è più possibile revocare la decisione, anche se strada facendo se ne riconosce il carattere catastrofico.
tratto da "La megamacchina" di Serge Latouche
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